Nazionale

Pinocchio, il progetto che combatte le discriminazioni con sport e cultura

Proseguono le attività del progetto di cui Uisp è partner: in rete la nuova canzone di Lorenzo Baglioni. Seminario formativo a Roma

 

Proseguono le attività del progetto “Pinocchio: cultura, sport, partecipazione civica e social network contro le discriminazioni per una maggiore inclusione sociale”, promosso da CEFA Onlus in parternariato con Uisp, Lunaria, A Sud Onlus, ARCI Liguria, ARCI Caserta, ARCS Culture Solidali, Comune di Bologna, e finanziato con il contributo di AICS-Agenzia Italiana Cooperazione e Sviluppo. In questi giorni è stato lanciato in rete “Una Coca Cola con la cannuccia corta”, il nuovo videoclip di Lorenzo Baglioni, insegnante, cantautore, presentatore televisivo e testimonial del progetto.

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“Ci si può stranieri a casa propria? Abbiamo provato a raccontare il razzismo e l’integrazione con una canzone. Ognuno di noi può fare la propria parte nella lotta ai fenomeni di discriminazione per favorire i processi d’integrazione”: con queste parole Lorenzo Baglioni, ha lanciato la sua nuova canzone. E' la storia di Yetunde, un bambino “con la faccia marrone”, che “crebbe per le strade di Firenze, 11 anni a far finta di non vedere le differenze”. Ma “mica sempre, però qualche volta, si sentiva proprio perso: dentro era uguale a tutti gli altri e fuori invece così diverso”. Insomma, “sono straniero nella mia città”, è il sentire di Yetunde, “io che sono di Firenze e che sogno con la 'c' aspirata, 'una hoha hola, hon la hannuccia horta'”. In questa storia, che rischia di essere triste e buia, tra parole “che fanno male più delle botte”, il lieto fine arriva con il volto di Caterina, l'amica che prende Yetunde per mano, gli dice “cammina”. Poi “mi ha fatto vedere i piccioni a Firenze, mi ha fatto notare le differenze: tutti hanno un becco, due zampe e due ali, sono tutti diversi ma son tutti uguali. Siamo tutti diversi ma siam tutti uguali”.

Intanto procedono gli appuntamenti formativi organizzati nell’ambito del progetto: il 29 febbraio e il 1 marzo si è tenuto a Roma, presso l’impianto sportivo Uisp Fulvio Bernardini, il seminario di approfondimento su sport inclusivo e contrasto alle discriminazioni razziali organizzato dall’Uisp nazionale in collaborazione con l’Uisp Roma e rivolto ad operatori delle ASD di città e provincia. La formazione per operatori ASD è una delle attività che l’Uisp organizza come partner del progetto
Alla due giorni hanno partecipato 35 persone, un gruppo eterogeneo per età e competenze impegnati  in un percorso formativo teorico/pratico inaugurato con il “Campo dei miracoli”: un laboratorio esperienziale tenuto da Massimo Lanzetta, dell’Uisp Matera, in cui i partecipanti si sono messi in gioco raccontando  episodi di discriminazioni a cui hanno direttamente assistito o che hanno in qualche modo commesso senza rendersene conto. “All’uscita da un supermercato, dei ragazzi buttavano terra addosso ad un ragazzo riverso per terra. Questo ragazzo era cieco, quasi sicuramente non italiano”; “Vengo da Anagni - racconta una delle partecipanti - Lì in classe un bambino albanese veniva continuamente vessato con sputi dentro la maglietta”; “Un papà che aveva iscritto sua figlia a nuoto – dice Simona istruttrice di nuoto - ha chiesto alle istruttrici di non farla allenare vicino alla ragazza con disabilità che nell’altra corsia sbavava un po’”.

Sono questi alcuni esempi di discriminazioni emersi durante il corso, un incipit che è servito poi per ragionare sui concetti di stereotipi, pregiudizi, discriminazioni dirette, indirette, molestie.  A seguire è stata proposta da Giuseppe De Ruggieri, dell’Uisp Matera una panoramica su flussi e presenza straniera in Italia per opporre dati oggettivi agli strilli dei giornali che parlano di “invasione”, accompagnata da una disamina dei cambiamenti intervenuti con il decreto sicurezza Salvini. Con Marco Proto, dell’Uisp Caserta, si sono poi affrontate tematiche quali: diritto antidiscriminatorio in ambito sportivo, con un focus sui regolamenti di alcune Federazioni che risultano discriminanti sul fronte tesseramento di stranieri e minori stranieri non accompagnati;  metodologie e buone pratiche in ambito sportivo per lavorare con rifugiati e richiedenti asilo con consigli pratici e suggerimenti per favorire l’inclusione sociale attraverso lo sport.

Non è mancata una parte di gioco con l’utilizzo di un digital game per ragionare insieme su alcune definizioni e strumenti per far emergere e mappare i casi di discriminazione in Italia. Il seminario, si è chiuso così come si era aperto, con il Campo dei miracoli, incentrato stavolta sull’individuazione di possibili soluzioni creative agli episodi di discriminazioni menzionati il giorno precedente.

Le città coinvolte nel progetto sono quattro: Bologna, Caserta, Genova e Roma. Il seminario proseguirà nei prossimi mesi con gli appuntamenti formativi a Genova a Bologna. L’appuntamento di Caserta si era già tenuto a fine gennaio. L’Uisp propone per il progetto anche un percorso di quattro appuntamenti formativi per dieci classi di studenti delle superiori delle città coinvolte e l’organizzazione di 4 eventi sportivi finali. (Silvia Saccomanno Ammendola)

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