No al ripristino della leva militare e ai piani di riarmo, no al Ponte sullo stretto e alle grandi opere, no al consumo di suolo e sì agli interventi di bonifica e riassetto dei territori, sì alla transizione energetica e no ai sussidi ambientalmente dannosi, sì al ripristino di una forte progressività nella tassazione, no ai Cpr e ai centri per migranti in Albania, sì un sistema di accoglienza pubblico, diffuso e qualificato, sì a interventi di depenalizzazione e ad un maggiore sostegno alle comunità e alle case famiglia. Ci sono queste e tante altre scelte nella “finanziaria alternativa” di Sbilanciamoci!, presentata giovedì 4 dicembre al Senato. Il testo integrale del Rapporto è scaricabile gratuitamente dal sito (qui).
L’aula Nassiriya di Palazzo Madama a Roma era piena di ospiti per la presentazione alla stampa del Rapporto sulla legge di bilancio, che copre la spesa pubblica impegnata nel triennio 2026-2028, e per illustrare le 111 controproposte elaborate dalle 54 associazioni aderenti alla campagna. Politici di centrosinistra, attivisti delle associazioni, sindacalisti, oltre ai giornalisti, hanno ascoltato gli interventi che in rapida successione hanno esposto in forma sintetica gli argomenti del rapporto, dall’analisi della manovra del governo, giudicata dal portavoce della campagna Giulio Marcon “modesta, lacunosa e sbagliata”, a quella alternativa, con misure dettagliate e concrete che utilizzino la leva pubblica per la pace, i diritti sociali e l’ambiente.
Dalle oltre 100 pagine del Rapporto Sbilanciamoci! sono stati elaborati 16 emendamenti, che, se anche non supereranno la tagliola dell’esecutivo, rimarranno agli atti e costituiscono una solida base comune per le forze di opposizione (Pd, Cinquestelle e Alleanza Verdi e Sinistra).
Alla presentazione ha partecipato anche Tiziano Pesce, presidente Usp, che è intervenuto presentando alcune proposte: "Destinare il 5% della tassazione dei diritti televisivi previsti per le società di calcio di Serie A, che si attestano su circa 900 milioni di euro sino alla stagione 2028-2029, a sostenere lo sport di base, lo sport come diritto di cittadinanza, concorrendo così a dare attuazione all’art. 33 della Costituzione, attraverso cui “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.
"Riteniamo la proposta molto concreta in quanto mira, seppur in piccola parte, ad accorciare la grande forbice esistente, in termini di opportunità e risorse economiche, fra sport di vertice, sport business e sport sociale, tra élite e territorio. Una proposta che non si limita all’enunciazione generale di riservare quindi una quota pari a 45 milioni, il 5% appunto del monte dei diritti televisivi per il calcio di Serie A, ma prevede come investire e finalizzare quelle risorse".
"La proposta è quella di estendere la possibilità ad oggi prevista dal TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) di portare in detrazione IRPEF al 19% (per un importo massimo di 210 euro) le spese sostenute per la pratica sportiva svolta dai ragazzi, di età compresa tra i 5 e i 18 anni, presso associazioni sportive, palestre, piscine e impianti sportivi, anche alle persone adulte over 65. Un obiettivo quindi concreto e misurabile".
"Con la disponibilità di 45 milioni di euro, prevedendo la detrazione massima/persona di 39,90 euro, si potrebbero sostenere quasi 1.128.000 cittadini e cittadine, con una indubbia ricaduta positiva in termini di benessere, socialità, salute ed evidente riduzione della spesa sanitaria. La scelta di destinare i fondi all’allargamento delle detrazioni IRPEF ci sembra pragmatica e immediatamente applicabile, coerente con le priorità di prevenzione primaria della salute e di invecchiamento attivo. La misura avrebbe il pregio di coniugare, oltretutto, semplicità amministrativa e forte ricaduta territoriale, andando indirettamente a sostenere anche le oltre 100mila associazioni e società sportive dilettantistiche ed enti sportivi di terzo settore, sui cui poggia l’architrave dello sport italiano, movimento generatore di welfare, inclusione e coesione delle comunità territoriali, che in questa fase storica si trovano oltretutto a fare letteralmente i conti con l’impatto delle riforme legislative di riferimento e, soprattutto, con i costi derivanti dalla riforma del lavoro sportivo".
"L’importo massimo detraibile è contenuto (propone esattamente quello già previsto per bambini e ragazzi) ma consentirebbe di sostenere una platea consistente di cittadini e cittadine, aumentando l’equità distributiva, con un potenziale impatto sociale molto rilevante. Il riferimento normativo è il seguente: Articolo 15, comma 1, lettera i-quinquies) del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) — D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, introdotto dall’articolo 1, comma 319, della Legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Legge Finanziaria 2007). Dall’imposta lorda si detrae un importo pari al 19 per cento delle spese, per un importo non superiore a 210 euro per ciascun soggetto, sostenute per l’iscrizione annuale e l’abbonamento ad associazioni sportive, palestre, piscine ed altre strutture ed impianti sportivi destinati alla pratica sportiva dilettantistica, da ragazzi di età compresa tra i 5 e i 18 anni”.
Quest’ultima “Controfinanziaria”, la numero 25 per Sbilanciamoci!, non ha l’impianto minimale della legge di bilancio che la premier Meloni si appresta a mettere ai voti in Parlamento – appena 18 miliardi impegnati, un impatto zero sulle prospettive del Paese per far posto al rientro dalla procedura di infrazione comunitaria e poi ad un mega ricorso a debiti Safe per il riarmo, come da programma del centrodestra. Il valore della contromanovra è invece 55,2 miliardi di euro.
Ecco il comunicato stampa integrale della Campagna Sbilanciamoci
Si propongono interventi di notevole impatto per una fiscalità più equa e progressiva, per una politica industriale improntata alla riconversione ecologica come motore di una ripartenza dell’economia italiana, ad oggi ferma con il motore imballato, per creare buona occupazione nella sanità, nei servizi pubblici, nell’istruzione, nella ricerca, nell’economia sostenibile, insomma, sia dal punto di vista sociale che ambientale. (a cura di I.M., fonte: Sbilanciamoci)