Nazionale

Proseguono le attività del progetto europeo Rewins.2

Rewins.2 promuove l'inclusione nello sport delle donne rifugiate, attraverso tutoraggio, formazione degli operatori e condivisione di buone pratiche

 

Il progetto europeo Rewins.2 di cui è capofila la rete FARE-Football Against Racism in Europe e la Uisp è partner, insieme alle associazioni Ramasa (Spagna), Organization Earth (Grecia) e Girl Power (associazione di donne afghane ma basata in Danimarca), è entrato nel vivo delle sue attività per l'anno in corso, l'ultimo del progetto.
L'obiettivo di Rewins.2 è promuovere l'inclusione nello sport delle donne rifugiate e la formazione degli allenatori, creando squadre femminili di donne rifugiate e locali e sviluppando strutture formative. Il progetto si propone, infatti, di sviluppare lo sport come strumento per l’integrazione dei rifugiati, affrontando le sfide più ostiche in cui sono impegnate le organizzazioni interessate all'integrazione dei rifugiati, richiedenti asilo e migranti. 

Tra queste c'è la necessità di creare strutture di formazione adattabili per l’inclusione delle donne rifugiate, sia per gli sport di squadra che individuali e la necessità di offrire un programma di tutoraggio (mentorship) personalizzato on line per allenatori/formatori che lavorano con i rifugiati. L'Uisp partecipa attivamente alle attività di tutoraggio con due tutor, Daniela Conti, responsabile delle Politiche per l'Interculturalità e la Cooperazione Uisp, e la collaboratrice Raffaella Chiodo Karpinsky, e due operatori provenienti dai Comitati Uisp di Bolzano, Irene Fontanella, e Matera, Francesco Taratufolo, con esperienze di inclusione dei rifugiati e migranti. Il programma di mentorship è entrato nel vivo in questi giorni nella e proseguirà fino al mese di settembre con 4 incontri (online e in presenza) tra mentors e mentees.

I risultati di questa attività di tutoraggio verranno presentati ad Amsterdam in occasione della Conferenza finale del progetto che si svolgerà il 7 e 8 ottobre, quando i partecipanti avranno l'occasione di scambiare le esperienze e le buone pratiche e cercare insieme le possibili e migliori soluzioni alle sfide in questo ambito. Il tutto nell'auspicio che, grazie a questo progetto europeo, si possano concretamente sostenere gli sforzi di integrazione e inclusione dei rifugiati che le associazioni sportive socialmente impegnate cercano di realizzare. I contesti e le caratteristiche dei processi di migrazione e ricerca di asilo da parte delle persone in fuga da conflitti armati, sociali, politici e ambientali, sono naturalmente diversi nei paesi che prendono parte a questo progetto, ma la natura sociale dell'impegno che i partner hanno in comune favorisce la condivisione di pratiche ed esperienze che potranno essere messe a frutto adattandole di volta in volta, di luogo in luogo, secondo le modalità più consone al contesto e necessità locali. (Raffaella Chiodo Karpinsky)