Nazionale

Tre anni senza Mauro Valeri, il sociologo dei Black Italians

Il pioniere della ricerca sociale sul razzismo nello sport. Nell'Unar ha promosso l'Osservatorio contro le discriminazioni nello sport, con Uisp e Lunaria

 

"Ho scritto e fatto ricerche su molti atleti neri italiani, su sportivi di successo. Ne ho sentiti a decine. E tutti mi hanno risposto allo stesso modo: 'Da noi l'Italia si aspetta sempre il doppio, ma appena commettiamo una scemenza, appena sbagliamo qualcosa paghiamo il doppio degli altri'. Me lo hanno detto atleti come Fiona May, come il pugile Kalambay...". Così Mauro Valeri commentava la situazione di disparità che penalizza molti atleti italiani razzializzati, intervistato da Redattore Sociale, in occasione dell'uscita del suo "Mario Balotelli, vincitore nel pallone".

Sociologo ed esperto per l’Unar sul tema del razzismo, Mauro Valeri era particolarmente conosciuto per le sue indagini sui fenomeni di xenofobia e discriminazione nel mondo dello sport. Ha diretto l'Osservatorio sulla xenofobia ed è stato responsabile dell'Osservatorio su razzismo e antirazzismo nel calcio. Ha insegnato Sociologia delle relazioni etniche all'Università La Sapienza di Roma. 

Quando Valeri cominciò ad occuparsi del fenomeno del razzismo e delle discriminazioni nello sport, essi erano almeno in Italia, materiale da cronaca o poco più. Secondo lui, però, lo sport è lo strumento per poter misurare lo stato di salute della nostra società e, se è così, possiamo dire a tutti gli effetti che egli fu, al di là della sua qualifica di psicoterapeuta, dottore. Il suo sforzo per aiutarci a curare la nostra società attraverso lo sport si misura, dunque, oltre al suo impegno da attivista antirazzista, nella sua generosa produzione bibliografica. Ad esempio, nel libro "Black Italians", Valeri racconta la vita quotidiana di 39 atleti italiani che tentano di cambiare una società in cui gli viene negato il diritto di pari dignità, ribellandosi alle continue discriminazioni. Negli ultimi anni, oltre al razzismo tradizionale, si stava imponendo una nuova forma di razzismo concentrata molto più sul concetto di cultura che non di razza (attraverso l'uso di slogan come "prima gli italiani", ad esempio), a cui Valeri si era dedicato, per approfondire quello che riteneva "il caso italiano".

L'Uisp ricorda il suo impegno instancabile contro razzismo e discriminazioni, la sua disponibilità e presenza assidua alle iniziative sul territorio con Comitati Uisp e società sportive. Ecco Mauro Valeri intervistato da Rai Sport il 1 aprile 2014 (GUARDA IL VIDEO) mentre racconta l'esperienza dei Liberi Nantes a Roma, squadra composta da rifugiati e richiedenti asilo. Qui invece l'intervento di Mauro Valeri nel convegno "Europa, calcio e rifugiati", (GUARDA IL VIDEO) organizzato da Uisp, Rete Fare, Unar e Liberi Nantes il 13 febbraio 2017 a Roma. “Mauro è stato un riferimento culturale per noi e per la lotta al razzismo nel nostro Paese – ha detto in occasione della sua scomparsa Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp - Un ricercatore attento, che ha saputo mettere al centro del proprio impegno i valori della convivenza, scardinando luoghi comuni e indicando strade da percorrere. Ci rimarrà non solo il suo ricordo ma soprattutto il suo pensiero, i suoi libri e le sue pubblicazioni, il suo modo di essere e di confrontarsi, che come Uisp prendiamo l'impegno di mantenere vivi”. A lui, che ne è stato il promotore, Unar, Uisp e Lunaria hanno dedicato il progetto “Osservatorio nazionale contro le discriminazioni nello sport - Mauro Valeri”.

Valeri stesso disse, riferendosi al suo rapporto con l'Uisp: "E' secondo me il soggetto che ha maggiormente saputo cogliere questa mia ricerca. Con l'Uisp c'è una grande sintonia su questo aspetto e la collaborazione nasce proprio da una condivisione della visione dello sport". (di Lorenzo Buffa)

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