Nazionale

Transizione sportiva e "terzo racconto": la comunicazione Uisp

Riunione nazionale di redazione Uisp a Roma il 19 febbraio, con i comunicatori dei Comitati e delle Attività. Il 20 febbraio corso di formazione con l'Odg

 

Il sistema di comunicazione Uisp si ritrova a Roma lunedì 19 e martedì 20 febbraio, con una riunione dei responsabili comunicazione dei Comitati e dei Settori di attività. Una vera e propria riunione di redazione nazionale dove mettere a punto strumenti e strategie di comunicazione dell'Uisp, associazione sociale e sportiva che alla luce delle recenti modifiche ordinamentali del sistema sportivo e del terzo settore, ha assunto nuove responsabilità e nuovi compiti. L'Uisp sta cambiando anche alla luce delle trasformazioni organizzative e delle innovazioni tecnologiche che la comunicazione dell'associazione, ad ogni livello, deve saper ascoltare, assecondare e in alcuni casi orientare, per dar vita ad una nuova narrazione: la "transizione sportiva" alla prova del "terzo racconto".  L'iniziativa è realizzata nell'ambito del progetto Attivati! Stili di vita attiva contro la sedentarietà, finanziato da Sport e Salute spa.

Roma - 19 febbraio 2024, ore 11-19, Hotel Eurostars Roma Aeterna (piazza del Pigneto, 9 a) 

Comunicare per cambiare: la rivoluzione dolce dell’Uisp
Comunicar facendo: lo sport sociale Uisp protagonista del terzo racconto 

Questa prima giornata dell’incontro ha una proiezione prevalentemente interna per rafforzare la rete dei comunicatori Uisp nei territoriali, regionali e Sda: una redazione nazionale Uisp, con responsabilità comuni e condivise, un’unica “linea editoriale”, rapporti di fiducia e di collaborazione da declinare secondo le esigenze delle comunità di riferimento. Con antenne su tutto il territorio e nelle attività, orientate a comunicare in maniera unitaria un’associazione protagonista della “transizione sportiva”, pienamente organica al terzo settore e capace di misurarsi con le transizioni in atto (digitale, ecologica, economica, alimentare, parità di genere…). 

Come? C’è bisogno di mettere in campo un “sistema comunicativo integrato” tra vari canali e strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione. L’Uisp da comunicare è una, con tutte le sue sfumature, da nord a sud Italia: siamo una redazione unitaria, che necessita di manutenzione costante, ferri del mestiere da condividere, credibilità generalizzata, una reputazione, una credibilità e una notorietà che è patrimonio di tutti.

Il lavoro a progetti sta modificando l’Uisp e il terzo settore: il modello organizzativo è sempre più articolato. Così come lo sono i contenuti, le competenze e i canali da utilizzare: per questo parliamo di un sistema di comunicazione integrato che è al servizio dell’associazione. La redazione Uisp, ad ogni livello, è in continuo ascolto dell’associazione, in un rapporto costante di mediazione tra interno ed esterno.

Roma - 20 febbraio 2024, ore 9.30-13.30, Sala riunioni multimediale di Libera, via Stamira 7 

Comunicazione sociale tra sport e terzo settore: spunti, nozioni e deontologia per una nuova narrazione

Organizzato in collaborazione con l'Ordine dei Giornalisti che riconosce 4 crediti formativi per giornalisti pubblicisti o professionisti.

Lo sport sociale e per tutti può fare notizia? Come? La nuova scommessa alla luce del recente ingresso dello sport in Costituzione, all’articolo 33, e alla luce delle recenti riforme dello sport e del terzo settore. La forza dello sport sociale è quella del territorio e delle relazioni: tante storie con tanti protagonisti che si tratta di illuminare e di raccontare alla luce del nuovo valore che ha assunto lo sport nella vita delle persone di tutte le età: salute e benessere ma anche diritti e ambiente.

Non solo: lo sport sociale e per tutti rappresenta un nuovo orizzonte di notizie che chiede di essere intercettato e raccontato. C’è spazio per una nuova tipologia di editoria che attraverso lo sport racconta una comunità territoriale, una città, un intero Paese. Questa imponente crescita del fenomeno dello sport per tutti incrocia un’altra grande trasformazione: quella tecnologica. Il digitale sta trasformando la professione giornalistica, i canali di comunicazione si moltiplicano e molto spesso scavalcano la mediazione giornalistica. Il giornalismo deve sapersi innovare e allo stesso tempo difendere la credibilità propria dell’informazione di qualità.

Nello sport, così come in altri contesti, si rischia di confondere la generica comunicazione con la corretta informazione. Con tutte le deformazioni e i rischi che conosciamo: mancanza di rispetto per la personalità altrui, in particolare per i minori e per le donne; diffondersi del linguaggio dell’odio; dilagare delle false notizie, le fake news.

Per questo occorre l’occhio giornalistico per mantenere alta la credibilità dell’informazione, con particolare riferimento a quella sportiva, proprio oggi che grazie all’espandersi del fenomeno sport, diventa anche informazione sociale. Servono i ferri del mestiere giornalistico e soprattutto la deontologia, da considerare un’alleata nella nuova frontiera del nostro lavoro. E la deontologia giornalistica è l’unica che conosciamo in ambito comunicativo, non ce ne sono altre, l’unica capace di bilanciare legalità e diritto di cronaca.