Nazionale

Sport a scuola: positivo il giudizio Uisp sul piano del governo

In questo modo la cultura del movimento e del benessere avanza. Favorire la collaborazione con lo sport del territorio

Nelle 136 pagine del documento presentato ieri mattina dal premier le proposte per l'educazione motoria e la tempistica per l'attuazione. L’introduzione dell’educazione motoria e sportiva nella scuola primaria dovrebbe partire dalla stagione 2015-16. Un'ora a settimana per tutte le classi dalla seconda alla quinta elementare.

Si tratta di una sorta di "riforma della scuola in divenire", presentate dal governo Renzi sul sito. Il titolo: "In Italia 1 bambino su 3 fra i 5 e 17 anni è in sovrappeso". Se l'obiettivo fosse raggiunto si tratterebbe di una trasformazione storica.
“Siamo molto soddisfatti di queste proposte che finalmente colmeranno l’anacronistico ritardo culturale con cui l’Italia guarda all’Europa in ambito motorio e sportivo – dice Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp – la cultura del movimento e del benessere si affermano a cominciare dall’infanzia come presupposti per la completa crescita della persona. Passi in avanti decisivi che avranno ripercussioni positive anche per il mercato del lavoro. Lo diciamo da molto tempo: lo sport può essere un grande vettore di sviluppo culturale ed economico”.
Nel suo breve discorso Matteo Renzi ha citato l'educazione motoria e spiegato la tempistica della proposta: due mesi di "ascolto" dal 15 settembre al 15 novembre; da gennaio 2015 provvedimenti normativi per rendere possibile la "rivoluzione"; dal prossimo anno scolastico, il via. Insegneranno educazione motoria e sport alle scuole primaria i professori di educazione fisica che fanno parte del GAE (graduatoria ad esaurimento), una parte dell'esercito dei precari. Ne saranno assunti a tempo indeterminato 5300 che si aggiungeranno agli attuali 20.000.

L’Uisp auspica che venga valorizzato il rapporto e la collaborazione tra scuola e associazionismo sportivo del territorio: “Le Asd territoriali svolgono un ruolo fondamentale per la coesione sociale e per l’educazione dei giovani allo sport, attraverso progetti integrati tra scuola ed extrascuola – prosegue Manco – questa è la strada per rafforzare il giusto valore che merita l’attività motoria e sportiva”.