Siamo il popolo della bicicletta. Prosegue l'inchiesta Uisp

L'inchiesta su biciclette e sicurezza curata da Roberto Babini, della redazione Uisp Ciclismo, prosegue con l'intervista a Marco Pastonesi, giornalista, esperto ed appassionato di bicicletta e ciclismo. Per molto tempo editorialista per La Gazzetta dello Sport, al seguito di dodici Giri d’Italia, nove Tour de France e un’Olimpiade, ma anche due Giri del Ruanda e uno del Burkina Faso. Pastonesi è stato anche al fianco dell'Uisp in occasione della prima edizione della Bamako-Dakar, nel 2010.
Ha intervistato campioni e uomini famosi legati agli sport e segnaliamo la pubblicazione del suo ultimo libro “Coppi Ultimo”.

Proprio per questo lo abbiamo raggiunto, per chiedere anche il suo autorevole parere sul tema che abbiamo finora seguito: il ciclista sulle strade, mobilità e sicurezza.

"Penso che siamo al chilometro zero, al di là di mille proclami, dichiarazioni, preghiere, poco si è fatto sia culturalmente che politicamente - risponde Pastonesi - Politicamente perché, almeno non mi risulta, siano state inserite nuove norme (pure auspicate) nel codice della strada, sono tutte piccole iniziative locali come i limiti alle velocità, le distanze di sicurezza. Culturalmente perché bisognerebbe inserire il tema della bicicletta in un ambito molto più ampio di educazione, partendo da quella scolastica, per insegnare/educare e ricordare quanto appreso".

"Il punto, cui tengo moltissimo, è l’unione delle energie. Ho la sensazione che il “mondo della bicicletta” agisca in maniera asincrona, come tutti i piccoli mondi italiani assomiglia ad un arcipelago di isole non comunicanti (tranne rare eccezioni) in cui ognuno adotta una propria iniziativa o strategia senza farne partecipi gli altri, senza coinvolgerli. Dovremmo unire le forze, noi siamo il popolo della bicicletta: dal professionismo, al cicloturismo, fino alla pedalata per la spesa siamo tutti su due ruote, questo è il mio appello. Uniamoci, uniti si vince".

Anche noi dell'Uisp ci uniamo all'appello a pedalare tutti nella stessa direzione, siamo (orgogliosamente) il popolo della bicicletta e dobbiamo far sentire la nostra voce. (di Roberto Babini, redazione Uisp Ciclismo)