Nazionale

Lo sport contribuisce al Pil con 24,5 miliardi di euro, l'1,37% del totale

L'ICS ha presentato oggi "Il Pil dello sport". Tiziano Pesce, Uisp: " Riconoscere il valore sociale dello sport, anche per il suo impatto economico"

 

L’Istituto per il Credito Sportivo, banca sociale per lo sviluppo sostenibile dell’Italia attraverso lo sport e la cultura, ha presentato lo studio il PIL dello sport. La dimensione economica dello sport in Italia”, finalizzato alla stima di un insieme di indicatori della dimensione e della performance economica del settore in Italia - nonché il posizionamento del nostro Paese rispetto a quelli europei - in termini di contributo dello sport al Prodotto interno lordo nazionale e all’occupazione.

Il lavoro prende in esame il 2019, anno importante, rappresentando il periodo immediatamente precedente l’insorgenza della pandemia Covid-19. Con un contributo al Pil di circa 24,5 miliardi di euro e circa 420.000 occupati, l’apporto dello sport all’economia del Paese nel 2019 è rilevante. In termini di Pil rappresenta l’1,37 per cento del totale. Inoltre, il moltiplicatore delle attività sportive è pari a 2,19.

Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp: "Quella dell’Istituto per il Credito Sportivo, che ringrazio sentitamente, è una ricerca che ben si inserisce anche nel percorso intrapreso dall’Uisp, di approfondimento ed advocacy verso le istituzioni, nazionali e sovranazionali, nel promuovere la necessità di arrivare quanto prima ad un vero riconoscimento del valore sociale dello sport e dell’attività fisica".

"Lo stesso presidente dell’ICS, Andrea Abodi - prosegue Pesce - durante la presentazione dello studio ha ricordato la recente ricerca Uisp-Svimez sostenuta da Sport e Salute, “Il costo sociale e sanitario della sedentarietà”, e il Parere d’iniziativa del CESE, “L'azione dell'UE per il periodo post Covid-19: migliorare la ripresa attraverso lo sport”, approvato dall’assemblea plenaria del Comitato Economico Sociale Europeo lo scorso marzo, un percorso voluto ed impiantato, anche con il coinvolgimento del Forum del terzo settore, proprio dall’Uisp. Impegni e percorsi che si integrano, arricchiscono e rafforzano, attraverso metodologie solide, una metrica volta a leggere e a valutare sempre meglio l’impatto sociale dello sport". 

"La ricerca dell’ICS ribadisce come lo sport sia un complesso fenomeno sociale ed economico, fattore fondamentale e strategico per migliorare la qualità della vita di cittadine e cittadini, con un grande potenziale di sviluppo, nel processo di riattivazione socio-economica post covid, proprio come l’Uisp sta dimostrando con il progetto “SportPerTutti”, sostenuto dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Uno sport sempre più mezzo per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo e sostenibilità, economica ed ambientale".

"Anche questo studio evidenzia il ritardo nei livelli di pratica sportiva della popolazione italiana rispetto a quelli osservati in tanti altri Paesi dell’Unione Europea - conclude il presidente dell'Uisp - Restando alla dimensione economica dello sport sembrano notevoli le potenzialità ancora non del tutto sfruttate, nei servizi per la pratica sportiva, nell’impiantistica, nel turismo, anche a sostegno dell’occupazione, a beneficio delle comunità territoriali".

La ricerca dell'ICS evidenzia in particolare che, del valore aggiunto complessivo, 4,4 miliardi sono generati dalle attività sportive, circa 11 miliardi dalle attività strettamente connesse (tutti i prodotti industriali e i servizi necessari come input per fare sport) e altri 9,1 miliardi dalle attività collegate alle attività sportive in senso lato (comprensive ad esempio, delle trasmissioni televisive, dei servizi turistici a coloro che praticano sport, del betting, dell’editoria sportiva, dei trasporti e dei servizi medici utilizzati da atleti e spettatori ecc.).

L’Italia, in ambito UE, secondo i dati pubblicati nel 2018, si posiziona al quarto posto in valore assoluto, con un PIL dello sport pari a 21,2 miliardi di euro. Tuttavia, in termini relativi, siamo in ritardo rispetto a molti Paesi europei: tredicesimo posto in termini di PIL dello sport pro-capite, 356 euro, e quattordicesimo posto come contributo percentuale al PIL nazionale.

 

Per Andrea Abodi, presidente Ics, “sono numeri di partenza, finora avevamo avuto input diversi tra loro e abbiamo avvertito l’esigenza di fornire la certezza del dato – ha poi specificato con l’agenzia Dire - ma questo studio è molto di più oltre alla raccolta di dati: è la costruzione di un modello. A noi interesserà il dato che accerteremo ogni anno per fare in modo che migliori e con lui l’intero settore, dall’occupazione ai servizi”.

Puntando dunque al miglioramento continuo, secondo il presidente dell’Ics c’è da tenere conto di una criticità: “Se è stato il primo studio, vuol dire che finora abbiamo lavorato senza bussola, ci siamo fatti orientare dai sentiment. Questo è uno strumento di pianificazione: partiamo da questa lacuna per fare in modo che lo sport incida molto di più anche in ambito formativo, sul piano delle infrastrutture, investire per migliorare la qualità tecnologica, ad esempio, ma anche l’inclusione sul piano delle barriere architettoniche”, ha concluso Abodi.

Lo studio dell’Ics, curato ed elaborato da Giorgio Alleva, professore ordinario di Statistica presso la Facoltà di Economia dell’Università Sapienza di Roma, è stato sollecitato e sostenuto dalla sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, e dal Dipartimento Sport.

 NOTIZIE DA UISP NAZIONALE
UISPRESS

PAGINE UISP

AVVISO CONTRIBUTI ASD/SSD

BILANCIO SOCIALE UISP

FOTO

bozza_foto

VIDEO

bozza_ video

Podcast

SELEZIONE STAMPA

BIBLIOTECA UISP