L’estate è il periodo dell’anno in cui le famiglie devono fare i conti con l’esigenza di occupare il tempo libero dalla scuola di bambini e bambine e degli adolescenti. Si tratta di un problema legato all’offerta ma anche alle disponibilità economiche: quando finiscono le scuole i genitori lavoratori, in particolare se non hanno i nonni a disposizione, devono decidere cosa far fare a ragazze e ragazzi e si parte alla ricerca di Centri estivi e similari, in cui lasciare i propri figli con serenità. Per approfondire le proposte che hanno al centro le attività sportive, la trasmissione "L’Italia in diretta" di Radio 1 Rai, martedì 16 luglio ha interpellato Loredana Barra, insegnante di educazione fisica e responsabile politiche educative e inclusione Uisp. Infatti, l’associazione dello sportpertutti ha una lunga e varia esperienza di attività estive per bambini e ragazzi, che ogni anno confluisce nell’offerta dei Centri Estivi Multisport Uisp.
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Qual è il ruolo dello sport nell’estate dei più piccoli? Loredana Barra evidenzia i valori legati alla pratica dell’attività sportiva, a maggior ragione per le persone di minore età: “Lo sport è portatore di valori come la lealtà, l’amicizia, la solidarietà, inoltre l’attività sportiva serve ad imparare l’autodisciplina, sviluppare e accrescere la propria autostima, imparare ad affrontare e risolvere i problemi”.
“Spesso ci soffermiamo sulla funzione preventiva del movimento rispetto alla salute di grandi e bambini – ha proseguito Barra - sappiamo dalle ricerche che i bambini che praticano sport hanno meno probabilità, da grandi, di soffrire di disturbi come il diabete, il cancro, la pressione alta e di essere meno soggetti al rischio di obesità. Ma l’attività sportiva ha anche un valore educativo, formativo ed emozionale non meno importante. Dopo la famiglia e la scuola è senza dubbio la terza fonte di educazione e di formazione per bambini bambine e adolescenti e le competenze apprese in contesti sportivi sono trasferibili facilmente in altri ambienti culturali sin dalla prima infanzia. Molti studi dimostrano, infatti, che l'attività fisica in tutte le sue forme migliora quei processi cognitivi, che sono detti funzioni esecutive, fondamentali per affrontare il percorso scolastico. E con la chiusura di tutte le scuole, comprese quelle dell’infanzia, una questione aperta per le famiglie è la possibilità o meno di iscrivere i propri figli ai centri estivi. Non si tratta di una necessità solo di conciliazione tra vita familiare e lavorativa, i centri estivi sono di fatto vere e proprie opportunità sociali ed educative per bambini e bambine. Tali attività rappresentano anche un aspetto essenziale nel contrasto alla povertà educativa, perchè limitano il fenomeno della perdita di apprendimenti che avviene inesorabilmente durante le chiusure scolastiche prolungate, come appunto quelle per le vacanze estive”.
Ogni anno i Centri Estivi Multisport Uisp rappresentano l’impegno per un lavoro sinergico tra le diverse componenti e figure professionali dell’associazione, dando vita a collaborazioni esterne con diverse realtà pubbliche e private, sia a livello nazionale che territoriale, sancite anche da protocolli d’intesa e convenzioni. L’offerta di centri estivi si basa sulle collaborazioni con le diverse amministrazioni locali e con le scuole, ponendo un’attenzione particolare alle criticità e alle opportunità dei territori urbani o non urbani in cui vengono svolti, in tutto il Paese. “Sessanta Comitati territoriali Uisp hanno attivato ben 256 Centri Estivi Multisport in cui oltre 28.000 bambini e bambine occuperanno spazi di incontro e socializzazione attraverso la promozione del movimento e del gioco-sport dal mare alla città, dalla collina alla pianura, dalla montagna ai boschi e ai parchi, dalle scuole agli impianti sportivi. Giornalieri o residenziali, itineranti o stanziali, le parole d’ordine sono sempre sport, movimento e in generale stili di vita sani e attivi”.
Esistono dei centri in cui la struttura ospitante è solo il campo base e il punto di ritrovo, per il resto l’attività si svolge alla scoperta del territorio e delle opportunità che offre. Perciò si può partire da una scuola di primo mattino, anche con i mezzi pubblici o a piedi e andare all’ippodromo per fare attività equestri, o in una baia ventosa per fare surf, o al tennis club della città per praticare lo sport più in voga del momento. Altre proposte si svolgono nei piccoli paesi in via di spopolamento e nelle periferie territoriali di cui è piena l’Italia: ogni giorno l’appuntamento è in una piazza o in una strada diversa e lì i bambini giocano, si mette una rete tra due pali per la pallavolo e un canestro mobile per provare a lanciare, si condivide la merenda e il sapere con gli anziani del paese. Ma ci sono anche centri in bellissimi impianti sportivi, con pareti per l’arrampicata e la piscina, campi di basket e calcio, con rampe per lo skate e muretti per il parkour in cui sport disciplinati e indisciplinati si incontrano per dare a bambini e bambine l’opportunità di fare delle scelte
"Se partiamo dal nord mi viene in mente il centro estivo di Coredo e San Lorenzo in Banale organizzato dal Comitato Uisp di Bolzano: una colonia residenziale a carattere sportivo, ludico ed educativo in cui bambini e bambine dai 6-15 anni ogni giorno praticano diverse attività come giochi, escursioni, cacce al tesoro, avventure nei boschi all’insegna del movimento, del contatto con la natura e del divertirsi insieme - racconta Loredana Barra - Nello stabilimento balneare "Solaria" di Senigallia il Comitato Uisp di Jesi organizza il centro estivo Balneabile in una spiaggia che è diventata uno spazio aperto al gioco, alla socializzazione all’inclusione e alla scoperta di sè e degli altri e che tra le altre cose accoglie bambini e bambine con disabilità e le loro famiglie. Proprio in questo spazio tutti vengono coinvolti in attività ludiche ricreative e motorie così da favorirne la socializzazione nelle modalità più appropriate e adatte ad ogni singolo utente. Nella periferia nord di Matera, nel parco del Vicinato Nuovo al Brancaccio, si valorizzano l’educazione in outdoor, il corpo e la libertà di movimento, inoltre, in questo meraviglioso bosco, il senso di condivisione ha ancora più valore in quanto consente di interagire con gli anziani ospiti della residenza Brancaccio adiacente al bosco, proponendo attività intergenerazionali attraverso laboratori creativi e narrativi".
“I Centri estivi quindi non sono, e non devono essere, parcheggi in cui sistemare bambini e bambine quando i genitori sono a lavoro - conclude Barra - ma luoghi protetti e sicuri, spazi di crescita personale e di relazioni in cui operano adulti formati e informati che mettono in prima linea il benessere superiore della persona minorenne e questo benessere è per noi di Uisp il grimaldello della pianificazione delle attività. Per i bambini i Centri estivi multisport devono essere luoghi in cui poter esprimere la propria individualità e trovare risposta alle innumerevoli forme dell’essere bambini e bambine attraverso esperienze significative all’ insegna del divertimento”.