Alla piscina comunale di Figline Valdarno, Firenze, parte un corso di nuoto dedicato esclusivamente alle donne: ogni martedì dalle 8.30 alle 9.30 avranno a totale disposizione l’impianto con accesso a spogliatoi e docce e mezz’ora di lezione. Le istruttrici sono rigorosamente donne e nessun altro entrerà nella piscina di via Morandi per tutta la durata di quest’ora settimanale.
Lo speciale corso, spiega Marco Ceccantini, presidente di Uisp Firenze che da due anni ha la gestione della piscina comunale di Figline, nasce dalla richiesta di un gruppo di cittadine di fede islamica: “A causa del loro credo e di usanze particolari – sottolinea – non potevano fare sport, soprattutto attività fisica in acqua. In vari viaggi in Paesi di religione musulmana, inclusa la moderna Dubai, ci sono spiagge e piscine solo dedicate alle donne, perché possano fare il bagno senza problemi”. Un diritto, dice Ceccantini, che la Uisp ha voluto rispettare. “La nostra associazione ha come parole chiave sport, ambiente e solidarietà. Favorire l’inclusione sociale attraverso lo sport per tutti è uno dei nostri fondamenti che vogliamo garantire a chiunque”. Per ora si sono iscritte sette donne, ma il corso è aperto anche a nuovi ingressi; al momento sono seguite da due istruttrici che testeranno innanzitutto il livello delle partecipanti alle lezioni per poi eventualmente differenziare i corsi, con l’ipotesi di allargare anche il numero delle insegnanti di nuoto dedicate.
“Parleremo con le nostre istruttrici via via che il corso va avanti, per monitorare la situazione e migliorare il servizio offerto”. Per le istruttrici non ci sarà alcun obbligo di vestiario: “Come in tutti i corsi – dice Ceccantini – saranno in maglietta e pantaloncini quando si trovato a bordo vasca, in costume quando entrano in acqua. Nessuno ci ha chiesto cose differenti”. La fascia oraria e il giorno scelti per il corso sono quelli meno frequentati dagli altri iscritti Uisp “in modo da non incidere sulla frequenza degli altri nostri atleti”. Nella struttura non ci saranno uomini né altre persone: solo le istruttrici e le partecipanti al corso. È la prima volta, conferma Marco Ceccantini, che nella nostra zona viene realizzata un’iniziativa simile:. “Sappiamo di un corso similare alla Uisp di Torino che ha ottenuto un buon successo”.
La richiesta delle cittadine del Valdarno, conclude, non poteva essere ignorata: “Ci siamo consultati col responsabile dell’impianto e abbiamo provveduto a organizzarlo. In questo modo rispecchiamo i valori Uisp, che parlano di inclusione, integrazione e di parità di opportunità nel nome e attraverso lo sport. E di rispetto reciproco, che si testimonia anche nell’attività sportiva”. (Fonte: La Nazione)