Nazionale

Tiziano Pesce: “Piedi ben piantati per terra e testa alta”

Nel suo intervento il candidato alla presidenza nazionale Uisp ha elencato le priorità su cui puntare l’attenzione per il prossimo futuro

 

Al termine della prima giornata di lavori del XIX Congresso nazionale Uisp si è tenuto l’intervento di Tiziano Pesce, candidato alla presidenza nazionale. Il vicepresidente uscente ha ricostruito il quadro della situazione attuale anche sulla base della tavola rotonda che si è svolta nel pomeriggio “Sport sociale, ripresa e resilienza” GUARDA IL VIDEO


"Carissime delegate, carissimi delegati, carissimi invitati, istituzioni,
il XIX Congresso Nazionale della Uisp, che celebriamo al termine di un lungo e partecipato percorso di confronto, di approfondimento e di ascolto, che ha coinvolto i nostri 119 Comitati Territoriali, 19 Comitati Regionali e migliaia di delegati e dirigenti delle associazioni e società sportive affiliate, arriva nel pieno della terza ondata della pandemia da coronavirus, che dal febbraio dello scorso anno continua a colpire il nostro Paese così come ogni angolo del pianeta.
In Italia abbiamo da alcuni giorni superato i 100 mila decessi; ormai non esiste quasi più una famiglia che non sia stata già toccata, nei propri affetti, amicizie, conoscenze, da questa tremenda pandemia che mostra tutta la sua recrudescenza.
Anche la nostra rete associativa non è stata indenne. Abbiamo pagato e continuiamo a pagare duramente con la malattia e la perdita di nostri soci, dirigenti, amici. A tutti loro un pensiero affettuoso.
Una crisi sanitaria che ha colpito e continua a colpire le nostre comunità, allargando a dismisura la forbice delle disuguaglianze, con il nostro ambito, quello dello sport di base, della promozione sportiva e sociale, ad essere tra i più colpiti anche dal punto di vista economico.
Come abbiamo avuto modo di condividere già in occasione dei nostri Congressi Territoriali e Regionali, abbiamo l’obbligo di assumere, ogni giorno, uno sguardo collettivo ancora più attento, responsabile e profondo.
Un preciso impegno per un corpo intermedio come la Uisp, che ha contribuito a disegnare e costruire la storia democratica del nostro Paese, sin dalle esperienze dei nostri padri fondatori.
La Uisp, sin dal 1948, anno della sua fondazione, non si è mai sottratta dal fornire il proprio contributo all'analisi dei fenomeni politici e sociali, consapevole che lo sport popolare, la sua dimensione per tutti, l'attività motoria, il bisogno di benessere, altro non sono che una delle tante forme attraverso cui ogni persona, di ogni età, genere, abilità, cultura, afferma la propria condizione ed esistenza nella società che la circonda e ne costruisce percorsi di vera e propria emancipazione.
Dobbiamo essere capaci allora noi stessi, come abbiamo più volte condiviso, di “capovolgere il futuro”, di forzare l'orizzonte culturale prima ancora che politico, economico e sociale, che in tanti comparti del vivere civile si mostra ancora chiuso, arroccato a difesa di privilegi, rendite di posizione, che non hanno più ragione di essere.
