Nazionale

Sport per il reinserimento sociale con Vivicittà-Porte aperte

Si sono tenute, a Messina il 16 e ad Ancona il 17 giugno, altre due tappe dell’iniziativa Uisp che porta lo sport nelle carceri

 

Dal nord al sud del paese proseguono gli appuntamenti con le corse nelle carceri organizzate dall'Uisp, con Vivicittà-Porte aperte. La corsa Uisp per i diritti e per l'inclusione delle persone detenute nel tessuto sociale delle nostre città, non si ferma e propone nuove tappe all'insegna di amicizia, sport e condivisione.

Lunedì 16 giugno "Vivicittà-Porte aperte" si è svolta presso la Casa circondariale “Vittorio Madia” di Barcellona Pozzo Di Gotto, organizzata dalla Uisp Messina in collaborazione con la direzione penitenziaria. All’evento hanno partecipato oltre 50 persone, tra detenuti con le rispettive famiglie e volontari, con l'obiettivo di promuovere l'attività motoria e, grazie a questa, i valori della solidarietà, dell'integrazione e del rispetto reciproco. L’iniziativa, inoltre, ha inteso rafforzare i legami familiari tra genitori e figli, in linea con gli obiettivi del progetto "Giocare per diritto", proposto dall'Uisp Sicilia nella scorsa stagione

L’evento si è aperto con la distribuzione delle magliette colorate di “Vivicittà” a tutti i partecipanti, a seguire Santino Cannavò, vicepresidente Uisp Messina, ha presentato l'iniziativa sottolineando la scelta di dedicare questa edizione ai temi della pace. Il Comandante della Polizia penitenziaria Salvatore Parisi ha evidenziato l’importanza della manifestazione, che rappresenta la possibilità per il carcere di essere, oltre a un luogo di detenzione, uno spazio di rieducazione.

I detenuti, insieme alle loro famiglie e agli operatori, hanno preso parte a una "camminata" sul percorso predisposto all’interno del carcere, in un clima di serenità e condivisione, dando vita ad un corteo di mamme e papà con i loro figli tenuti per mano e i più piccoli sulle spalle. Nell'arco della mattinata sono state svolte anche numerose attività ricreative: giochi, momenti di dialogo e piccole attività motorie pensate per creare vicinanza, complicità e gioia in un luogo dove non sono tante le occasioni di contatto umano.

La mattinata si è conclusa con la festa di compleanno della figlia di un detenuto, che ha compiuto 5 anni proprio il 16 giugno. La sorpresa più bella è stata una torta fatta dal papà che, insieme alla merenda offerta dall'organizzazione di Vivicittà, ha siglato "la festa nella festa". Al termine dell’evento è intervenuta la direttrice del carcere, Romina Taiani, che ha ringraziato i dirigenti, gli operatori e i ragazzi del servizio civile del comitato Uisp di Messina. La stessa ha ricordato che questi momenti sono importanti per chi vive in carcere, auspicando una loro implementazione in una sinergia tra l'amministrazione penitenziaria e le associazioni.

Martedì 17 giugno è stata la volta dell’istituto circondariale di Barcaglione, ad Ancona. La seconda tappa anconetana - la prima si è svolta il 9 giugno a Montacuto - ha visto partecipare alla gara podistica 10 detenuti. “Vogliamo poter rivedere questi ragazzi all’esterno del sistema carcerario, non più come detenuti ma come podisti che potranno correre alle nostre manifestazioni”, afferma Daniele Sanna, presidente del Comitato Uisp Ancona.

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È intervenuta anche Sonia Razzetti, vicedirettrice degli istituti penitenziari di Ancona: “Una gara podistica come quella che è stata organizzata ogginon rappresenta soltanto un momento di svago e di attività sportiva, ma anche uno spazio dedicato alla rieducazione e all’inclusione sociale per la popolazione detenuta”.

Mariele Zaccaro, funzionario giuridico pedagogico, ha sottolineato il valore dell'iniziativa: “In questo modo si evita che il detenuto sconti totalmente la pena all’interno della camera di pernottamento, riuscendo a risocializzare con il mondo esterno, la cui presenza all’interno degli istituti penitenziari è importantissima, perché il carcere è parte integrante della società”.

Attività simili, che permettono di uscire soltanto qualche ora dalla routine quotidiana, hanno una valenza specifica: non sono state soltanto delle giornate di sport e condivisione ma una dimostrazione concreta di come lo sport, la vicinanza familiare, la solidarietà e l’inclusione sociale possano diventare strumenti di dignità e reinserimento sociale. (a cura di Federico Cherubini)