Nazionale

L'Uisp sulla Rai con Matti per il calcio da Montecatini terme

Nel servizio del Tg3 Rai le voci e le emozioni dei tanti protagonisti giunti da tutta Italia per giocare al gioco più bello del mondo. Il video dell'Uisp

 

Tre giorni di calcio nessuno escluso e duecento campioni in campo per Matti per il calcio Uisp. L’undicesima edizione della rassegna nazionale si è conclusa sabato 23 settembre ma continua l’attenzione dei media. Mercoledì 27 settembre il Tg 3 Rai ha trasmesso, nell’edizione delle 12, il servizio di Lorenzo Roata, che intercetta le emozioni e l’entusiasmo dei calciatori Uisp. GUARDA IL VIDEO

“Il calcio è una cosa che funziona sempre”, dicono dai campi prima di essere sommersi da abbracci e dai cori dei vincitori finali, ma a Montecatini i campioni sono tutti. Sono persone che hanno vissuto il tempo della solitudine e dei brutti pensieri ed ora, grazie alla forza del gruppo e della squadra, possono tornare alla luce, e a godersi le opportunità che lo sport offre, di sentirsi liberi e parte di qualcosa di bello. Infatti, i vincitori e i vinti sono accomunati dalla stessa gioia e dalla stessa passione.

 

"Il calcio vita per noi è vita, quindi entrare in un campo anche per vedere una sola partita è un'emozione unica, poi figuriamoci se siamo noi a giocare". Ecco le impressioni di uno dei giocatori scesi in campo a Montecatini Terme, intervistato per il video realizzato dall'ufficio stampa e comunicazione Uisp.

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Interviene anche Antonio Napoli, psichiatra che collabora con la comunità Cafeo di Ragusa: "Hanno gradito molto l'esperienza dello scorso anno e ci hanno spinti a ripeterla. Anche io la trovo molto valida, non solo per l'aspetto calcistico, che in questo caso si pone in secondo piano, quanto per la possibilità di effettuare una serie di scambi e misurarsi con realtà diverse. Lavoriamo con persone che hanno subito una sorta di arresto nel loro percorso di vita per per vari motivi, lo sport, insieme ad altre attività, può consentire di riaprire dei canali di comunicazione ed espressivi, attraverso i quali l'autostima può essere rafforzata e la persona può nuovamente appropriarsi del pronome io, cioè può dire di essere qualcuno".

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