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L’Uisp sulla Rai: Vincenzo Manco intervistato da Radio1 Rai

Sabato 6 ottobre il presidente nazionale Uisp è intervenuto sul valore sociale dello sport, in occasione di Matti per il calcio

 

La pratica sportiva può contribuire ad alleviare situazioni di disagio e disabilità? In cosa consiste il valore sociale dello sport? Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, ha risposto a queste domande sabato 6 ottobre ai microfoni di Radio 1 Rai.

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“Anche gli istituti di ricerca certificano ormai il valore sociale della pratica sportiva - ha detto Vincenzo Manco - che incrocia i temi della salute, di stili di vita attivi, inclusione, accanto a tutta la gamma di interventi legati alla disabilità, all'integrazione, l'intercultura e l'educazione. Aggiungo una cosa che rare volte viene citata ma che ritengo importante: il valore della democrazia nelle società sportive e nella pratica".

"Quanto detto finora, però, stride un po' con le scelte del sistema sportivo e delle politiche pubbliche in generale - continua Manco - tranne alcuni casi di livello locale o regionale dove è stata introdotta la dimensione sociale della pratica sportiva, come è definita in ambito europeo o nei 17 obiettivi dell'Agenda 2030 dell’Onu, in cui viene citata la capacità dello sport di costruire convivenza e pace tra i popoli. Nella nostra legislazione questo valore non è riconosciuto come accade invece in Europa attraverso il Libro bianco presentato nel 2007 o il Trattato di Lisbona. Questo stato di cose rientra all'interno di una grande anomalia del nostro paese, in cui rispetto alla pratica sportiva viviamo un ritardo di circa 70 anni. Abbiamo una legge del 1942 che ha istituito il Comitato Olimpico Nazionale e, tranne qualche intervento di aggiustamento, siamo fermi a quel punto. In questo modo non vengono riconosciuti il lavoro e l'impegno del vasto mondo delle società sportive: l’Istat dice che sono circa 95.000, cioè un terzo di tutti i soggetti del terzo settore italiano, che non sono formalmente valorizzate per tutto quello che potrebbero fare incrociando strategie e interventi delle politiche pubbliche, nel campo del disagio, della disabilità, di intercultura e convivenza. Come dovrebbe avvenire questa valorizzazione? Riconoscendo il valore di questa realtà, portandola ai tavoli e declinando le politiche pubbliche in relazione alle buone pratiche realizzate sul territorio".

Un esempio di buona pratica, giunta ormai alla dodicesima edizione è Matti per il calcio: “Ogni anno l'Uisp organizza tornei sul territorio e una rassegna nazionale in cui pazienti, operatori e medici si incontrano e costituiscono una vera e propria squadra insieme, e insieme vivono questa realtà sportiva. In tutti questi anni di esperienza gli psichiatri hanno confermato le potenzialità in termini di riduzione della terapia di cui facevano uso gli stessi pazienti ma anche di capacità di relazione delle persone, riuscendo nell'obiettivo di amplificare le relazioni sociali e migliorare il rapporto con il proprio corpo. Quest'anno in modo particolare siamo felici di promuovere questa iniziativa in occasione del quarantesimo anniversario della legge Basaglia”.

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