Dalle origini ai giorni nostri, l'isola protagonista nel libro di Sergio Giuntini e Pino Clemente
Suddiviso in dodici capitoli, la Storia dell’atletica siciliana (ed. Ready-Made, Milano 2012), ripercorre, dalle origini mitiche ai nostri giorni, fatti, personaggi e società che hanno dato lustro allo sport e all’atletica dell’isola, considerata dalla fine dell’Ottocento uno dei crocevia dell’attività nazionale. I suoi autori, Sergio Giuntini, membro del Consiglio direttivo della Società italiana di storia dello sport, e Pino Clemente, direttore del Corri Sicilia, e autore di diversi manuali sull’atletica leggera, procedono su strade parallele, intersecando con grande equilibrio e padronanza della materia dati tecnici e riferimenti storici.
Gli anni ‘60-’70 del Novecento hanno sancito l’imporsi della “scuola siciliana” del mezzofondo e del fondo, vero vivaio di talenti che darà i suoi frutti più compiuti tra gli anni ’80 e ’90 con i successi di Salvatore Antibo, Vincenzo Modica, Rosario Daidone, per citarne solo alcuni. Il successo dell’atletica isolana prosegue, in termini di incremento di praticanti e di vittorie societarie, anche negli anni Duemila raggiungendo il culmine alle Olimpiadi di Sidney del 2000 con ben sei atleti rappresentanti e ai Mondiali di Helsinki del 2005 con una cinquina di atleti che pone la Sicilia tra le regioni leader in Italia. Alessandro Cavallaro, Giuseppe Gibilisco, Vincenza Calì, Simona La Mantia, Giuseppe D’Urso, Rachid Berradi continuano a tenere alto il prestigio sportivo della Sicilia nel mondo.
Accanto allo sport di alto livello e, seguendo una tendenza attiva anche nel resto d’Italia, gli anni ’70 decretano anche in Sicilia il diffondersi del movimento atletico amatoriale che troverà da lì a breve la sua più compiuta espressione nel Corri Sicilia, del Gruppo sportivo amatori Palermo. Grazie alla presenza di una firma prestigiosa quale quella di Pino Clemente, il giornale non mancherà di compiere una generosa battaglia per la difesa della legalità nella drammatica fase che investì la Sicilia nella primavera-estate del 1992. La strage di Capaci e di via d’Amelio determineranno una pronta risposta dell’opinione pubblica isolana, trovando il Corri Sicilia schierato in prima fila per difendere la memoria delle vittime delle stragi e in particolare dell’agente Vito Schifani caduto a Capaci e appassionato podista. Sarà grazie alla determinazione della rivista che si organizzerà il primo Memorial Vito Schifani, vero e proprio meeting dell’impegno civile. E sempre al nome del poliziotto amatore sarà infine dedicato lo stadio di atletica leggera di Palermo. (di Donatella Vassallo, Lega atletica Uisp)