Contrastare il gioco d'azzardo, riappropriarsi degli spazi per fare sport e recuperare la socialità perduta. Di questo e di molto altro si è parlato durante il convegno dello scorso 23 febbraio a Chiavari (Ge) promosso da Mettiamoci in gioco Tigullio. Al tavolo dell'evento, dal titolo 'Leggere l'antimafia. L'antimafia sociale e l'impegno raccontati attraverso i libri', si sono alternati ospiti e voci ed è stato presentato il libro 'Il gioco d'azzardo, lo Stato, le mafie' dei sociologi Rocco Sciarrone, Federico Esposito e Lorenzo Picarella.
Molto spesso le persone vivono sulla loro pelle una condizione di dipendenza dal gioco. L’obiettivo della campagna ‘Mettiamoci in gioco’, di cui l'Uisp fa parte, è quello di contrastare le cause della diffusione incontrollata dell'azzardo nel nostro Paese, un fenomeno che ha creato gravi problemi sanitari e sociali. Per fare ciò, in oltre dieci anni di attività, la campagna ha unito le varie organizzazioni in campo, ha fatto luce sul fenomeno e si è impegnata sotto il profilo educativo dando l’esempio di cittadinanza attiva.
Fabrizio De Meo, del coordinamento Mettiamoci in Gioco Liguria e membro della giunta Uisp Liguria, ci parla dell’evento, della visione Uisp sulla tematica dell’azzardo e della riappropriazione degli spazi sociali per fare sport: “Durante il convegno si sono confrontati vari punti di vista. Si è parlato del gioco d’azzardo dal punto di vista sanitario, sociale ed educativo e abbiamo affrontato un tema articolato e patologico da diferenti prospettive differenti visioni. Il gioco d’azzardo è a tutti gli effetti una patologia: è un problema che riguarda la vita di tantissime persone nel nostro Paese ed è un fenomeno in crescita che va a colpire soprattutto le fasce più povere della popolazione”.
A margine dell'evento, De Meo è stato intervistato da Teleradiopace Tv (qui il video).
“L’iniziativa rientra nel lancio del coordinamento di ‘Mettiamoci in Gioco’ nei comuni del Tigullio con l’obiettivo di allargare le nostre attività al di fuori del territorio di Genova, per promuovere iniziative che siano sempre più diffuse a livello regionale. Si trattava, infatti, della prima iniziativa al di fuori della città di Genova dopo la pandemia”, precisa De Meo.
Per quanto riguarda le possibili soluzioni le questioni sul tavolo sono tante. “Bisogna procedere su più versanti – prosegue De Meo - Intanto avere un rapporto con le istituzioni, in particolare con i consigli comunali, affinché facciano pressione sulla politica nazionale per lo sviluppo di regolamenti e normative che non siano farraginose e, dunque, riordinare le norme che regolano il settore. Un'altra attività di pressione da effettuare è quella sulla trasparenza dei dati, ottenendo anche dati disaggregati per avere una maggior conoscenza del fenomeno sui territori. Un esempio concreto che ci ha visti protagonisti direttamente è quello dei consigli comunali di Lavagna, Chiavari, Moneglia e Sestri Levante che hanno approvato all'unanimità la mozione sul gioco d'azzardo proposta da Mettiamoci in Gioco”.
De Meo riflette anche sull’impatto sociale dell’azzardo patologico. “Il rischio è di avere sempre meno spazi per la socialità e per fare movimento. C’è un problema di abbrutimento anche estetico dove gli spazi adibiti allo sport e alla socialità sono sempre meno. Viceversa crescono gli spazi adibiti al gioco d'azzardo dove regna la solitudine. Pertanto, la preoccupazione è tutta sulla povertà crescente e la corrispettiva crescita del gioco d'azzardo. Il gioco d’azzardo è una tassa sulla povertà. I profitti sono di pochi gestori mentre le perdite sono di chi versa in condizioni di povertà. È necessario dare importanza alle politiche sociali e guardare al contesto della promozione di attività educativa”.
“Proprio dall'educazione passa il futuro. Come 'Mettiamoci in gioco Tigullio' siamo presenti nelle scuole con dei progetti dedicati al contrasto del gioco d'azzardo e, in particolare, all'informazione sulla sua natura e alla prevenzione dai rischi e dalla dipendenza che potrebbe creare, specie nei più giovani. I ragazzi delle scuole hanno fatto la loro parte con elaborati scritti, video sul tema e striscioni”.
“È necessario allargare lo sguardo sulle dinamiche che riguardano i quartieri delle nostre città. In tal senso, uno dei quesiti fondamentali è quali città costruire e come ripensare gli spazi urbani. Bisogna ripristinare una condizione in cui siano possibili le attività sportive all'aperto e tornino ad essere centrali nell'azione amministrativa, insieme alla tutela del benessere psicofisico”, specifica De Meo.
“C’è poi il tema dedicato alla contrapposizione tra gioco legale e illegale. Ciò viene spiegato molto bene nel libro 'Il gioco d'azzardo, lo Stato, le mafie' dei sociologi Rocco Sciarrone, Federico Esposito e Lorenzo Picarella, presentato durante la giornata. Le infiltrazioni delle organizzazioni criminali si annidano anche nel gioco legale. Anzi, in esso il guadagno è spesso più garantito e facile rispetto al gioco illegale”.
Sul tema dell'azzardopatia è intevenuto anche il Giornale Radio Sociale con l'approfondimento di questa settimana: E non chiamatelo gioco. ASCOLTA L'AUDIO
Hanno partecipato all’evento: Fabrizio De Meo, Mettiamoci in Gioco Liguria e Uisp, Marina Dondero, Mettiamoci in Gioco Tigullio, Claudio Queirolo – ASL4 Chiavarese, Elisabetta Fortunati – Villaggio del Ragazzo, Agata Millerani – Fondazione Antiusura, Stefano Busi – SPI CGIL Genova. Successivamente, ci sono stati i saluti degli aderenti della campagna 'Mettiamoci in Gioco Tigullio'; Denise Amerini – Mettiamoci in Gioco Nazionale dialoga con l’autore del libro Rocco Sciarrone. Ha concluso l’evento don Armando Zappolini, portavoce del 'Mettiamoci in Gioco' nazionale. (Edoardo Arturo Scali)