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Vivicittà Porte Aperte: si corre nella sezione femminile di Rebibbia

Giovedì 16 novembre Vivicittà-Porte aperte torna nel carcere di Roma dopo tre anni di assenza. Parla Simone Menichetti

 

Dopo tre anni di assenza, dovuti alle nuove restrizioni imposte dalla pandemia, giovedì 16 novembre, presso la sezione femminile dell’istituto penitenziario di Rebibbia, si terrà Vivicittà Porte Aperte. La manifestazione promossa dalla Uisp Roma torna a promuovere la sua sfida di partecipazione e solidarietà, portando la sua corsa principe tra le mura della casa circondariale di Rebibbia. L’evento coinvolgerà detenute e atleti esterni in staffette e prove di velocità. La partenza è prevista alle 12, con premiazioni alle 13.30.

"Per noi è un grande piacere tornare ad organizzare Vivicittà Porte Aperte a Rebibbia femminile - dichiara Simone Menichetti, presidente Uisp Roma - lo stop imposto dalla pandemia è stato lunghissimo e pesantissimo, purtroppo, ma ora possiamo tornare a svolgere la nostra corsa principe anche negli istituti di pena. Torneranno a correre fianco a fianco detenute e podisti esterni in una grande giornata di festa. Per noi questo è tutto. Un ringraziamento sentito alla direzione e alla responsabile dell'Area Educativa Alessia Giuliani, che ci hanno permesso, insieme al personale di Polizia Penitenziaria, di svolgere l'evento".

Vivicittà negli istituti penitenziari è parte della proposta culturale che l’Uisp fa ai propri soci intorno al tema dello sportpertutti. Per tutti, quindi anche negli istituti penali per minorenni e per adulti, laddove le condizioni operative lo consentono.

L’Uisp ha un rapporto molto proficuo con l’amministrazione della giustizia e realizza da decenni attività sportive all’interno degli istituti del nostro paese. Da poche settimane, infatti, sono riprese le attività di danza e pallavolo all’interno di Rebibbia con l’obiettivo di aiutare le detenute a vivere un po' meglio il proprio tempo sospeso.

Dall’esperienza di Vivicittà nelle carceri nascono storie straordinarie di amicizia, collaborazione fra gli operatori, sensibilizzazione e partecipazione da parte delle comunità dove sono insediati gli istituti di pena.

La qualità della vita in carcere è un tema che passa anche attraverso la possibilità di praticare sport e da queste esperienze talvolta nascono progetti ponte tra dentro e fuori, che possono sostenere la riabilitazione e l’inclusione dei detenuti nella società civile. Magari passando per una palestra, una piscina, un campo da calcio. (Sergio Pannocchia, responsabile comunicazione Uisp Roma)