Ringraziando per i complimenti al lavoro svolto negli ultimi anni dal CIP-Comitato Italiano Paralimpico, il presidente Luca Pancalli, ha evidenziato il lavoro di squadra necessario per ottenere i risultati sperati: "Se qualcosa è stato fatto per la crescita del movimento sportivo paralimpico è grazie ad una squadra, persone che ci hanno creduto, persone disabili: io ho avuto la fortuna di essere qui al momento dell’arrivo dei risultati. In questi anni la Rai è passata da un atteggiamento di totale disattenzione, o peggio pietistica attenzione, a un nuovo approccio, noi abbiamo sostenuto questo percorso attraverso la formazione. Per aiutare una comunità a crescere serve una cultura nuova: noi abbiamo un approccio alle tematiche legate alla politica sportiva che parte dalla consapevolezza del valore dello sport come strumento straordinariamente importante nelle politiche sociali di un Paese. Uuno sviluppo sostenibile non può avvenire se non si crea armonia, la condivisione di un percorso e di un progetto, e qui nasce la condivisione con gli Eps. Oggi il Cip è una splendida realtà, siamo partiti da una piccola federazione del Coni, abbiamo avuto determinazione nel portare avanti una visione, ma questo può avvenire solo se lo si fa insieme, ed è fondamentale farlo con gli Eps, lavorando insieme per costruire un’azione comune tesa a portare fuori da casa ragazze e ragazze disabili- L’attività fisica, motoria, sportiva, rappresenta uno strumento straordinario, come è emerso ad esempio durante la pandemia. Lo sport è un mondo particolare e non è formato solo da campioni, questi sono solo la minima parte, quindi la concertazione con gli Enti di promozione sportiva è imprescindibile. Il tavolo a cui abbiamo dato vita recentemente va in quella direzione: non farsi concorrenza, dividersi i compiti, decidere dove e come interagire, presentarsi poi all'esterno con i risultati raggiunti insieme. Grazie a questa armonia e condivisione possiamo dare risposte in termini di pari opportunità di accesso e rispetto del diritto allo sport che appartiene a tutti, tutti i cittadini nessuno escluso, un vero diritto di cittadinanza".
Pancalli è poi intervenuto sul tema dell'inserimento di ragazzi e bimbi disabili: "E' un tema complesso e richiede tempo, abbiamo norme straordinarie ma poi calarle nella realtà è difficile, anche solo per l'interpretazione delle norme. Per esempio nello sport, la riforma è intervenuta fotografando cambiamenti che avvenivano già da 10 anni. A che punto siamo oggi? Siamo a un non punto, come Cip stiamo faticando, perchè le ore di educazione motoria nella scuola sono quelle in cui il disabile viene parcheggiato da qualche parte e non ha la possibilità di muoversi e partecipare. In questo senso la scuola è handicappata. Non si può far tutto da soli, ma è necessario fare qualcosa, anche se siamo in un territorio inesplorato. La politica è stata miope, si è sempre deresponsabilizzata ma finalmente ha cominciato a fare politica e noi ora ci sentiamo quasi invasi nei nostri spazi. Invece, dobbiamo avere capacità di condivisione e concertazione con la politica, qualunque sia il Governo, per fare in modo che le politiche sportive siano primarie in qualsiasi governo".