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Sardegna

Diritti dei bambini e dei ragazzi: a che punto siamo?

Il Gruppo CRC, di cui l'Uisp fa parte, si è confrontato sull'attuazione dei 10 passi fondamentali per garantire i diritti dei bambini. Parla Loredana Barra

 

In occasione dell’anniversario della ratifica della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC) da parte dell’Italia, ed a sei mesi dalla pubblicazione dell’Agenda per l’infanzia e l’adolescenza a cura del Gruppo CRCil network di cui l’Uisp fa parte si è riunito martedì 30 maggio, nell’ambito del Festival ASviS, per capire a che punto siamo nella presa in carico dei 10 obiettivi individuati nel documento, in cui sono state proposte una serie di azioni ritenute prioritarie e non più rinviabili per rendere concreto l’impegno verso le nuove generazioni.

Partendo dall’analisi contenuta nel 12° Rapporto CRC, l’Agenda prevede infatti 10 passi fondamentali per invertire la rotta, chiedendo che vengano posti al centro dell’agenda politica del nuovo Governo. In questi mesi sono state avviate interlocuzioni con diverse amministrazioni a livello centrale per sollecitare alcune azioni e per comprendere se le tematiche considerate prioritarie per le oltre 100 associazioni del Gruppo CRC sono attenzionate anche a livello politico.

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Rispetto ad alcuni temi si possono cogliere degli sviluppi e sicuramente ci sono delle questioni che sono entrate nel dibattito pubblico, anche se la cornice di riferimento dovrebbe essere sempre quella dei diritti dell’infanzia e la loro effettiva esigibilità su tutto il territorio nazionale e per tutti.

L’Uisp partecipa alla stesura del Rapporto annuale Crc per il capitolo “Sport, movimento, educazione”, la responsabile Politiche educative e inclusione Loredana Barra, ha partecipato all’incontro del 30 maggio. Dal confronto sono emerse alcune criticità, come la disattenzione del governo nel non aver ancora convocato la commissione infanzia: “E’ necessario che ci sia maggiore coerenza tra ciò che si dice e le scelte che si fanno a favore dei bambini - ha detto Barra - siamo tutti d'accordo che i diritti dei minorenni sono diritti umani e che vanno tutelati, ma spesso le scelte politiche seguono un’altra scala di priorità e quindi non sempre si va nella direzione predicata. L’incontro è servito per verificare a che punto siamo nell’attuazione dei 10 punti dell’Agenda: ne usciamo confortati dall’esistenza di reti attive, di un terzo settore che lavora in sinergia con altri livelli di governance, anche ministeriali, per non disperdere le energie e favorire la tutela di questi diritti. Per affrontare le carenze nel rispetto dei diritti dei bambini ci vogliono professionisti che si occupino  della questione a vari livelli. Per la prima volta da quando ci incontriamo, però, i fondi non sono stati un tema centrale: le risorse ci sono e vengono investite. Ora bisogna lavorare sulla capacità di programmazione per investirle efficacemente: fare rete significa anche mettere a sistema questi fondi per utilizzarli in maniera corretta e funzionale”. 

Un altro aspetto positivo evidenziato da Barra è stato la creazione di linee guida sulla partecipazione giovanile alle scelte governative: “Mi è molto piaciuto l’intervento della giovane rappresentante dello YAB-Youth Advisory Board, l’organismo di partecipazione giovanile che vuole far crescere cittadini attenti e consapevoli. Mi sembra uno strumento utile per far crescere il protagonismo giovanile, dando loro la possibilità di parlare con i ministeri, perchè la voce dei giovani è poco ascoltata: si tratta di una pratica ancora poco diffusa, ma è comunque un inizio. E’ importante dare contezza dei passi in avanti oltre a rendere conto degli stop: il nuovo rapporto uscirà il 20 novembre e servirà a sollecitare il governo su quello che ancora non è a regime: noi confermiamo il nostro impegno a valorizzare il ruolo dello sport, affinchè venga riconosciuto come diritto di tutti i bambini e le bambine”.

Il giorno precedente, lunedì 29 maggio, il gruppo di lavoro del capitolo “Sport, movimento educazione”, di cui Uisp è capofila, si è riunito per la prima volta in vista della stesura del prossimo rapporto CRC: “Abbiamo iniziato a riflettere su cosa inserire, cosa è cambiato dall’anno scorso e quali raccomandazioni fare ai ministeri per la diffusione della cultura sportiva e del movimento all’interno delle nuove generazioni. Il gruppo è molto attivo e composto da varie professionalità, ci unisce la volontà di affrontare le difficoltà da un punto di vista intersettoriale, mettendo al centro il bambino, i suoi diritti e il suo bene superiore. Dopo la rilettura del 12° Rapporto ci siamo accorti che ci sono ancora temi da affrontare, tra cui gli effetti delle riforme in corso. L’associazionismo di promozione sportiva è pronto a lavorare in territori disagiati in cui ai minorenni mancano le opportunità, ma è necessario sostenere le realtà che capillarmente fanno questo lavoro sul territorio”. (A cura di Elena Fiorani)

 

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