Una Uisp che in questi anni, su questi temi, si è “allenata” molto, grazie alla lungimiranza e all’impegno del nostro presidente nazionale Vincenzo Manco, che colgo l’occasione per ringraziare. Vincenzo, amico fraterno che mi ha consentito di vivere una opportunità di crescita straordinaria, associativa e umana. Nella sua relazione di oggi, abbiamo ascoltato la sintesi della restituzione del lavoro di otto anni di mandato, un punto fermo da cui indubbiamente ripartire tutti insieme, senza fermarci. A me, oggi, il compito, seppur nei tempi stretti di questa relazione, che non può essere evidentemente esaustiva, di provare a tracciare la rotta verso la prossima agenda dell’Uisp, provando a fare una prima sintesi della costruzione collettiva del programma di inizio mandato, un percorso che, a partire dalle idee che avevo messo a disposizione come piattaforma di avvio per la discussione all’interno dei Congressi, si è giorno dopo giorno arricchito e che si concluderà soltanto con questa tre giorni di lavori.
Questo mio contributo spero possa rappresentare un ulteriore stimolo al dibattito e al confronto delle prossime sessioni di lavoro.
In questi mesi, la capacità collettiva di interlocuzione politica ed istituzionale della nostra associazione, a tutti i livelli, le posizioni pubbliche assunte, hanno consentito all’Uisp di accrescere credibilità, affidabilità e reputazione.
Abbiamo presidiato, e continuiamo a farlo, tutti i tavoli istituzionali, dal Governo e dal Parlamento sino alle Regioni e agli Enti locali, per fare massa critica, per amplificare l'efficacia della nostra azione, per svolgere un ruolo proattivo nel cambiamento strutturale di cui il Paese ha bisogno.
Abbiamo rafforzato il nostro impegno nel Forum del Terzo settore e costruito nuove alleanze all’interno delle reti sociali; non ci siamo risparmiati nel cercare di fornire risposte tempestive, ottenere risorse e misure a sostegno a favore delle associazioni e delle società sportive affiliate, consapevoli quanto le stesse siano assolutamente insufficienti, ben lontane, ormai, nella maggior parte dei casi, dal permetterne la sopravvivenza.
Lo abbiamo fatto e dovremo continuare a farlo, consapevoli del nostro preciso dovere di rappresentanza.
Tutto ciò, guardando con grande attenzione la sofferenza che stiamo registrando rispetto alle nostre attività, al lavoro e all’impegno, a tutti i livelli dell’Associazione e dei sodalizi affiliati, dei dipendenti, dei dirigenti, dei collaboratori, degli istruttori, dei tecnici, dei lavoratori, dei volontari.
Nelle prossime settimane lavoreremo al piano di ulteriori sostegni al territorio, in particolar modo alle società sportive, attraverso le risorse rese disponibili da Sport e Salute. Lo faremo con il nostro consueto approccio, serio, lontano dalle pratiche di alcuni organismi, che, scorrettamente, pongono in essere comportamenti surrettizi con l’evidente intento di lucrare posizioni di vantaggio, distogliere e raccogliere qualche affiliazione e qualche tesserato in più.
L’intera rete associativa sta facendo i conti con il proprio sostentamento, come l'intero Paese.
Per questo dobbiamo continuare, con la stessa intensità che ci ha caratterizzato fin ad oggi, a richiedere e a pretendere, non solo i necessari interventi emergenziali, bensì uno sguardo lungo ed una capacità di programmazione strutturale, anche e soprattutto per gli anni a venire, delle risorse necessarie per il rilancio e la ripartenza.
Al netto dell’emergenza pandemica, continuiamo a vivere una situazione inedita e in continua evoluzione, tra le due riforme legislative di riferimento non ancora compiute, quella del terzo settore e quella del riordino del sistema sportivo, quest’ultima anche nel rapporto con il Comitato Olimpico e con Sport e Salute.

