Nazionale

Tiziano Pesce sulle difficoltà dello sport sociale e di base

Il presidente Uisp intervistato da Radio Marconi ha riportato l'attenzione sull'impegno al fianco dei più giovani

 

La nuova ondata di Coronavirus sta mettendo a dura prova l'intero comparto sportivo, con conseguenze molto forti sull'allontanamento di ragazze e ragazzi dalla pratica sportiva. La crisi dello sport di base è stato argomento della trasmissione "Belle storie", in onda su Radio Marconi mercoledì 12 gennaio. Ospite Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp, che ha ricordato come la questione dell'aspetto sociale dello sport sia centrale nell'associazione. 

"L'Uisp è da sempre impegnata su questi valori, attraverso un grande lavoro di tutta la rete associativa per stare vicino ai nostri praticanti ed ai nostri atleti di ogni età e soprattutto con una grande attenzione ai giovani, che si trovano in questo momento di inizio anno a vivere una situazione complicata nel rapporto con la scuola ma anche con lo sport", ha esordito Pesce. Associazioni, società sportive, dirigenti, volontari e tecnici si prendono cura dei giovani, nonostante molti siano gli sforzi richiesti. Ciò nonostante, a causa di paure e obblighi da rispettare, molti adolescenti hanno abbandonato lo sport. Un esodo quasi di massa che necessita di essere colmato: "Gli spazi sportivi sono tra i luoghi più sicuri. Lancio un appello alle famiglie, soprattutto dei nostri giovani, di continuare a portare i ragazzi nelle associazioni e società sportive del territorio. Lo sport è la terza agenzia educativa del nostro paese, dopo la famiglia e la scuola. Conosciamo tutti i benefici derivanti da una sana attività fisica regolare, soprattutto per la costituzione psicofisica dei ragazzi", ha detto Pesce. 

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Lo sport di base è un valore aggiunto per il territorio e per le comunità, perchè si rivolge alle periferie, alle aree interne, agli entroterra del nostro paese. Centrale il tema del sostegno, anche economico, che manca agli enti: "Pensiamo proprio alla coesione ed inclusione che le nostre associazioni sportive promuovono sul territorio: dopo ormai purtroppo due anni di stop e di restrizioni dovute alla pandemia, tante associazioni e società sportive hanno dovuto attingere a finanziamenti e a prestiti. In molte situazioni si è dovuto far ricorso alle garanzie personali di presidenti e dirigenti", ha proseguito il presidente Uisp. Tuttavia, dopo 24 mesi, ciò che è stato fatto sembra non essere più sufficiente.

"Basta pensare alle associazioni che gestiscono impianti sportivi, spesso di proprietà pubblica, che si stanno facendo carico dei costi, non solo ordinari ma anche di manutenzione straordinaria. Pensiamo soprattutto in questo momento alle piscine, quelle che hanno avuto una più lunga chiusura e sono nello stesso tempo gli impianti che hanno maggiori costi", ha proseguito Tiziano Pesce. Con le riaperture di gennaio, tutto questo deve fare i conti non solo con le restrizioni causate dalla pandemia ma anche con gli aumenti delle utenze. "Registriamo un più 50-60%: il rischio è che tantissimi impianti sportivi, da quelli più piccoli a quelli più grandi, debbano chiudere. E’ quindi fondamentale che dal governo centrale arrivino nuovi sostegni, perché i conti economici e finanziari di queste associazioni sono in profonda crisi", ha concluso Pesce. (A cura di Chiara Feleppa)

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