Il gesto sportivo non è soltanto uno, diventa tanti gesti comuni che entrano nella vita quotidiana di ciascuno: spostarsi, muoversi, incontrarsi. Con il progetto SportPerTutti proposto dall’Uisp in 16 regioni italiane l’attività motoria diventa stile di vita familiare, sostenibile, accessibile.
Dopo i primi Living Lab regionali tenuti in Sicilia, Toscana e Friuli Venezia Giulia, giovedì 27 ottobre si è tenuto quello nazionale che ha riunito insieme alcuni partner del progetto per un confronto sui processi di innovazione e ricerca integrati. “Un percorso di esplorazione e sperimentazione di idee innovative sul valore sociale dello sport – ha detto Tiziano Pesce, presidente Uisp – abbiamo accettato la sfida e ci siamo messi in gioco perché siamo convinti che le pratiche e gli scenari che l’Uisp sa attivare a livello nazionale e territoriale, possano contribuire a rafforzare l’impatto positivo dello sport su coprogettazione e coprogrammazione. Lo sport sociale e per tutti rappresenta lo scenario ideale rispetto al quale istituzioni, organizzazioni del terzo settore e imprese si possono misurare per migliorare le condizioni di vita delle persone, di tutte le età”. Il presidente Uisp ha ringraziato Asvis, Unisport e Forum del Terzo settore che, insieme ad Anci e Cna, compongono la rete dei soggetti coinvolti nel progetto attraverso i Living Lab.
L’incontro è stato aperto da Vincenzo Manco, responsabile Centro studi e Terzo settore Uisp, che ha ricordato la dimensione europea del progetto, il cui titolo completo ne dà l’esatta portata strategica: “SportPerTutti: rete di collaborazioni e iniziative per sostenere l’accessibilità all’attività sportiva e per valorizzare il ruolo dello sport nel processo di riattivazione socio-economica post Covid-19”, finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali -Art. 72 del D.Lgs. 117/2017, Annualità 2020.
“Si tratta di un progetto sfidante su vari aspetti – ha ricordato Manco – innanzitutto le sue ricadute sociali post Covid, capaci di porre il mondo dello sport di base su presupposti di ripresa e sviluppo. Poi la sua capacità di costruire reti di concreta cooperazione orientate alla transizione sportiva, perché siamo in un periodo di passaggio legislativo tra riforma dello sport e riforma del terzo settore”. Manco ha ricordato anche l’importante passaggio europeo, del quale è stato relatore presso il Cese-Comitato Economico Sociale Europeo, con il riconoscimento in sede europea dello sport come uno dei fattori di deprovazione sociale.
Marco Celi, esperto di politiche comunitarie, ha illustrato le caratteristiche del progetto SportPerTutti: “Siamo partiti dall’analisi dei problemi e abbiamo individuato alcune possibili risposte, in termini di approcci sistemici replicabili in vari contesti territoriali. Lo sport è stato utilizzato come un filtro di analisi, in coerenza con il raggiungimento degli obiettivi e delle politiche di coesione 2021-27 e per l’Agenda 2030. Con l’acuirsi dell’emergenza Covid c’è stata una sorta di presa di coscienza in sede europea del fatto che lo sport non fosse da rubricare soltanto nella sfera ludica e ricreativa, ma potesse diventare una variabile strategica per la coesione. Grazie alla spinta dell’Uisp, lo sport è stato analizzato come forma di deprivazione in sede europea, consentendo un suo utilizzo nei piani di rigenerazione. Con il progetto SportPerTutti l’Uisp ha dimostrato di sapersi muovere tempestivamente come terzo settore sportivo attraverso la sua rete nazionale e territoriale, definendo le città come ambito territoriale di intervento, costruendo una prestigiosa piattaforma di collaborazioni, realizzando attraverso il Living Lab tavoli di cosviluppo e coprogettazione”.
Paolo Bouquet, professore nell’Università di Trento e presidente di Unisport Italia, Rete di Atenei italiani per la valorizzazione dello sport, ha ripreso la definizione di Vincenzo Manco, per sottolineare come anche il mondo universitario sia all’interno di “una transizione sportiva, con gli studenti che dopo due anni di pandemia si sono quasi assuefatti ad una didattica con modalità telematiche. Lo sport invece li richiama a necessità naturali, come qualle di tornare ad un normale incontro dei corpi, in presenza, ad attività da fare insieme”.
“Inoltre – ha aggiunto Paolo Bouquet – in questo momento i giovani collegano lo sport alla salute e al benessere mentale, un fattore necessario a riconquistare un nuovo e vitale equilibrio. Il progetto SportPerTutti diventa anche uno snodo per reindizzare la mobilità verso orizzonti di sostenibilità e infrastrutturazione sociale. Inoltre lo sport rappresenta un investimento economico e sociale in grado di generare impatti positivi di sviluppo sociale”.
Lucilla Persichetti, referente di Asvis-Alleanza Italiana per lo Sviluppo sostenibile, si è detta molto interessata al progetto SportPerTutti in quanto assolutamente coerente con gli obiettivi di sviluppo sostenibile che si pone Asvis, della quale peraltro l’Uisp è associazione aderente. “Nella nostra rete stiamo scoprendo il valore dello sport come leva abilitante degli obiettivi di sviluppo sostenibile soprattutto grazie alla continua azione di stimolo che l’Uisp trasmette a tutta la nostra rete”.
Maurizio Mumolo, direttore del Forum del Terzo settore, ha individuato nel progetto SportPerTutti una leva trasversale per tutto il fenomeno sportivo “capace di colmare lo iato che separa e spesso contrappone lo sport di performance dallo sport di base. Questo progetto sa porre al centro dell’attenzione delle istituzioni e delle organizzazioni sociali il tema della salute. Sfidando anche i media su questo terreno: il racconto sociale dello sport. Si tratta di una sfida della quale potrà giovarsi l’intero mondo dello sport”.
Il giro di tavolo tra i partecipanti a questo primo Living Lab nazionale, è stato completato dagli interventi di Salvatore Farina, responsabile Politiche per la progettazione Uisp e Silvia Saccomanno, coordinatrice del progetto SportPerTutti. Entrambi hanno sottolineato l’efficacia della cooperazione tra i vari soggetti coinvolti nella rete di cooperazione del progetto e la sua progressività, capace di generare nuove azioni lungo il suo percorso di attuazione. (di Ivano Maiorella)