Dieci anni fa, nel 2014, Save the Children ha lanciato l’allarme sulla povertà educativa. Da quel momento, in collaborazione con diversi partner sul territorio, si è impegnata a contrastarla con l’apertura dei Punti Luce, spazi ad alta intensità educativa che nascono nei quartieri svantaggiati e privi di servizi. Questi spazi offrono gratuitamente ai bambini, alle bambine e agli adolescenti maggiori opportunità educative. Sono 26 Punti Luce in tutta Italia e da 10 anni continuano a illuminare il futuro dei più piccoli.
Save the Children ha festeggiato giovedì 28 novembre a Roma l’esperienza decennale dei Punti Luce, che ha accompagnato in questi anni circa 60 mila bambini e adolescenti. L’Uisp è partner nei Punti Luce di Genova e Sassari.
Il lavoro di questi anni, svolto dalle equipe multidisciplinari e dai partner, si è basato sull’importanza che bambini, bambine e adolescenti devono imparare dare alla percezione di sé e sulla loro capacità di immaginare e costruire il proprio futuro. Un’esperienza che è alla base di “Illuminiamo il futuro – Indicazioni per il contrasto della povertà educativa. L’esperienza di 10 anni dei Punti Luce”, un Manifesto in 6 punti, realizzato in collaborazione con i partner sul territorio, che individua i principi cardine che devono guidare il contrasto alla povertà educativa e alle disuguaglianze che questa porta nella vita di bambini, bambine e adolescenti.
Al convegno di Roma è intervenuto anche Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp, insieme a Maria Teresa Bellucci, viceministro dell’Economia e delle Politiche sociali; Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children Italia; Marco Rossi Doria, presidente ell’impresa sociale Con i Bambini, Raffaela Milano, direttrice Ricerca Save the Children.
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“Il rapporto tra Uisp e Save the Children nasce parecchi anni fa – ha detto Tiziano Pesce – ed è importante per noi dell’Uisp, insieme ad altri partner, essere stati al fianco di questa organizzazione sociale, insostituibile nella difesa dei diritti delle bambine e dei bambini. Lo diciamo con orgoglio: abbiamo superato gli anni bui del Covid, del postpandemia e delle emergenze che si sono succedute, grazie ad una rete interassociativa che, soprattutto grazie all’esperienza decennale dei Punti Luce, ha saputo creare consapevolezza e interventi concreti intorno al tema della povertà educativa”.
“Abbiamo camminato fianco a fianco partendo sempre dalle esigenze dei bambini, come con il progetto Pronti, partenza, via! con l’attenzione ai sani stili di vita e alla nuova cultura dell’attività motoria. Credo che in questo nostro percorso ci sia anche un bel pezzo di quell’obiettivo che abbiamo raggiunto l’anno scorso con lo straordinario comma settimo dell’art 33 della Costituzione. Dobbiamo andare avanti, chiedere di affiancare al riconoscimento del diritto allo sport anche il percorso, le strutture e le risorse che ci possano consentire di renderlo concreto. Un percorso che sappia superare le disuguaglianze tra Nord e Sud del nostro Paese, che rappresentano un ostacolo al diffondersi in maniera uniforme delle opportunità di pratica sportiva, come ci ha segnalato un recente Rapporto di ricerca che abbiamo realizzato insieme a Svimez, con il sostegno di Sport e Salute”.
“Ora, come sport di base stiamo affrontando altre criticità legate all’armonizzazione della recente riforma dello sport con quella del terzo settore. E all’orizzonte abbiamo l’ombra minacciosa dell’introduzione dell’Iva per le attività sociali. Per questo abbiamo lanciato con il Forum del terzo settore, la campagna ‘Promuoviamo partecipazione-No vendita, No Iva”. Se non arriverà un nuovo provvedimento legislativo, dal 1 gennaio 2025 il rischio è quello che tutte le nostre associazioni di base, enti non commerciali, quindi comprese tutte le associazioni sportive dilettantistiche, debbano aprire una partita iva per svolgere l’ attività istituzionale”.
“Oggi mettiamo in fila 10 preziosi anni di esperienze realizzate insieme a Save the Children - ha concluso Pesce - è emozionante farlo perché sappiamo quanto siano importanti il gioco e l’attività motoria per i bambini, per la loro socialità e la loro crescita educativa. Sono certo che sapremo proseguire insieme su questa strada”.
“Il nostro Paese registra ancora ampi divari territoriali tra Nord e Sud e disuguaglianze economiche - ha detto Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children Italia - Dietro i numeri ci sono ragazzi e ragazze che non hanno la possibilità di far fiorire i propri talenti e costruire le proprie aspirazioni, in un Paese che non investe a sufficienza sulla loro crescita e sulla riduzione delle disuguaglianze. La povertà educativa è un’emergenza che va affrontata con tutti gli strumenti a disposizione. Come Save the Children abbiamo iniziato dieci anni fa con i Punti Luce, un progetto ambizioso che ha l’obiettivo di contrastare la povertà educativa e che ci ha consentito, anche grazie alla nostra rete di partner territoriali, di osservare i volti, ascoltare le esperienze, i desideri e le aspirazioni di bambini, bambine e adolescenti e accompagnarli in questo percorso. Da qui bisogna continuare per portare il futuro dei più giovani al centro delle politiche e delle scelte economiche del Paese, con la consapevolezza che è l’investimento più importante per lo sviluppo”.
“Festeggiamo oggi insieme i primi 10 anni del programma ‘Punti Luce’ di Save the Children - ha dichiarato la viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci - Il benessere dei minorenni e la loro crescita, soprattutto dei più fragili, è un tema particolarmente sentito dal Governo. Per questo abbiamo investito importanti risorse, 300 milioni di euro, in progetti per il contrasto alla povertà educativa in Italia, attraverso la realizzazione delle prime 60 comunità giovanili gratuite per giovani dagli 11 ai 18 anni e intervenendo nelle 15 aree italiane a più alta vulnerabilità sociale. Ringrazio Save the Children per la preziosa attività che porta avanti da anni e con grande disponibilità al fianco delle istituzioni, nel solco di quella fattiva alleanza che come Governo e, personalmente, come viceministro, ci stiamo impegnando a promuovere dal primo giorno di mandato”.
All’evento hanno partecipato anche Anna Granata, pedagogista e docente dell’Università Bicocca di Milano; Maria Stefania Caracciolo, assessora Lavori Pubblici, Istruzione, Edilizia scolastica, Area dello Stretto e Città Metropolitana di Reggio Calabria Regione Calabria; Federica Celestini Campanari, commissario straordinario dell’Agenzia Italiana della Gioventù; Claudia Pratelli, assessora alla Scuola, Formazione e Lavoro Comune di Roma; Maura Striano, assessora all’Istruzione Comune di Napoli; Cecilia D’Angelo, direttrice del Territorio CONI; Antonella Costantino, direttrice della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (U.O.N.P.I.A.) del Policlinico di Milano; Roberto Averna, neuropsichiatra infantile dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma. (a cura di I.M., ha collaborato Antonio Quaglia)