Con l'arrivo della stagione autunnale molti riprendono l’attività fisica interrotta durante l’estate: sono tante le proposte e le possibilità, cosa è più indicato per gli anziani o per i bambini? Lunedì 8 ottobre la trasmissione di Rai Tre, Geo, ha dedicato un approfondimento al tema con l’intervento in studio di Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp.
“L'attività fisica può essere fatta a qualunque età – ha detto Manco – dagli ottantenni che corrono ai bambini che a pochi mesi vanno in piscina insieme ai propri genitori. Un primo consiglio è quello di praticare un'attività di mantenimento: ognuno di noi nella propria vita ha incontrato un’attività fisica ed è utile proseguire per mantenersi in esercizio. Ovviamente, per le persone non più giovani è consigliabile un tipo di attività motoria dolce, che non abbia un forte impatto cardio vascolare. È sicuramente utile prendere come riferimento l’indicazione dell’OMS-Organizzazione mondiale della sanità che parla di 150 minuti settimanali di attività motoria per un sano stile di vita. L’Uisp organizza ginnastica a domicilio e attività fisica adattata con operatori qualificati che permette di mantenere l’attenzione sulla persona, con le sue criticità e potenzialità”.
Per quanto riguarda i più piccoli, invece, il dubbio è spesso legato alla scelta della pratica sportiva: “Noi preferiamo parlare di multidisciplinarietà per i bambini, piuttosto che di scelta di uno sport in particolare – risponde Vincenzo Manco – Inoltre, crediamo che vadano assecondati gli interessi e il piacere dei ragazzi, anche per evitare l’abbandono della pratica sportiva che nel nostro paese è molto frequente soprattutto nella fascia dai 13 ai 18 anni. Un altro elemento importante è la parte ludica dell’attività, che facilita la socializzazione e il coinvolgimento”.
Proprio all’insegna del gioco e della partecipazione è stato il Festival del gioco e delle tradizioni che l’Uisp ha organizzato dal 21 al 23 settembre ad Orvieto: “Sono stati tre giorni dedicati al gioco nelle sue varie sfaccettature ed adatto a tutta la famiglia – conclude Manco – In particolare, abbiamo voluto focalizzare l’attenzione sul tema degli e-sports, che il Cio sta pensando di inserire nel programma olimpico. Abbiamo aperto la discussione, senza pregiudizi, considerando che anche i videogiochi possono promuovere la socialità e l'aggregazione, magari coinvolgendo tutta la famiglia. Per noi il gioco è tale quando è un’attività culturale e socializzante, in qualsiasi modo si pratichi”. (A cura di Elena Fiorani)