Una nuova fase storica che abbiamo iniziato ad affrontare con grande convinzione ed efficacia di azione, rispondendo con l'Assemblea nazionale congressuale di Chianciano Terme del 2019, al termine di un approfondito lavoro di studio e analisi, guidati dal prof. Luca Gori, giurista costituzionalista della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che ci ha permesso di adeguare con coerenza il nostro statuto (primi fra tutti gli EPS, e poi a cascate con l’approvazione degli statuti regionale e territoriali) per continuare a mantenere e consolidare i riconoscimenti di Associazione di Promozione sociale, unitamente alla nuova prerogativa di Rete associativa nazionale, e di Ente di Promozione sportiva. Una scelta resa senza dubbio più agevole, grazie al precedente lavoro fatto sulla nostra riforma interna del modello organizzativo che ha riguardato settori di attività e comitati.
Lavoriamo allora per continuare ad essere noi protagonisti, con le nostre specificità, attraverso l'affermazione del diritto al benessere, alla salute, alla socialità, contro ogni discriminazione, potremmo davvero contribuire attivamente a ridisegnare un futuro migliore, più equo e giusto, continuando a tenere lo sguardo alto verso le opportunità dell’Europa, anche in termini di risorse economiche, e gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu.
Per ottenere ciò, credo si debba provare a fare tutti insieme un ulteriore scatto in avanti, passando definitivamente dalla competizione dei territori alla loro piena cooperazione e ad una vera e compiuta circolarità fra Nazionale e livelli territoriali e regionali; una autentica Rete associativa da implementare, in alcuni casi da costruire, cogliendo le opportunità previste dal Codice del Terzo settore, potendo oggi tenere anche presenti le risposte di assoluta importanza arrivate alle nostre attese, in relazione al percorso di costruzione del nostro statuto e dei modelli organizzativi dei nostri Comitati. I chiarimenti forniti con la Circolare ministeriale n. 2 dello scorso 5 marzo della Direzione Generale del Terzo Settore e della responsabilità sociale delle imprese del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, riguardanti le Reti Associative, in particolare sulle disposizioni di cui ai commi 8, 9 e 10 dell'articolo 41 del Decreto legislativo 117/2017, meglio conosciuto come Codice del Terzo Settore, riconoscono, di fatto, le specificità proprie dell’Uisp APS configurata anche come Ente di Promozione sportiva, nei suoi aspetti dimensionali, nella qualificazione dei soci e dei volontari dell’intera propria rete, del beneficio delle deroghe rispetto alla propria base associativa anche per le articolazioni territoriali dell’ente, oltre a mettere in evidenza tutte le opportunità da poter porre in essere a favore delle proprie affiliate.
Si apra allora convintamente una nuova fase coraggiosa, che possa essere contraddistinta da nuovi rapporti e sinergie, tra Comitati, tra Comitati e associazioni e società sportive, enti del terzo settore, superando, laddove ancora esistenti, protagonismi e individualismi.
Una Uisp che dovrà saper consolidare convintamente il noi, una associazione aperta, trasparente, casa di vetro a tutti i livelli, che sappia far prevalere sempre il bene comune e mai interessi di parte, non solo nella condivisione di documenti o appelli ma nel lavoro concreto e quotidiano.
Una Rete che sviluppi e faccia crescere l’intero territorio, uscendo dalla logica di chi è più o meno forte, che accresca l’impegno di tendere al protagonismo di una vera dimensione nazionale, che potrà soltanto avere ricadute positive su tutti, che si ponga l’obiettivo di non lasciare nessuno indietro. Dal Nord al Sud, dove registriamo un quadro dirigenti sempre più coraggioso, che gioca ormai in campo aperto e che ha trovato piena cittadinanza in questa associazione. Per fare ciò, tutti noi che assumeremo un ruolo di rappresentanza – e sottolineo tutti noi - dovremo avere un approccio e uno sguardo di vera responsabilità nazionale.
Gli elementi quantitativi, ovviamente, continueranno ad avere la giusta importanza, a partire dalle risorse disponibili, ma, proprio per la sua essenza di associazione di promozione sociale, la Uisp si dovrà emancipare, ponendo una sempre maggiore attenzione alla “qualità”: qualità delle tessere e non solo quantità, tra tesseramento associativo e attività commerciali, ad esempio. Quindi, valutazione dell’impatto sociale, bilancio sociale, interrogandosi su come “portar dietro” le nostre associazioni e società sportive affiliate, sapendo cogliere le nuove opportunità, agevolando e favorendo nuovi percorsi di coprogrammazione e coprogettazione, verso una nuova consapevolezza che una associazione sportiva dilettantistica avrà sempre maggiore bisogno di misurarsi, anche per intercettare risorse, sul terreno dei valori e delle politiche pubbliche, prevedendo anche nuovi indicatori qualititativi.
