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Un progetto Uisp a Biella per ballare senza barriere

Il comitato Uisp Biella ha lanciato un progetto pilota per un corso di danza rivolto a persone con disabilità. Parlano P. Garbino e M. Biolcati

 

Ballando senza barriere” è il nome del progetto pilota che il comitato Uisp Biella realizzerà nei prossimi mesi, un corso di danza aperto a persone con disabilità, sia in carrozzina che deambulanti. “Sabato 14gennaio c’è stato il primo incontro per illustrare il progetto, a cui hanno partecipato ragazzi e ragazze con disabilità che fanno attività con diverse associazioni del territorio. C’è stato anche spazio per una prova vera e propria. Si tratta, infatti, della prima iniziativa di questo genere sul territorio”, spiega Piermario Garbino, presidente Uisp Biella, che ha partecipato alla presentazione.

L’affiliata Uisp Asd Centro Integrazione Sportiva è l’associazione di riferimento per questa iniziativa, dove già si praticano diversi sport inclusivi per persone con disabilità, e la sua presidente, Michela Aruni Biolcati, l’ideatrice del progetto, si è attivata in prima persona per mettere assieme le energie necessarie: “Ho coinvolto Francesca Gherra, un’insegnante della palestra Intrecci che ha l’abilitazione per la danza paralimpica, e Simone Malatino, danzatore affermato in questo campo e maestro, con cui abbiamo messo a punto le basi dell’attività. Dopo aver deciso la data, ho invitato Anpas-Associazione nazionale persone autistiche, Anffas, Uici, Arcobaleno, Angsa-Associazione nazionale genitori perSone con autismo a questo evento in cui abbiamo spiegato e mostrato cos’è la danza paralimpica con una dimostrazione pratica, un'ora in cui tutti hanno potuto ballare: la partecipazione ci ha sorpreso, c’erano oltre 20 ragazzi e ragazze”.  

Biolcati, ex ginnasta e danzatrice, è allenatrice presso il suo centro ma è anche atleta paralimpica, parteciperà infatti ai mondiali di nuoto pinnato dell’anno prossimo. “Il progetto parte, in un certo senso, dall’esigenza personale di uno spazio in cui poter ballare, pur necessitando di farlo in carrozzina - prosegue Biolcati - ma aprire una scuola di questo tipo significa di più: qui potranno trovare uno spazio per danzare anche le persone con altre disabilità, ad esempio psichiche, oltre a persone che semplicemente desiderano entrare in contatto con questo mondo”. Tuttavia, spiega l’atleta, è necessario creare le condizioni affinché il progetto decolli, anzitutto trovando i finanziamenti necessari all’affitto di uno spazio adeguato e accessibile, senza gravare eccessivamente sugli iscritti. La speranza è che, dunque, oltre al supporto dell'Uisp, il progetto ottenga un aiuto da istituzioni locali e fondazioni, oltre che dalle associazioni coinvolte. 

La danza in carrozzina nasce in Svezia, nel 1968, all’interno della Federazione Disabili Svedese, ed è lì che nel 1975 si svolge la prima competizione ufficiale. Dopo i primi mondiali del 1998, la disciplina arriva formalmente in Italia nel 2005 con la prima scuola di danza sportiva in carrozzina ed ottiene nel 2015 un palcoscenico di rilievo per il pubblico italiano con l’organizzazione del Mondiale di danza sportiva a Roma. Si balla in coppia e la carrozzina è molto simile a quella usata nel basket, dotata di un meccanismo antiribalto, ma più leggera, per permettere alle coppie maggior libertà di movimento: “Ti devi affidare e fidare di chi balla con te e sta in piedi. Le coppie possono essere formate da due persone con disabilità oppure miste. Io faccio freestyle, ma ci sono opportunità per tutti, anche per gli amanti del liscio… a ognuno il suo, insomma", dice Biolcati. (Lorenzo Boffa)