Settore di Attività Nazionale

Acquaviva

Corso tecnico base surf-sup

In fiume e in mare per diventare tecnici nazionali di sup e surf.

Si è concluso dopo tre giorni di attività, a Grosseto, il corso nazionale Uisp per tecnici base surf e sup. Prima una giornata di lezioni teoriche, nella sede Uisp di viale Europa, poi l’attività sul fiume Ombrone, al Berrettino, per le prove relative allo stand up paddle, e quella in mare, a Marina di Grosseto, per il surf.
A coordinare i lavori Maurizio Zaccherotti, coordinatore regionale acquaviva Uisp e formatore nazionale, supportato dal tecnico Guido Fantoni: in acqua è stata ripresa l’attività teorica, con l’obiettivo di migliorare le tecniche, la gestione dei gruppi di allievi, con particolare attenzione agli aspetti legati alla sicurezza. Gli allievi hanno mostrato grande passione e impegno, anche quando c’è stato da gettarsi nelle gelide acque dell’Ombrone per le prove di salvataggio e di nuoto in corrente.
Gli aspiranti nuovi tecnici sono Diego Rogai, 22 anni, di Firenze; Federico Maggiani, 27 anni, e Alexandre Biondo, 31, di Massa, e il grossetano Filippo Del Mazza, 25 anni. Con loro, per l’aggiornamento, anche i grossetani Giacomo Neri, Sara Falciani, Giovanni Paterna e il livornese Tommaso Pernumia.
“Sono soddisfatto per come è andato quest’anno il corso – afferma Maurizio Zaccherotti – otto partecipanti è il numero ideale per organizzare al meglio le lezioni. Gli aspiranti tecnici hanno dimostrato qualità che potranno mettere al servizio degli appassionati dopo essere diventati istruttori, ovvero una volta completata la parte relativa alle aree comuni”. “Inutile dire – aggiunge Zaccherotti –  che il sup sia una disciplina molto in crescita in tutta Italia. Adesso la Uisp ha 30 tecnici tra Toscana, Emilia Romagna, Liguria, Lazio e Piemonte, una squadra che cresce in tutto il territorio nazionale”.
VIDEO DEL CORSO

 

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Perché pagaiare in Acquaviva-UISP è diverso?

Perché l'Acquaviva-UISP pone al centro delle proprie attività il tema dell'identità e dell’appartenenza alla UISP: tema che si declina nei cento modi e cento tempi diversi che caratterizzano i club, le associazioni e i singoli soci sul territorio ma che, sempre e ovunque, si concretizza nell’inclusione (disabilità, immigrazione, disagio sociale, ecc.), nella partecipazione attiva e nell’attenzione all’ambiente.
Perché non è riconducibile al primato dell’etica del risultato, propria dello sport di prestazione assoluta, ma è, invece, riconducibile alla tutela della salute, all'attenzione alla qualità della vita di ciascuno, al primato dell'educazione e della socialità.
Perché non è il fine ma il mezzo per la ricerca della felicità propria e di tutti a cominciare dai più deboli:

  • disabili fisici e sociali
  • immigrati
  • poveri.

Perché è partecipazione alla tutela dei “luoghi in azione” siano essi le sorgenti dei torrenti d’alto corso o i parchi acquatici cittadini o, ancora, i canali e i tratti fluviali urbani da troppo lasciati all’incuria e al degrado.