Noi siamo lo sport che è Terzo Settore, non ha scopo di lucro, persegue obiettivi di utilità sociale. Uno sport che nel promuovere benessere, attiva partecipazione e impegno per il bene di tutta la collettività, e che insieme a tante altre associazioni del terzo settore, aiuta chi ha più bisogno, dal carcere, ai centri di salute mentale, alle periferie più disagiate restituendo anche dignità e identità a coloro ai quali è stata tolta.
Gli associati all’Uisp sono tecnici, praticanti, dirigenti, volontari e volontarie, lavoratori e lavoratrici e il più delle volte tutte e cinque le cose insieme. Un grande movimento che dalla sua nascita ha inteso lo sport come un elemento di emancipazione, un diritto legato al progresso, uno straordinario vettore di partecipazione democratica.
L’anno scorso abbiamo festeggiato l’ingresso dello sport in Costituzione:
“la Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme"
Per l'Istat, i lavoratori e le lavoratrici sportiv* sono 412 mila, la maggior parte di loro sono giovani impegnati nella promozione, nell’organizzazione, nella gestione, e nell’insegnamento dello sport per tutti e sociale, lavoratori e lavoratrici dipendenti e collaboratori e collaboratrici a contratto sportivo.
Difendere e sostenere questo sport significa salvare posti di lavoro ma anche promuovere il benessere e la prevenzione a vantaggio della sanità pubblica
Le Associazioni sportive negli ultimi quattro anni hanno fatto i conti con il Covid, i rincari energetici, la riforma dello sport e del Terzo Settore, la riforma del lavoro sportivo.
La riforma dello sport e del lavoro sportivo hanno costretto le associazioni a dotarsi di collaboratori e consulenti per gestire le nuove e complicate incombenze burocratiche, richiedendo loro di sostenere costi che inevitabilmente si riversano sui praticanti diminuendo l’accessibilità alla pratica sportiva. Sono tantissime le famiglie che hanno rinunciato alla frequenza bisettimanale dei corsi molte quelle che hanno rinunciato del tutto. Per questi ed altri motivi il 27 scenderemo in piazza con il mondo delle imprese sociali e del Terzo Settore.
La riforma del lavoro sportivo ha costretto le Associazioni sportive ad adeguarsi, penalizzando in molti casi l’offerta e la sostenibilità delle attività, a fare i conti con un contratto nazionale che non tiene conto delle tante varianti lavorative e delle diverse tipologie di attività sportiva. Quest’anno per la prima volta sfileremo nel corteo del Primo Maggio con uno striscione che riporterà la scritta "LAVORATRICI E LAVORATORI DELLO SPORTPERTUTT*"
Il nostro sport è per la giustizia, per i diritti non è indifferente alle guerre, ai regimi autoritari, alla negazione dei diritti civili e della libertà, alla povertà, è contro il razzismo e le discriminazioni, è antifascista CON QUESTO SLOGAN SFILEREMO ALLA FIACCOLATA CITTADINA DEL 24 APRILE.
Stiamo creando la Prima banca Tecnici/ Istruttori qualificati.
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