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Vivicittà Porte Aperte: la storica corsa Uisp a Rebibbia

Mercoledì 28 maggio, nella casa circondariale di Rebibbia Femminile, farà tappa la corsa più grande del mondo. Parla Simone Menichetti

 

Partecipazione e solidarietà: la Uisp Roma anche per questa stagione sportiva porterà la propria corsa principe tra le mura della casa circondariale di Rebibbia FemminileMercoledì 28 maggio, si terrà Vivicittà Porte Aperte, evento che coinvolgerà la sezione femminile del carcere in staffette e prove di velocità. L’ingresso è previsto alle 14.45 e l’inizio delle gare alle 15.30 circa, con la partecipazione di circa 60 ragazze detenute e 15 podisti Uisp esterni.

"Per l'Uisp Roma tornare ad organizzare Vivicittà a Rebibbia è motivo di grandissima soddisfazione - dice Simone Menichetti, presidente Uisp Roma - Vivicittà rappresenta il culmine della nostra stagione di attività a Rebibbia Femminile, che prende il via ad ottobre con i corsi di danza sportiva e pallavolom a cui participano circa 90 detenute. Poter offrire alle ragazze detenute un momento di gioco, di sport, di svago attraverso l’organizzazione della nostra manifestazione è, per tutte e tutti noi, motivo di grande orgoglio".

Il ringraziamento dell'Uisp Roma va alla direttrice della Casa Circondariale Rebibbia Femminile "Germana Stefanini", Nadia Fontana, all'educatrice e funzionaria giuridico-pedagogica Alessia Giuliani e a tutto il personale di Polizia Penitenziaria.

Vivicittà negli istituti penitenziari è parte della proposta culturale che l’Uisp fa ai propri soci ed è strettamente legato al tema dello sportpertutti, quindi anche negli istituti penali per minorenni e per adulti, laddove le condizioni operative lo consentono.

L’Uisp ha un rapporto molto proficuo con l’amministrazione della giustizia e realizza da decenni attività sportive all’interno degli istituti del nostro paese. Dall’esperienza di Vivicittà negli istituti di pena nascono storie straordinarie di amicizia, collaborazione fra gli operatori, sensibilizzazione e partecipazione da parte delle comunità dove sono insediati gli istituti di pena.

La qualità della vita in carcere è un tema che passa anche attraverso la possibilità di praticare sport e da queste esperienze talvolta nascono progetti ponte tra dentro e fuori, che possono sostenere la riabilitazione e l’inclusione dei detenuti nella società civile. Magari passando per una palestra, una piscina, un campo da calcio.