Nazionale

Sport e cooperazione internazionale: al via missione Uisp in Libano

Riprende la cooperazione nel Nord del Paese dei cedri, a Kobayat. Ripartire dalla costruzione di comunità educanti. Parla Loredana Barra

 

Dopo la lunga interruzione dovuta alla pandemia, l’Uisp torna in Libano con un progetto di cooperazione e solidarietà internazionale. Lo fa grazie al finanziamento dell’AICS-Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo e con la partnership di WeWorld-GVC, con l’obiettivo di facilitare l’accesso a servizi educativi inclusivi e di qualità per i bambini libanesi vulnerabili e i rifugiati, promuovendo l’inclusione educativa e sociale delle ragazze e dei ragazzi in quattro scuole pubbliche libanesi. 

Uisp, attraverso i suoi operatori qualificati ed utilizzando lo sport ed il movimento come strumenti, realizzerà missioni in loco volte a migliorare la consapevolezza e le conoscenze degli insegnanti per promuovere l’inclusione sociale ed educativa delle persone svantaggiate.

La prima missione è “Ana Kamen (Phase 2)" e prenderà il via domenica 21 settembre: Loredana Barra, presidente Uisp Sardegna e responsabile Formazione e sviluppo Uisp, partirà insieme a Vincenzo Spadaro, operatore Uisp Iblei, alla volta del nord del Libano, località di Kobayat.

“La nostra ultima missione in Libano si era svolta proprio poco prima che iniziasse il lockdown - racconta Loredana Barra - con il progetto Scale eravamo stati nella stessa regione per un corso di formazione, con un focus sulla disabilità. Da allora molte cose sono cambiate, a livello sociale ed economico, il Libano vive una crisi molto profonda, aggravata dall’esplosione al porto di Beirut del 2020”.

Nella zona in cui si svolgerà la missione Uisp, vivono anche molti siriani che non hanno accesso a formazione pubblica: il progetto mira alla costruzione di comunità educanti che siano in grado di tutelare i bambini e offrire loro cura ed educazione.

“La nostra formazione si rivolgerà ad operatori che lavorano con i bambini, ma anche genitori e partner che gestiscono scuole o ludoteche per i bambini siriani, che non hanno molte opportunità di formarsi nè di giocare - spiega Barra - noi incontreremo sia persone libanesi che siriane. La nostra proposta formativa sarà rivolta a tutti coloro che hanno a che fare con i bambini, perchè si tratta di una zona molto povera, in cui i più piccoli vivono gravi condizioni di sofferenza e deprivazione. L’obiettivo è creare una rete che possa prendersi cura di loro e per farlo supporteremo la realizzazione di eventi e iniziative inclusivi rivolti a bambini di tutte le fasce di età e provenienze. Per questo lavoreremo alla formazione degli operatori formati, allo stesso scopo lavoreremo con gli operatori del partner WeWorld, che fungeranno da moltiplicatori ed il percorso di formazione si allargherà grazie al loro intervento”. 

La situazione che si troveranno ad affrontare gli operatori Uisp è precaria, per questo il programma è flessibile e preparato ad aggiustamenti, al momento sono previste attività teoriche e pratiche su motricità e team building per l'organizzazione degli eventi sportivi inclusivi. Ci saranno focus sui giochi tradizionali della nostra e della loro cultura: “Partiamo in un periodo di crisi sociale, gli insegnanti sono molto demotivati a causa di perduranti difficoltà salariali: il nostro obiettivo è accendere delle scintille che possano rinfrancare gli animi e permettere di andare avanti nel miglior modo possibile, facendo crescere bambini più sereni, anche dal punto di vista emotivo. Daremo il massimo per mostrare che esistono giochi e sport diversi, intrisi di valori educativi e di comunità, capaci di insegnare resilienza in un territorio devastato. Nelle scorse esperienze abbiamo acceso luci che sono rimaste, simboli di resistenza e di voglia di andare avanti: anche in questa occasione vogliamo lasciare un segno, andando incontro alle loro esigenze”. (Elena Fiorani)