Nazionale

Uisp Sardegna: "Lavorare sulla progettazione"

"Puntiamo alle scuole e alla partecipazione attiva delle Leghe di attività", dichiara il presidente Salvatore Farina
Due piccoli grandi sogni: aprire un comitato Uisp nella Gallura, regione storica situata nel nord della Sardegna, e il riconoscimento da parte della politica regionale del valore dello sport come diritto di cittadinanza. Sono i sogni di Salvatore Farina, riconfermato presidente dell’Uisp Sardegna da un’assemblea di 58 delegati: “E’ quello che mi piacerebbe accadesse entro i prossimi quattro anni in cui sarò alla guida dello sportpertutti sardo – spiega Farina – I motivi? Il primo è che l’Uisp non è ancora presente nella zona nord dell’Isola, il secondo è che occorre modificare la legge regionale dello sport. Risale al 1999 ma è molto incentrata sul ruolo del Coni. Noi vorremmo un riconoscimento vero anche del lavoro degli enti di promozione sportiva”. Un rapporto dialettico, quello con il Coni: “Non vogliamo sentirci nemici – precisa - rispettiamo e chiediamo rispetto. Abbiamo una nostra storia, una nostra identità e su questo non facciamo sconti a nessuno”.

Farina non nasconde la sua soddisfazione per l’andamento dei lavori: “Sono stati 17 gli interventi, molti di loro sono giovani – racconta il presidente dell’Uisp Sardegna che vanta oltre 23 mila tesserati e un exploit di soci nelle Leghe calcio, vela e montagna. Il nuovo consiglio direttivo viene sostanzialmente confermato, entrano 4 nuovi dirigenti nel gruppo dei 15. “Sono nuovi nel ruolo dirigenziale ma promettono bene. Sono istruttori che hanno deciso di fare un passo avanti partecipando alla formulazione di nuove politiche dello sport”. Ancora insufficiente la presenza femminile negli organi della dirigenza regionale anche se nel comitato di Sassari si è registrata la crescita delle presenze: su quindici consiglieri ben sette sono donne. E su quattro delegati all’assemblea regionale, tre donne. All’assemblea nazionale invece, andranno due delegati: un uomo e una donna.

E’ ottimista il presidente che ha un’agenda programmatica che prevede di rafforzare le attività delle Leghe più giovani come quella del basket, della pallavolo, del nuoto, della vela e dell’equitazione. Poi, il lavoro in rete soprattutto nella progettazione e implementazione sul territorio di proposte alle scuole; un maggiore intreccio tra le attività delle Leghe e i progetti per realizzare lo sport di cittadinanza; la modifica del piano triennale della Regione affinché includa anche le grandi manifestazioni promosse dagli enti di promozione sportiva e non solo quelle del Comitato italiano paralimpico o delle associazioni benemerite. (L.B.)

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