Nazionale

Uisp Piemonte: "Lavorare per la legge regionale sullo sport"

Francesco Aceti, confermato alla presidenza, per garantire il diritto allo sport
Ironico, preciso, determinato e soprattutto soddisfatto. Francesco Aceti è stato riconfermato alla guida del comitato regionale Uisp Piemonte all’unanimità, acclamato da una platea di quasi 200 persone. “Un congresso – spiega – che ha proposto una formula di apertura verso l’esterno. Una mattina di confronto con le istituzioni attraverso le relazioni dei dirigenti che hanno approfondito e completato la mia che ho tenuto solo alla fine”. I temi? Dal ruolo degli enti locali allo sport connesso all’ambiente, alla salute mentale, al benessere e alle carceri.
Trentuno i componenti del nuovo consiglio direttivo, ridotto di ben otto unità rispetto al quadriennio precedente e 11 nuovi ingressi: “Sono giovani – racconta Aceti – hanno iniziato con il servizio civile, poi sono diventati dirigenti di comitato e poi regionali”. Rinnovare e ringiovanire. Queste le due parole d’ordine per guardare al futuro.

Per Aceti occorrerà lavorare sulla crescita del gruppo dirigente. Un percorso progressivo che mirerà alle competenze sempre più specifiche. Poi, puntare ad una maggiore presenza anche al di fuori della provincia di Torino, un territorio ancora da battere e da fidelizzare ai valori dello sportpetutti. Non meno importante, sarà sviluppare ed incrementare nuove attività ed aree. Un esempio? L’area giochi tradizionali. E il ciclismo o la passeggiata? “Dovranno essere riformulate sulla base delle esigenze dei praticanti e le caratteristiche del territorio”- spiega Aceti. Una novità che travolgerà tutti a partire da quest’anno e fino al 2014 – anticipa - sarà il progetto in occasione del settantesimo anniversario della resistenza e che unisce Regione, Uisp, Anpi. Non mancherà l’interscambio tra i vari comitati regionali Uisp del nord come Val D’Aosta, Liguria e Lombardia.
Crisi? “Sì, ma non aumenteremo il costo del tesseramento, danneggeremmo solo le famiglie. Però lavoreremo ad una nuova legge sullo sport regionale. In un anno e mezzo, le famiglie hanno dimezzato la frequenza dello svolgimento dell’attività sportiva dei figli”. Il rapporto con il Coni? “E’ uno scontro istituzionale in corso per la sua politica accentratrice che vorremmo superare”.

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