E allora: come potremmo immaginare un nuovo modello di società sportiva?
I temi e i valori dell’educazione e del contrasto alle povertà, della salute e dell’inclusione, della cooperazione e dell’interculturalità, dei nuovi cittadini, della parità di genere, dell’ambiente, ad esempio, come potrebbero stare dentro a pieno titolo?
Ecco che i temi del controllo e dell'autocontrollo, della misurazione dei risultati, della trasparenza, della rappresentanza, della reputazione, previsti dalla riforma del terzo settore, non possono che essere letti in una chiave di coerenza delle battaglie che noi abbiamo sempre sostenuto, non come un mero obbligo di legge, continuando a tenere alta l’attenzione sul terreno della sostenibilità e risorse, tenendo presente la dura evidenza dei numeri.
Al nuovo Organo di controllo, che si è candidato per il prossimo mandato, e che mette insieme professionalità, competenze ed esperienze di assoluto rilievo, oltre ai propri compiti di organismo autonomo, appunto, di controllo, chiederemo di accompagnarci in questa tanto delicato quanto avvincente strada.
Nel frattempo la promozione sportiva dovrà arrivare ad ottenere il proprio riconoscimento direttamente da parte del governo, delle politiche pubbliche quindi e non mediato dal sistema sportivo, per evitare di essere ancora considerati come gregari e non come protagonisti a pieno titolo dello sviluppo della pratica sportiva nel nostro Paese, affinchè si diffonda una vera cultura dello sport di matrice europea, del benessere, dell'attività motoria come vero e proprio progetto di vita per tutti e per tutte e non ancora come tempo libero o semplice attività dopolavoristica.
Continueremo a richiedere con forza pari dignità nella rappresentanza, risorse eque che vanno riequilibrate fortemente a favore della promozione sportiva, riconoscere pienamente il lavoro sportivo senza appesantire i costi a carico dell'associazionismo di base e dei singoli operatori, bensì con un congruo e sostanziale intervento dello stato per le tutele necessarie.
Proprio questa crisi ci chiede, poi, di accelerare sull’innovazione delle attività e delle discipline, non più rinviabile, sul completamento della riforma del sistema delle attività e dei settori, sul ripensare grandi iniziative e campagne, sul superamento dei nostri ancora esistenti, in alcuni casi, “provincialismi”, che spesso ancora frenano la nostra creatività progettuale che andrebbe invece portata a sistema per renderla più efficace e per creare maggiori opportunità allo sviluppo dell’intero territorio.
Accanto alla centralità del territorio, la centralità di valori e politiche associative, attorno alla nostra matrice identitaria, di associazione antifascista, e alle nostre solide radici storiche. Solide perché protagoniste della scrittura della Carta costituzionale, visto che affondano nella resistenza e nella Lotta di Liberazione.
Le politiche associative, insieme alla Progettazione, dovranno sempre più spingere su nuove sperimentazioni e contaminazioni, per rappresentare sempre maggiori opportunità di crescita e sviluppo dell’intera Rete Associativa nazionale.
Una rinnovata e puntuale attenzione dovrà essere dedicata all’impiantistica sportiva, da quella tradizionale, sino ai luoghi di pratica sportiva destrutturati, alle esperienze dei beni comuni, intersecando le esperienze di rigenerazione urbana.
Opportunità di sport sociale, insomma, come grande spazio educativo e formativo, in un rapporto sempre più stretto anche con le istituzioni scolastiche e con il mondo accademico, che può incidere a fondo sulla cultura del Paese, mettendo al centro delle proposte e delle attività le persone con le proprie unicità e diversità. Lo sport come diritto di cittadinanza parla di diritti, a partire da quelli civili e universali. L’Uisp promuove diritti, legami e coesione sociale, benessere e salute, che avrà bisogno di avere uno sguardo di prospettiva, oltre l’emergenza, oltre la fase di cura.
È ovvio che per essere noi all'altezza di questa complessità avremo bisogno sempre più di investire in formazione e ricerca, continuando sul percorso avviato e ripartendo dai risultati già raggiunti, prevedendo nuove proposte e offerte, a partire da percorsi di formazione per dirigenti, che possano valorizzare sempre di più le preziose risorse umane disponibili.
Credo sarà poi utile rafforzare anche le nostre conoscenze e i nostri saperi, immaginando una sede di riferimento dell’Uisp nella quale chiamare intelligenze, competenze, professionalità, che ci permettano di inquadrare meglio la nostra missione, ancora una volta tra attività, innovazione e valori.
