Nazionale

Uisp Firenze: etica, radicamento sul territorio e innovazione

Mauro Dugheri, confermato alla presidenza del comitato toscano, mette al centro alcune questioni prioritarie nell'associazione

Sabato 26 gennaio Mauro Dugheri è stato rieletto all’unanimità presidente del comitato Uisp di Firenze. Un secondo mandato votato dai 170 presenti, che hanno anche eletto il consiglio direttivo formato da 41 persone: è stato ridotto di venti unità per renderlo più elastico e circa il 50% è formato da nuovi membri, con un 30% di presenza femminile.
 
“Per il congresso abbiamo scelto un titolo, “In-equilibrio”, che caratterizzasse l’incontro. Vogliamo affermare un concetto generale che riguarda non solo l’Uisp ma il momento attuale che viviamo, in cui ci sono spesso situazioni poco equilibrate. La ricerca dell’equilibrio come momento importante nella vita delle persone e della società. È un termine che non vuol dire appiattimento ma passione, coraggio: cerchiamo di essere sognatori ma anche pragmatici, perchè il sogno non sia solo esercizio della mente. L’obiettivo è essere intraprendenti ma anche sobri ed equilibrati nel portare avanti le decisioni e nei rapporti con le persone”. 
 
Quali sono stati i temi affrontati?
“Si è parlato di etica, quella che deve animare l’associazione anche rapportata al lavoro che fanno le società sportive, ma anche di sport e contesti urbani, come lo sport modifica o vorrebbe modificare gli ambienti cittadini, sia nella sostenibilità che nell’assetto urbanistico. Poi abbiamo parlato di società sportive, di come rapportarsi: talvolta siamo solo soggetti che offrono un servizio, mentre dovremmo provare a tessere una rete con le società che rappresentano il nostro radicamento sul territorio, il primo punto di contatto con i soci”. 
“Abbiamo affrontato anche l’organizzazione della formazione: per me una buona organizzazione delle attività, presuppone formazione adeguata, dei dipendenti, dei tecnici, di tutti, fa crescere l’associazione e libera tempo ed energie x dedicarsi alle strategie. Strategie che prevedono un nuovo, forte, radicamento sul territorio, quindi studiare come rapportarsi con i soggetti che vivono sul territorio, sportivi, istituzionali, creando rapporti di collaborazione ma non subalternità con le amministrazioni”.
“Guardando al congresso nazionale - conclude Dugheri - il mio auspicio è quello di poter ridiscutere il nostro modello associativo, con una discussione interna che porti a capire se è adeguato per cogliere tutti i cambiamenti che avvengono nella società intorno a noi. Siamo bravi a sviluppare bei progetti, ma a volte siamo ripetitivi e troppo rigidi. Dovremmo essere capaci di rimetterci in discussione, per diventare più elastici, flessibili, attenti a ciò che succede intorno". (E.F.)

Per leggere la relazione di Mauro Dugheri clicca qui

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