Gli Uffici del Registro unico nazionale del terzo settore sono investiti dell’attività di verifica rispetto alla sussistenza e alla permanenza della sussistenza dei requisiti che qualificano gli enti del terzo settore rispettivamente definiti dal Codice del terzo settore in rapporto alla tipologia di ente del terzo settore.
Può capitare che una organizzazione di volontariato o una associazione di promozione sociale sia trasmigrata nel RUNTS ma in realtà non abbia presentato poi la documentazione richiesta per perfezionare il procedimento amministrativo, così come è possibile che una verifica più attenta del relativo statuto abbia fatto emergere che lo stesso non sia conforme al Codice del terzo settore, anche alla luce dei numerosi provvedimenti di prassi elaborati dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ai quali gli Uffici del RUNTS si attengono.
A seguito di tali verifiche sono partiti pertanto gli invii di sollecito alla messa in regola delle organizzazioni. È il caso, per esempio, dell’Ufficio RUNTS dell’Emilia-Romagna che ha recentemente trasmesso una diffida ad aggiornare i dati RUNTS come ultimo promemoria e preavviso di cancellazione dell’ente dal Registro a seguito del messaggio di posta elettronica certificata inviato il 19 maggio scorso. Gli enti destinatari della diffida sono così chiamati a presentare una pratica di “VARIAZIONE” attraverso la piattaforma RUNTS entro e non oltre il giorno 30 settembre 2025, pena la cancellazione dal RUNTS con conseguente obbligo di devoluzione del patrimonio residuo o incrementale, ai sensi degli articoli 9 e 50 del D.Lgs. 117/2017 e dell’articolo 25 del D.M. 106/2020.
Nell’elenco dei destinatari emerge la presenza anche di realtà note sul territorio che nonostante l’organizzazione che presentano, possono aver omesso di controllare la propria posta elettronica certificata. (Fonte: “Circolare n. 6/2025-2026 – Enti del Terzo Settore: attenzione alla posta certificata Uisp – Area Riservata 2.0)