Proseguono sul territorio le azioni del progetto Uisp Tran-Sport, finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che coinvolge 40 tra comitati regionali e territoriali Uisp. Nei scorsi giorni si sono svolti due Living Lab organizzati dal Comitato Uisp Jesi: sabato 26 luglio l’appuntamento era sulla spiaggia di Senigallia (An), presso il bagno Solaria, dove l’Uisp organizza le sue attività estive, per bambini e bambine. Il maltempo purtroppo ha impedito la partecipazione di tutti i relatori, ma si è svolta comunque una interessante tavola rotonda che ha coinvolto le famiglie di bambini con disabilità insieme a operatori e dirigenti Uisp, tra cui una delegazione proveniente da Reggio Emilia.
“Il confronto tra operatori e famiglie è stato molto interessante e fruttuoso - dice Stefano Squadroni, presidente Uisp Jesi - abbiamo verificato l’adesione delle famiglie alla nostra proposta accessibile e inclusiva e condiviso le buone pratiche provenienti anche da Uisp Reggio Emilia. Per il futuro abbiamo intenzione di proseguire sullo scambio di buone pratiche a partire dal nostro progetto Balneabile fino ad arrivare alla loro proposta per le persone anziane. Ci piacerebbe dare vita ad uno scambio di esperienze con viaggi tra le due località, e maggiore sinergia tra i due staff”.
L’incontro di giovedì 31 luglio si è svolto in modalità on line, hanno partecipato Alceste Santuari, professore di diritto del terzo settore all’Università di Bologna; Gianfranco Marrocchi, condirettore della rivista Impresa sociale; Gianluigi Paoletti, presidente Jesi servizi, che gestisce gli impianti sportivi, e il direttore Enrico Scarlato; Mauro Torelli, dirigente ASP-Azienda servizi alla persona ambito 9; Daniele Tassi, presidente Asp ambito 9; Daniel Ficcadenti, vicepresidente Uisp Marche; Luigi Centanni, responsabile Tran-Sport Uisp Jesi.
“La discussione è partita dall’accessibilità degli spazi - racconta Squadroni - perché la spiaggia che usiamo per le nostre attività estive è stata riqualificata ma non è stato realizzato l’accesso per persone con disabilità. Partendo da questo esempio concreto, abbiamo chiesto alle istituzioni e al terzo settore come poter influire negli ambiti decisionali, per fornire una consulenza fondamentale alla corretta progettazione degli interventi. La co-programmazione deve essere alla base di questo approccio: pianificare insieme gli interventi sociali, grazie alle opportunità emerse con la riforma e il Codice del terzo settore. Successivamente abbiamo affrontato vari aspetti relativi alla legge e al codice, collegandoci anche al codice degli appalti, per capire quali possibilità si possono aprire per il terzo settore e come si può concretizzare l’interazione con il settore pubblico”.
Il confronto ha stimolato nuove riflessioni e domande sul futuro dell’impiantistica sportiva del territorio e delle opportunità di gestione offerte dalle nuove normative, che verranno affrontate in prossimi appuntamenti.