Torino è la città dei santi sociali e laici, sotto questa definizione, rientrano tutti coloro che nell'Ottocento, svolsero la loro attività di aiuto, in una Torino nella quale una parte rilevante della popolazione viveva nell'indigenza assoluta. Alcune persone, di differente estrazione sociale e di diversa formazione culturale, si dedicarono all'assistenza dei bimbi orfani, delle ragazze sole, delle carcerate e dei carcerati, dell'educazione dei ragazzi di strada, e di tanto altro ancora. Quella tradizione proseguì negli anni fino ad arrivare ai giorni nostri.
UISP fin dalla sua fondazione, fu tra le Associazioni laiche che si ritrovarono negli Istituti di pena, nelle strade e nelle Scuole a lavorare con tante altre Associazioni religiose e non. Nel 1982 UISP fu la prima Associazione laica e sportiva ad entrare nel carcere minorile "Ferrante Aporti" di Torino, il responsabile delle attività di quel primo e importante progetto era Cesare Turtoro, che ci ha inviato questo messaggio:
"Era l’autunno del 1982 quando insieme ad un gruppo di altrə praticantə della Yoshin Ryu ho varcato per la prima volta le cancellate del carcere minorile Ferrante Aporti.
Esperienza per tutti tra le più importanti della vita, durata fino a tutto il 1995.
Una delle prime persone incontrate fu il cappellano Domenico Ricca. Abbiamo collaborato per anni e spesso i suoi consigli sono stati risolutivi ai problemi che in una struttura complessa come un carcere si possono creare. Il ricordo per me più personale fu il battesimo che ufficiò a mia figlia Giada, che forse fu la più piccola praticante Yoshin Ryu che entrò al Ferrante Aporti.
Don Mecu “un prete combattente”, per chi crede sicuramente starà camminando sui sentieri dell’aldilà occupandosi dei più deboli.”
Tanti altri di noi hanno lavorato con Don Mecu nel carcere e nel Forum del Terzo Settore, condividendo progetti e azioni nell'ambito di un confronto sempre aperto, leale, costruttivo e talvolta anche acceso. Da entrambe le parti emergeva un grande senso di appartenenza alla propria Associazione, una difesa ostinata di quelle idee che alla fine riuscivano sempre a percorrere le stesse strade, o strade comunque parallele, per arrivare ai tanti che avevano bisogno di noi e che con noi hanno potuto riprendere a percorrere sentieri di inclusione, di riscatto, di riconquista della propria qualità della vita.
Mercoledì mattina ci siamo ritrovati, con tanti componenti del Forum del Terzo Settore del Piemonte, in una chiesa gremita da operatori del sociale per l’ultimo saluto a Don Mecu. Hanno parlato esponenti importanti dell'impegno per il sociale da Don Ciotti alle direttrici del carcere minorile, una funzione che ricordando Don Mecu e alcune sue citazioni come quella sulla solidarietà che non deve essere individuale ma sempre collettiva e sostenuta dalle Istituzioni, ha ricordato a tutt3 noi l’importanza dei valori per i quali lavoriamo ogni giorno.
In molte di quelle parole e di quelle testimonianze e nei nostri pensieri c'era anche Claudia Fiaschi ex portavoce nazionale del Terzo Settore che ci ha lasciati prematuramente e i cui funerali si sono svolti lo stesso giorno, a Firenze.
Alla fine della funzione abbiamo salutato Don Mecu e ci siamo fermati a ricordare insieme Claudia con tante parole di affetto e grande stima.