Dall’ultima emozionante e partecipata edizione dei Mondiali Antirazzisti, che si è svolta a Riace dal dal 5 al 7 luglio 2019, è nato il documentario “Riace: i Mondiali Antirazzisti nella terra dell’accoglienza”, ideato e diretto da Francesca Spanò e Laura Bonasera, e prodotto dall’Uisp nazionale. Il documentario parte dall’esperienza dei Mondiali Antirazzisti Uisp per raccontare la storie di Mustafa e Farhan che si sono ritrovati nel 2019 a Riace dopo aver vissuto, 5 anni prima, l’odissea dei barconi dalla Somalia a Mazara del Vallo. Il prodotto è dedicato a Mauro Valeri, riferimento culturale per l'Uisp e per la lotta al razzismo nel nostro Paese, scomparso nel mese di novembre.
La storia di Mustafa e Farhan si intreccia con quella di Ali, un ragazzo del Gambia che vive da alcuni anni in Italia, a Matera, dove ha iniziato a lavorare come mediatore culturale in una cooperativa sociale. Nel videodoc, della durata di 13 minuti, si incrociano voci, suoni e speranze di circa trecento ragazzi che per tre giorni, a luglio, si sono ritrovati "per correre dietro ad un pallone e divertirsi. E non per scappare".
“Riace” è stato proiettato a Lamezia Terme mercoledì 22 gennaio, in occasione del corso per giornalisti “Intervista con il territorio. Comunicazione sociale e panorama internazionale”, promosso dal Giornale Radio Sociale insieme a Redattore Sociale, Forum del Terzo Settore, Ordine dei Giornalisti della Calabria e il sostegno di Fondazione con il Sud. La platea era composta da giornalisti, esperti di comunicazione, che hanno apprezzato il prodotto e anche da rappresentanti dell’Uisp calabrese. Tra loro c’era Giuseppe Marra, presidente dell’Uisp Calabria: “È una testimonianza importante, chiara e molto sensibile della manifestazione cui abbiamo preso parte l’estate scorsa. I ragazzi che hanno parlato hanno trasmesso un messaggio importante che sono sicuro arriverà a destinazione. Noi siamo pronti a dare seguito al piccolo germoglio nato nella nostra terra”.
In Calabria c’è un’altra realtà che da diversi anni promuove l’inclusione e la conoscenza del territorio attraverso lo sport, si tratta dell’Asd Calabriando, guidata da Riccardo Elia: “Noi organizziamo tante attività sul territorio e non ci limitiamo ad organizzare semplici eventi sportivi fini se stessi, ma proponiamo escursioni sul territorio catanzarese accogliendo fra di noi ragazzi dello Sprar della provincia. Inoltre, le nostre camminate si stanno caratterizzando anche con il plogging: l’attività che prevede di raccogliere i rifiuti che incontriamo lungo i sentieri percorsi, anche in montagna. Cerchiamo di costruire relazioni praticando sport ed è anche il messaggio semplice venuto fuori dal documentario: l’essenza particolare dell’Uisp è, attraverso il movimento, riuscire ad aggregare persone che vengono da culture, realtà e situazioni diverse, in alcuni casi veramente terribili. In quei giorni a Riace si è vissuto in un clima di grande partecipazione, solidarietà e amicizia, credo che queste esperienze vadano ripetute su tutto il territorio nazionale”.
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I territori come base di partenza per rilanciare la comunicazione sociale: storie di vita, progetti, impegno quotidiano, testimonianze di operatrici e operatori attivi ogni giorno sul campo. Un’alleanza tra giornalismo, associazioni, realtà del terzo settore per nuove frontiere dell’informazione, oltre gli stereotipi e i pregiudizi. Sono i messaggi di fondo di “Intervista con il territorio”, seminario di formazione per giornaliste e giornalisti aperto anche a persone attive nel sociale che ha fatto tappa a Lamezia Terme. Per approfondire leggi l'articolo di Redattore Sociale