La Rassegna nazionale Uisp torna in campo a Riccione. La Stampa ha raccontato la passione per il pallone di un giocatore del nostro campionato
Matti per il calcio, la XVI Rassegna nazionale dei Centri di salute mentale tornerà in campo a Riccione dal 26 al 28 settembre. Lo stadio comunale ospiterà 16 squadre miste, con giocatori e giocatrici, che arriveranno dalle Asl di tutta Italia, composte da persone con disagio mentale, medici, infermieri, operatori sportivi e familiari.
Si svolgeranno complessivamente circa 30 partite di calcio a 7, una dietro l’altra, nell’arco di tre giorni.
Le partite inizieranno giovedì 26 settembre alle 16. Venerdì 27 settembre tutte le squadre scenderanno in campo non stop, dalla mattina alla sera. Nella mattinata di sabato 28 settembre si terranno le partite finali e le premiazioni. È in corso di realizzazione del calendario definitivo degli incontri.
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La storia di Roberto Bressan, storico portiere della squadra piemontese "Terzo Tempo", è stata raccontata sulle pagine de La Stampa.
"Per capire chi è Roberto Bressan, classe 1992, bisognerebbe sfogliare il suo diario - si legge nell'articolo di Alma Brunetto - In quelle pagine, da 13 anni, tiene il conto di tutte le statistiche delle partite giocate: ne mancano poche per arrivare al traguardo di 5mila. La sua è una storia vera e incredibile, con tanti record, e non nasconde che ambirebbe a entrare nel Guiness. E dire che quando era bambino, con il suo carattere timido e introverso, non amava il calcio. La svolta arriva in un modo insolito. Giocando con alcuni pupazzi si diverte a fare il portiere. Arrivano le prime partitelle nel cortile di casa, poi nei parchi, fino a un periodo buio dell’adolescenza. Inizia a subire atti di bullismo e viene preso di mira per la sua disabilità intellettiva. Un episodio che lo segna nel profondo, ma da cui cerca di rialzarsi attraverso il calcio. Inizia così ad annotare tutte le partite, le sconfitte, le parate, le vittorie: i numeri sono un’altra sua passione e decide di diventare un portiere da record. “Non ho mai avuto voglia di correre e sudare – sorride Roberto – e il ruolo di portiere è quello che richiede meno movimento”. La prima società di calcio è la polisportiva Santa Giulia, dove arriva il primo trofeo nel 2007. Da molti anni ha trovato in Uisp Piemonte il suo percorso ideale: è stato più volte campione d’Italia con Terzo tempo, la società che milita in Matti per il calcio e nel campionato over 35. Aiuta anche ad allenare una squadra per bambini. Ma non si limita solo al calcio sociale, è stato anche negli Insuperabili e in molti club Figc. Roberto non si fa mancare nulla, dal calcio a 5 a quello a 7.Ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti anche per il suo fair play in campo. “Sono anche io stupito di quello che ho fatto finora. Io vivo per il calcio, è come un'ossessione per me – spiega Roberto che gioca appena ha un momento libero – Finora ho vinto 2.245 partite, pareggiate 1.325, perse 1.330 e conquistato 77 trofei. Sono stato premiato nell’Uisp come miglior portiere. Tra 49 partite arriverò a 5000 partite”.
Quella di Roberto e della sua squadra, Terzo tempo, è solo una delle iniziative territoriali nate nell’ambito del progetto Matti per il calcio che si sono cominciate a radicare dal 1995, grazie ad alcune esperienze pilota che l’Uisp, in collaborazione con varie Asl, ha promosso a Torino, Roma, Parma, Genova e altre città. Dal 2006 queste iniziative locali sono diventate un evento nazionale completamente gratuito per i partecipanti: Matti per il calcio è una Rassegna nazionale di promozione sportiva e sociale che interviene sul terreno dei modelli culturali.
Matti per il calcio è, infatti, una sfida culturale prima che sportiva, che rappresenta un modo semplice per mettere insieme problema e cura: lo sport, il gioco del calcio in particolare, come terapia individuale e di gruppo per superare forme più o meno acute di disturbo mentale ma anche per riavvicinare alla socialità, al rispetto delle regole e all’assunzione di responsabilità, costruendo occasioni di inclusione sociale.