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Uisp Torino: "Nascerà la Casa dello sport per tutti"

Patrizia Alfano, rieletta alla presidenza del comitato, presenta la certificazione etica e professionale per le società sportive
Nel segno della continuità. Così si è concluso il congresso del comitato Uisp di Torino che ha confermato al timone Patrizia Alfano. “Non è un nuovo punto di partenza, ma una tappa di un percorso che continuerò a seguire”. Questo il commento sull’esito dei lavori congressuali della Alfano.

Quarantamila soci e 450 società affiliate: 106 i delegati presenti al congresso di sabato 2 febbraio, che hanno eletto il nuovo consiglio direttivo formato da 29 membri. Dieci i nuovi ingressi e una presenza, quella delle donne, che si afferma con il 30%. “La maggior parte delle attività del nostro comitato sono svolte da donne”- spiega Patrizia Alfano – "sono molto pragmatiche, operative. È vero sono un po’ reticenti nell’assumersi un ulteriore carico di lavoro da dirigenti, ma solo perché ricoprono già molti incarichi. Sono, infatti, già istruttrici, operatrici nei progetti, presidenti di società, mamme e mogli. Non è facile conciliare tutto”.

Multiculturalità, integrazione, ambiente, infanzia, scuole. Sono solo alcuni dei tasselli di un puzzle, quello dello sportpertutti, che a Torino si continuerà a costruire. I protagonisti della scena saranno tutti. Chiunque potrà praticare sport: dalle donne musulmane, ai bambini rom, dagli immigrati ai detenuti. L’offerta Uisp sarà ancora più capillare sul territorio. E per quelle società sportive che hanno sposato in toto la filosofia di vita dello sport sano e pulito c’è una novità in vista: “La casa dello sport per tutti”.
“È un marchio – spiega la presidente – che rilasceremo a quelle società che avranno il dna Uisp e rispetteranno il codice etico nazionale. Verrà esposto nelle strutture dove operano e sarà garanzia di una proposta sportiva tecnicamente e scientificamente elaborata, di accoglienza rivolta a tutti, a chiunque voglia praticare sport, a tutti quelli che vengono anche scartati dallo sport cosiddetto specialistico”.

Basta con gli assaggi di sport nelle scuole. Occorre legare la proposta scolastica di una disciplina sportiva a quella delle società sportive per approfondirne valore ed efficacia. Spesso lo sport “mordi e fuggi” produce l’abbandono. Questa una delle priorità del programma del presidente. Poi, una raccomandazione: l’utilizzo di un linguaggio asessuato in tutte le attività e corsi di formazione. Bandite espressioni del tipo: “Piangi come una femminuccia” oppure “sei forte come un maschio”. Quando le rivoluzioni della cultura dello sport passano anche dal linguaggio. (L.B.)

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