"Lo sport sociale e per tutti aiuta a ripensare l’ecosistema sport e rende le democrazie piu forti, perchè avvicina cittadini e pubbliche amministrazioni”: questo è il pensiero del danese Mogens Kirkeby, vicepresidente del Comitato consultivo sullo Sport del Consiglio d’Europa e presidente Isca, associazione internazionale di sportpertutti.
Intervenuto a Roma, in occasione del convegno internazionale su rigenerazione urbana e sport, organizzato dall'Uisp per presentare i risultati del progetto "Sport Civico", Kirkeby ha aggiunto: ”Il diritto a muoversi è un diritto umano”.
Concetto ripreso da Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp: "L’Agenda europea 2030 per lo sviluppo sostenibile è la bussola che deve orientare la nostra visione. La transizione sportiva si pone l’obiettivo di emancipare lo sport e trasformarlo in vero diritto, così come sancito nell’articolo 33 della Costituzione. Finalmente abbiamo una definizione ampia di sport come progetto di vita, che coinvolge benessere psicofisico, salute e stili di vita attivi, per tutti i cittadini”.
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Il progetto Sport Civico, sostenuto dal Dipartimento per lo Sport, ha coinvolto 7 città, da Roma a Taranto per 14 mesi ed ha saputo leggere le esigenze dei territori per intervenire su spazi inutilizzati e restituirli a socialità e pratica sportiva. Si tratta di esperienze già collaudate in Europa, come ha spiegato Astrid Marie Astrupgaard, architetta dello studio Gehl di Copenaghen: “Al centro del nostro lavoro urbanistico e sociale di analisi c’è il metodo del placemaking, ovvero trasformare uno spazio in un posto. La differenza è che in uno spazio non c'è significato, rapporti, connessioni. Un posto è invece modellato da esperienze umane, un processo che va costantemente adattato. La priorità è la vita delle persone e lo sport sociale e per tutti è un indicatore di benessere che riguarda tutti”.
Questi concetti sono stati ripresi da Elena Dorato, docente di Urbanistica dell’Università di Ferrara: “Il progetto Sport Civico è stato un megatest ed ha colto la sfida: prendere lo sport sociale e per tutti e associarlo ai caratteri fisici dei contesti urbani. Abbiamo realizzato una Guida e diviso in cinque casistiche alcune esperienze di rigenerazione urbana attraverso lo sport, in Europa e in Italia. Si va dalle superilles di Barcellona alla trasformazione in strade di gioco delle Potgieterstaat di Amsterdam. Sino agli esperimenti di urbanismo tattico a Torino e Padova, con pratiche artistiche e disegni che tracciano sulle strade giochi e percorsi sportivi”.
Rosanna Sirico del Dipartimento per lo Sport - Presidenza del Consiglio dei Ministri ha sottolineato che il progetto Sport Civico è stato selezionato sulla base "di un bando non semplice, che chiedeva di coniugare molti elementi e legarli alla rigenerazione urbana. Oggi ci avete dato l’occasione di vedere come è possibile concretizzare tutto questo. Ritengo molto importante il coinvolgimento delle scuole, offrendo opportunità che vanno oltre l’orario scolastico, inserite in un progetto altamente inclusivo"
Luciano Gallo, referente innovazione sociale Anci Emilia-Romagna ha parlato di come orientare le scelte dei Comuni: “Occorre rafforzare coprogrammazione e coprogettazione per consentire agli amministratori pubblici di decidere meglio nei procedimenti di pianificazione urbana. Il progetto Sport Civico spinge verso una nuova visione di urbanistica e il mondo sportivo ci fa vedere meglio le connessioni delle quali può essere capace, dall’alimentazione al turismo, dal benessere fisico alle relazioni. Occorre un approccio integrato delle politiche per costruire nuovi orientamenti strategici e d’appalto”.
Nel corso dell'incontro sono intervenuti: Mogens Kirkeby, vicepresidente del Comitato consultivo sullo Sport del Consiglio d’Europa e presidente Isca, associazione internazionale di sportpertutti; Astrid Marie Astrupgaard, sociologa urbana e project manager presso lo studio Gehl di Copenhagen; Mauro Rozzi, del comitato scientifico di progetto; Rosanna Sirico, Dipartimento per lo Sport, Presidenza del Consiglio dei Ministri; Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp; Francesca Nicotera, coordinatrice Sport e Salute dell’Area Istruttoria per gli interventi del Secondo Piano Pluriennale di Sport e Periferie; Elena Dorato, docente di Urbanistica del Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Ferrara; Giorgio Chiaranda, direttore Unità Operativa Medicina dello Sport e Promozione Salute AUSL Piacenza; Luciano Gallo, referente contratti pubblici e innovazione sociale, ANCI Emilia-Romagna; Pasquale Bonasora, presidente Labsus. Ha moderato Vincenzo Manco, responsabile del Centro Studi e terzo settore nazionale Uisp.