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"Vi racconto il mio Servizio Civile all'Uisp"

La testimonianza di Lorenzo, aspirante giornalista in servizio civile nella redazione Uisp Nazionale a Roma. Il bando scade il 20 febbraio

 

Il bando per partecipare al Servizio Civile Universale scade lunedì 20 febbraio. Condivido con voi la mia esperienza di volontario all'Uisp, nella speranza che possa motivare chi fosse ancora indeciso.

Mi chiamo Lorenzo Boffa, ho 27 anni e da fine maggio del 2022 aderisco al Servizio Civile Universale, svolgendo attività giornalistica e di comunicazione sociale nella redazione di Uisp Nazionale, a Roma. Obiettivo del progetto è COMUNICARE IL SOCIALE ATTRAVERSO LO SPORT E COMUNICARE LO SPORT ATTRAVERSO IL SOCIALE, ma una personale passione l’attività motoria è forse l’ultima delle ragioni che mi hanno spinto a prendere questa decisione.

Un paio d’anni fa ho deciso che mi sarebbe piaciuto lavorare nell’informazione e il servizio civile nell’Uisp mi ha dato la possibilità di avviarmi a questa professione. Ero infatti cosciente che la crisi economica post-pandemia aveva reso il mondo del lavoro ancora più ostile, anche se la prospettiva di impegnarmi per un anno, alla mia età, in un’attività così poco remunerativa non mi entusiasmava. Ciononostante, posso dire che quest’esperienza è stata molto formativa: mi sono abituato a produrre diversi tipi di contenuti giornalistici e ho imparato le regole di una comunicazione orientata all’attività di ufficio stampa. Inoltre, pur avendo già una formazione per quanto riguarda il racconto per immagini, ho imparato come questo possa essere declinato per comunicare l’identità e i valori di un determinato ente.

Insomma, dal punto di vista pratico si è trattato di un apprendistato simile a quello che avrei potuto fare in alcune redazioni giornalistiche, ma con il beneficio di un ambiente umano inclusivo, amichevole e capace di accogliere la mia sensibilità, cosa nient’affatto scontata. Voglio sottolineare questo punto, perché credo che per molte persone della mia generazione e di quelle successive, è evidente come la crisi abbia deteriorato il mercato del lavoro, troppo spesso, anche sotto l’aspetto umano, oltre a quello dei diritti. In tal senso, credo che la cura per le persone in servizio sia uno dei punti di forza dell’esperienza che sto vivendo e che dovrebbe essere uno dei capisaldi di ogni progetto dello SCU. Ma credo anche che questo merito appartenga a quelle persone che si impegnano a valorizzare i civilisti, e che, da parte loro, le istituzioni dovrebbero fare molto di più per far sentire importante chi si impegna in questo percorso, garantendo il riconoscimento delle competenze acquisite: potrebbero esserci sgravi fiscali per le aziende che decidono di assumere i volontari, per fare un esempio.

L’incontro con il mondo dello sport sociale e per tutti è stata poi una sorta di bonus track della mia esperienza, nel senso che, come realtà, mi ha oggettivamente stupito. Se è vero che la comunicazione sociale scade talvolta nella retorica, non c’è niente di fittizio nella passione, nella sensibilità e nell’impegno che ho visto mettere in campo da parte di molte persone coinvolte. Non credevo, ma ho potuto riscontrare, pur con i suoi limiti, un reale valore politico in questo movimento, soprattutto sul piano dell’inclusione di tutte le soggettività che nei diversi ambiti sociali vengono più o meno silenziosamente invisibilizzate. Inoltre, durante questi mesi ho acquisito delle competenze e un portfolio di fotografa sportiva che potranno essermi utili in futuro, oltre alla conoscenza di realtà, persone e storie, che potrei tornare a raccontare "da esterno".

Ho fatto applicazione per il Servizio Civile a fine gennaio del 2022, ma l’attività non è cominciata prima della fine di maggio. Molte persone della mia età - anche più giovani - faticano a prendere impegni in questo modo, non tanto per capacità organizzative, quanto piuttosto per necessità economiche e di vita. Infatti, chi è in grado di prendere con quasi 5 mesi di anticipo una decisione che lo impegnerà tutti i giorni per i successivi 12 mesi, sapendo di poter contare solo su un rimborso spese? Penso che in questa domanda siano raccolte parte delle motivazioni del calo di adesioni su base nazionale e dell’aumento delle rinunce in itinere degli ultimi anni . Cosa sarebbe opportuno cambiare dunque? Forse sarebbe necessario costruire un sistema più snello e flessibile, magari interrogando proprio i soggetti che si desidera coinvolgere.

In conclusione, cosa fare prima di iscriversi? Consiglio di informarsi il più possibile sull'attività che si andrà a svolgere materialmente durante il servizio civile: io ho scelto avendo ben chiaro cosa sarei andato a fare e questo è stato molto importante per mantenere la motivazione nel tempo. Ringrazio per questo Chiara, la volontaria che mi ha preceduto e che si è resa disponibile a rispondere a tutte le mie domande. In secondo luogo, consiglio a tutte e tutti di interrogare se stessi, per capire con quale spirito, con quali aspettative e necessità si sta intraprendendo questo percorso, al fine di individuare il progetto che più si adatta a ciascuno e ciascuna.

 

 

COME FARE DOMANDA: CLICCA QUI e cerca il progetto "DIRITTI AL PLURALE: PROMUOVERE, PRATICARE, COMUNICARE TUTTI I DIRITTI PER TUTTE E TUTTI", tra quelli che sono stati approvati da Arci Servizio Civile nel Lazio.

Segnalo, inoltre, la possibilità di partecipare ai molti progetti attivati da parte dei Comitati regionali e territoriali Uisp, tra questi: Uisp Sicilia, Uisp Valle d’Itria, Uisp Avellino, Uisp Napoli, Uisp Pisa, Uisp Torino, Uisp Ivrea e Vallesusa, Uisp Piemonte insieme a diversi Comitati della Regione, Uisp Emilia Romagna. Cerca qui il tuo progetto