Nazionale

Roberto Saviano: “Da ragazzo ho fatto pallanuoto con l’Uisp”

Ospite del podcast Tintoria, lo scrittore ha ricordato i suoi trascorsi sportivi giovanili nelle file dell’Uisp, conclusi con un po' di amarezza

 

Che fosse un amante dello sport si era capito da un indizio abbastanza evidente: Super Santos, l'indimenticabile marchio del pallone arancione che negli anni '70 aveva caratterizzato l'infanzia dei bambini di strada, a Napoli e in tutte le altre città italiane. Lo scrittore Roberto Saviano non perde occasione per parlare di sport, passione personale e fonte di ispirazione letteraria.

Tintoria, il noto podcast di ‪Daniele Tinti‬ e Stefano Rapone‬, ha ospitato nei giorni scorsi lo scrittore e giornalista Roberto Saviano. Durante l’intervista, come sempre dal tono colloquiale e divertente, Saviano ha raccontato della sua infanzia da giocatore di scacchi, pianista e pallanuotista, della passione per la lettura e la scrittura, delle assurde situazioni in cui ci si può trovare crescendo in un territorio controllato dalla criminalità organizzata, della vita sotto scorta – le incomprensioni con il pubblico e le fake news diffuse dai politici sulla sua situazione – e dell’ammirazione per i cani poliziotto. 

Dal racconto delle sue gesta sportive giovanili emerge che lo scrittore ha militato per alcuni anni in una squadra di pallanuoto Uisp: sollecitato sull’argomento dai conduttori, Saviano ha ricostruito il suo passato da pallanuotista. “Giocavo in una squadra Uisp e, come spesso mi è successo nella vita, un po' li fregavo con le parole, conoscevo i grandi giocatori della storia, parlavo moltissimo con i ragazzi e con l’allenatore e così per qualche ragione mi consideravano bravissimo. In realtà ero solo esperto e a giocare me la cavavo. A un certo punto, però, vengo segnalato da un un amico di mia madre a Milivoj Bebić, l’allenatore del Volturno, squadra di Serie A1 composta da grandi campioni, e mi convocano per un provino. Mi presento e appena mi vede, Bebić mi chiede: “Ma sai nuotare?”. Un po’ scoraggiato, rispondo che nuoto da 10 anni e mi concede di entrare in piscina con gli altri, per partecipare all’allenamento”.

Il racconto del riscaldamento è una scena comica, Saviano si presenta senza ciabatte, rimane senza fiato dopo 20 vasche e deve ricominciare con i pesi in vita, per allenare le gambe: “Alla fine mi veniva da vomitare - conclude Saviano - Bebić si avvicina, mi dice che mi aveva testato perché gli era stato chiesto da una persona e conclude così: “Se vuoi venire torna, ma hai visto tu stesso…”, allargando le braccia. A quel punto, tristissimo, torno a giocare con la Uisp in Serie D e racconto tutta la vicenda al mio allenatore Biagio, infiocchettandola un po’, dicendo che non mi hanno preso ma solo perchè non sono ancora maturo. Finchè venni lasciato fuori anche dall'Uisp....e così finisce la mia carriera di pallanuotista”.

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