Nell’ambito delle politiche dei servizi, l’Associazione dovrà dotarsi di nuovi strumenti per rispondere a nuovi fabbisogni, consolidando il sistema delle consulenze e delle opportunità assicurative, non soltanto legate agli automatismi del Tesseramento ma anche alle esigenze di nuove tutele e nuovi rischi; continuando poi a garantire idonei investimenti sui processi di innovazione tecnologica e digitalizzazione già avviati (a titolo esemplificativo, APP, Gestione Contabile e Amministrativa, Software nazionali gestione attività, CRM, gestione progetti, sistemi pagamento elettronico).
Il completamento del percorso di acquisizione totale delle quote e la revisione statutaria della società SE Sport Europa Srl, che diventerà così nella sua interezza strategica società strumentale, non potrà che supportare ancora con maggiore efficacia il lavoro su marketing, accordi commerciali e partnership di economia circolare, a favore della rete associativa.
Il rapporto con le risorse, la loro intercettazione e le nuove opportunità previste dal Codice del Terzo settore, così come i rapporti con gli Istituti di credito, dovranno essere altre piste di lavoro da prevedere e verificare.
Grande attenzione dovrà essere dedicata alla Comunicazione, che, oltre alle più tradizionali funzioni legate alle importanti prerogative di Ufficio stampa ed editoria, dovrà essere sempre più baricentro di un sistema crossmediale di comunicazione sociale in continua evoluzione e trasformazione, facilitatore di un sempre maggiore lavoro a rete, sempre più legato a settori, ambiti di attività, territorio.
La straordinaria emergenza sanitaria ci obbliga a saper cogliere ogni nuova sfida tecnologica, su cui impatteremo giorno dopo giorno, ed ogni nuovo approccio, con il consueto nostro rigore, verso nuove narrazioni sempre più attente alle persone.
In questi ultimi anni abbiamo sensibilmente rafforzato il nostro impegno e il nostro sguardo verso l’Europa, con il piano di studio e formazione EU…ISP.
È evidentemente chiaro a tutti noi, anche raccogliendo i contenuti emersi dalla tavola rotonda di oggi, che la futura sfida che si apre davanti a noi, oltre alla nostra capacità di resistere di fronte all'emergenza sanitaria e sociale, non potrà che essere duplice e non sarà per nulla semplice.
Da un lato, come già detto, continuare la pressione nel rapporto con la politica, con il Parlamento ed il Governo, per guidare e condizionare il percorso legato al completamento della legislazione relativa alle due riforma del terzo settore e quella del sistema sportivo, chiedendone correttivi e la necessaria armonizzazione.
Dall'altro svolgere un ruolo da protagonisti affinché in Italia ed in Europa lo sport sociale sia finalmente riconosciuto come una chiara area di investimento delle politiche pubbliche. In Europa, facendola inserire come una specifica area di riferimento nei regolamenti che sono alla base delle politiche di coesione per il periodo 2021-2027, per garantire flussi di finanziamento diretti alle tematiche che si occupano di sport e di cultura del movimento. Estendendo quindi l’eleggibilità dei settori prioritari dei Fondi FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e FSE (Fondo Sociale Europeo) allo sport, attivando nuove opportunità e sfide per il settore economico e sociale, deve essere per noi obiettivo prioritario.
In questo sarà fondamentale il percorso avviato, grazie al CESE – Comitato economico e Sociale Europeo, tramite la richiesta di autorizzazione ad elaborare un parere d’iniziativa “L’azione dell’UE per il periodo post covid: recuperare meglio attraverso lo sport” con l’obiettivo, fra gli altri, di includere il tasso di deprivazione sportiva nell'elenco degli indici di Eurostat per misurare la deprivazione materiale. Di fronte a noi, in Italia, la sfida del Recovery Plan, del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il programma di investimenti che il Governo dovrà presentare alla Commissione Europea nell'ambito del Next Generation EU. Attraverso le programmazioni che saranno attivate con le risorse del PNRR, dovremo farci trovare pronti, ancora una volta con la centralità del percorso con gli organismi di rappresentanza del Forum del Terzo settore, per incidere nelle missioni relative soprattutto alla salute, all'inclusione e coesione, all'istruzione, alla digitalizzazione, alla transizione ecologica, per promuovere azioni attraverso cui l'attività fisica e la pratica sportiva siano uno strumento attraverso cui realizzare un benessere di comunità più che mai necessario e non più procrastinabile negli anni futuri e soprattutto dopo l'emergenza che stiamo attraversando.

