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Per una vera fase 2 serve una mobilità nuova: le proposte Uisp

Necessario ripensare diversamente le nostre città. Le strategie proposte dal Ciclismo Uisp, Uisp Trieste e Uisp Brescia. Uisp Valle d'Aosta sulla TgR Rai

 

Con la Fase 2 è iniziata l’analisi degli effetti che le riaperture avranno sulle nostre città: i trasporti sono un tema fondamentale e mantenere il distanziamento sarà uno dei pilastri della convivenza con il virus. Per ottenere questo si rischia un alto numero di spostamenti in automobile, anche per tragitti nella fascia dei 5 chilometri, una distanza che si potrebbe facilmente coprire in bicicletta.

I segnali che giungono dal Governo parlano di promozione della mobilità dolce, con agevolazioni per l’acquisto di biciclette elettriche: sicuramente è una delle soluzioni, ma è necessario fare in modo che le biciclette possano circolare meglio. Il piano di rilancio della mobilità urbana, annunciato e confermato dalla ministra dei Trasporti De Micheli, prevede un bonus da 200 euro per l’acquisto di biciclette, monopattini elettrici e hoverboard per i residenti nelle città con più di 60mila abitanti; vede, inoltre, la ristrutturazione dell’impianto urbano con piste ciclabili e corsie preferenziali, soprattutto per alleggerire la pressione sui mezzi pubblici.

In Emilia-Romagna si pensa anche ad un bando da un milione di euro per incentivare le persone a rinunciare all’auto e andare al lavoro in bicicletta, il bike-to-work entro la distanza casa-lavoro di 5 chilometri. Però la mancanza di sicurezza resta il maggior disincentivo all’uso della bicicletta in Italia e finché non si affronterà il problema della violenza stradale con metodo e risorse, in primis riducendo il numero delle auto private in circolazione e ridistribuendo gli spazi a ciclisti e pedoni che oggi sono relegati ai margini della carreggiata (e della vita), non ne usciremo.

A Trieste l’Uisp insieme ad altre associazioni hanno chiesto un consiglio comunale straordinario per affrontare la questione della mobilità, affinchè la tanto attesa fase 2 possa diventare il momento per sperimentare soluzioni che agevolino la mobilità, rendono maggiormente appetibile mezzo pubblico in un contesto di maggiore sicurezza per i pedoni. L’idea è quella di garantire anche a Trieste forme di mobilità alternativa all'auto, attraverso la realizzazione di un piano emergenziale per la mobilità urbana che preveda una serie di contromisure per mitigare gli effetti dello sbilanciamento dell'offerta di mobilità sulle auto: ampliamento degli spazi pedonali per dirottare su questa forma di mobilità gli spostamenti urbani inferiori a 3 km; realizzazione di una rete ciclabile di emergenza con corsie dedicate realizzate con semplice segnaletica orizzontale lungo le principali strade di scorrimento di Trieste, per gli spostamenti dai 3 ai 10 km; potenziamento del servizio di bike sharing. Le associazioni promotrici hanno lanciato una raccolta dati e proposte che si chiuderà il 12 maggio. I risultati saranno raccolti in un documento che verrà inviato al Comune di Trieste con cui chiedere interventi urgenti per contrastare l’aumento del traffico urbano durante la progressiva riapertura delle attività produttive e commerciali nella fase 2. Per partecipare alla ricerca clicca qui

Diverse associazioni di Brescia, tra cui l’Uisp, hanno preparato e presentato al sindaco della città un documento con le sette proposte urgenti per intervenire a favore della mobilità urbana nella fase 2, che prevedono la creazione di una rete di mobilità d’emergenza. Ecco le proposte: investire in comunicazione; istituire i n modo serio la figura del mobility manager del Comune; riavviare quanto prima i l servizio di Bicimia; creazione di una rete ciclabile di emergenza e riapertura di tutte le ciclabili, incluse quelle nei parchi; istituire una gerarchia tra gli utenti della strada a favore della mobilità sostenibile; istituzione senso unico eccetto bici; estensione ztl. È stata anche realizzata una serie di infografiche che riassumono le proposte, per visualizzarle clicca qui.

Massimo Verduci, presidente Uisp Valle d'Aosta, è stato ospite a Buongiorno Regione per parlare della ripartenza sul territorio. GUARDA IL VIDEO
In Valle d'Aosta l'Uisp con Fiab e Legambiente auspicano la realizzazione di percorsi per la mobilità alternativa con la creazione di corsie, sia urbane che extraurbane, utilizzabili da ciclisti e pedoni, che permettano di assorbire le quote di mobilità che si perderanno dal trasporto pubblico. Questa rete, che configura una soluzione già adottata con successo in altri paesi, potrebbe essere funzionale nei collegamenti tra i comuni della cintura e la città di Aosta.
Per leggere i dettagli delle proposte avanzate dalle associazioni clicca qui
In Romagna, l'Uisp Ravenna Lugo sostiene le proposte delle società Cicloturistica Baracca e Baracca Lugo Mtb, che da sempre dimostrano grande attenzione e impegno, non solo per gli aspetti del ciclismo in tutte le sue forme, ma anche per le problematiche sociali del territorio. Per leggere i dettagli delle proposte clicca qui(Fonti: redazione Uisp Ciclismo; Uisp Trieste; Uisp Brescia; Aostacronaca.it e Uisp Ravenna-Lugo)

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