Nazionale

Margherita e gli altri: l’inclusività della pallacanestro Uisp

L’avanguardia del regolamento del basket in carrozzina Uisp consente di avvicinare persone con e senza disabilità. Parlano M. Casalgrandi e A.Dreini

 

Quella di Margherita è solo una delle tante storie che esistono grazie all’impegno del basket in carrozzina Uisp. Il divertimento e l’inclusione che ne derivano sono il frutto di un regolamento innovativo che va nella direzione di far conoscere questo sport anche alle persone senza disabilità. La sedia a rotelle diventa così un elemento del gioco che non ha connotazioni sanitarie, ma è semplicemente un mezzo che fa parte del match dove ciò che conta è lo spirito di squadra e andare a canestro.

“Il nostro regolamento è basato sulle abilità e non sulle disabilità - spiega Andrea Dreini, responsabile del settore Pallacanestro Uisp – chiunque riesca a stare sulla sedia a rotelle può giocare senza distinzioni. Un’attività inclusiva e innovativa che, ad esempio, consente ad un genitore di giocare insieme al figlio. Tutto questo è possibile grazie al regolamento elaborato da Mirco Casalgrandi, Matteo Marrello, che si occupa del campionato del basket in carrozzina, ed altri operatori. Tutti contribuiscono a portare avanti i valori di questa attività sportiva”.

È proprio Mirco Casalgrandi, responsabile basket in carrozzina Uisp, a spiegarci nel dettaglio la ratio e le innovazioni del regolamento. “Nel nostro regolamento si dà la possibilità di giocare a tutte e tutti alla pari. La logica che c’è dietro è quella di un’inclusione a 360 gradi. Si va da disabilità più tenui fino a quelle più importanti. I giocatori vengono divisi per punteggi e fasce. Dalle disabilità meno gravi, in verde, sino al rosso, quelle più invalidanti, mentre in mezzo si trovano i colori giallo e arancione che indicano le fasce intermedie. Una particolarità riguarda il cestista in rosso – specifica Casalgrandi - la squadra che ha un atleta in fascia rossa gioca con l’uomo in più. Quindi ad esempio, sui cinque in campo, ci potrebbero essere due giocatori in verde, gli altri tre in giallo e arancione e l’uomo in più è in fascia rossa. Quest’ultimo può ricevere il passaggio e trattenere in area il pallone. Ciò serve per far sì che vi sia il massimo equilibrio tra le squadre in campo. In questo modo le forze saranno ben distribuite”.

“La storia di Margherita non è l’unica - prosegue Casalgrandi - Quasi tutte le squadre del campionato Uisp hanno uno o due giocatori senza disabilità che giocano regolarmente. Stiamo parlando di circa venti atleti. Il campionato è misto e le età variano molto: si va da ragazzi di dieci o undici anni fino a persone con più di cinquant’anni”.

“C’è gente che si appassiona al basket in carrozzina perché la sedia a rotelle mette al pari tutte e tutti e le persone con disabilità giocano allo stesso livello degli atleti senza e sono in molti, tra chi è senza disabilità, ad avvicinarsi a questo sport e ad esserne incuriositi. C’è chi si avvicina, prova e si diverte. Inoltre, siamo spesso anche nelle scuole con vari progetti. Si va da studenti di terza o quarta elementare fino alla quinta superiore”.

Le squadre impegnate nei gironi del Campionato quest’anno sono: GiocoParma; Montecchio Maggiore; Pegli Genova; A.s.d.r.e. Reggio Emilia; Pirates Las Pezia; HB Uicep Torino; Cantù Briantea84; Padova Millennium; Salgareda Treviso; NPiC Rieti; Superteam Libertas Perugia; SS Lazio Roma. Negli scorsi anni hanno partecipato anche Forlì; Firenze e Pistoia.

Spazio anche al presente e al futuro: “Siamo nel pieno svolgimento del Campionato nazionale e siamo a metà stagione. La stagione regolare finisce a maggio mentre le finali si terranno dal 13 al 16 giugno, con tutte le dodici squadre che partecipano. La pallacanestro in carrozzina sta crescendo molto; quando siamo partiti c’erano solo quattro compagini mentre oggi sono ben 12”, conclude Casalgrandi.

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“Come già evidenziato, uno dei punti di forza, è il non avere limiti di tesseramento - sottolinea Dreini – ciò fa accadere cose bellissime come, ad esempio, la partecipazione di Anne Patzwald, campionessa paralimpica tedesca e medaglia d'argento ai Giochi Paralimpici di Rio de Janeiro del 2016, al Campionato Uisp basket in carrozzina”.

"Si tratta di una pratica relativamente recente - prosegue Dreini - poiché sono cinque anni che esiste nell'Uisp e da tre anni c’è il campionato, ma che ha già raggiunto un buon successo grazie all’inclusione e all’innovazione che lo contraddistinguono”.

Per quanto riguarda il presente e il futuro del basket “grazie al merito di tutti i collaboratori il settore della pallacanestro sta andando benissimo e stiamo crescendo tanto in termini di tesseramento. Abbiamo campionati in quasi tutta Italia e ne siamo orgogliosi. Ci saranno le finali dei Campionati a giugno con il basket e il basket in carrozzina a Rimini, Riccione e Cesenatico: giornate che saranno sicuramente di festa, sport e condivisione”, conclude Dreini. (Edoardo A. Scali. Ha collaborato Alberto Garau)

(foto: facebook Uisp Roma)

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