Un’altra cifra importante del nostro impegno non potrà che riguardare i temi dell’etica, riprendendo il lavoro sul Codice, con lo sguardo sul Codice Qualità e Autocontrollo delle organizzazioni di terzo settore, con la necessità di rafforzare l’impianto etico e di garanzie che ci siamo dati con lo Statuto; in un percorso di assoluta non autoreferenzialità associativa. La centralità delle funzioni del Comitato Etico, insieme al ruolo dei Collegi di garanzia e dell’Organismo di Vigilanza 231, ci accompagneranno in questo compito. La Uisp arriva oggi a questo ultimo appuntamento congressuale assolutamente libera, con la consapevolezza delle proprie responsabilità e dei valori imprescindibili di unitarietà e coesione. Sono orgoglioso della lista di candidate e candidati al Consiglio Nazionale, che nelle scorse settimane ho potuto presentare alla Commissione Verifica Poteri, grazie al confronto e alla condivisione con i Presidenti Regionali ed alla disponibilità dei dirigenti, donne e uomini, che lo andranno a comporre. Un interessante mix, ritengo di esperienze e nuove generazioni. Insieme, con la centralità della Conferenza dei Regionali, confermando il percorso politico associativo con cui siamo arrivati fin qua e nel rispetto delle tempistiche statutarie, inizieremo a lavorare per essere pronti, in occasione del primo Consiglio nazionale di mandato a presentare la proposta di Giunta Nazionale e di Vicepresidenza vicaria, con un grande punto fermo per la nostra Associazione, quello rappresentato dal nostro grande Segretario generale, Tommaso Dorati.
Chiudo, come vicepresidente uscente, associandomi ai ringraziamenti già espressi da Vincenzo, di cuore, a tutte e a tutti, a ogni struttura, settore ed ambito associativo, dal livello nazionale sino a tutti i Territoriali, nessuno escluso.
Nell’occasione, vorrei infine rinnovare un grandissimo ringraziamento a tutti i nostri associati, impegnati, in qualsiasi ruolo, all’interno delle associazioni e delle società sportive, dei circoli e delle associazioni di promozione sociale.
La Uisp c’è. C’è, per voi, anche e soprattutto in momenti difficili come questi.
Piedi ben piantati per terra e testa alta. Sempre più esigenti con noi stessi per essere esigenti con gli altri, guardando prima ai doveri di ciascuno di noi, che ai diritti. Abbiamo grandi responsabilità.
Sempre avanti, c’è bisogno di tutti NOI!"

(A cura di Elena Fiorani, hanno collaborato: Ivano Maiorella, Francesca Spanò, Silvia Saccomanno, Sergio Pannocchia, Roberto Rodio)

 NOTIZIE DA UISP NAZIONALE
UISPRESS

PAGINE UISP

AVVISO CONTRIBUTI ASD/SSD

BILANCIO SOCIALE UISP

FOTO

bozza_foto

VIDEO

bozza_ video

Podcast

SELEZIONE STAMPA

BIBLIOTECA UISP