Settore di Attività Nazionale

Ciclismo

Quelli che "Piedalano"

Dalla rubrica di Marco Pastonesi, uno spunto per la Footbike

 

Riprendiamo qui oggi integralmente dalla vetrina dell'amico Marco Pastonesi che ci ha dedicato uno spazio ed il suo tempo.

La sua rubrica si chiama "L'ora del Pasto" ed oggi si parla di Footbike

E’ un incrocio fra la corsa e il ciclismo, è un compromesso fra i piedi e le ruote, è la trasformazione della bicicletta in un bob, degli schettini in una slitta, di uno skateboard in uno skiroll. E’ pedalare spingendo, è pattinare scalciando, è volare tenendo i piedi a terra. E’ – verrebbe da dire, straparlando – “piedalare”.

E’ due ruote, un manubrio e una pedana. E’ il monopattino, è così da quando si pensò di aggiungere i pedali ai veicoli a due ruote, ed è così che ci fu la grande diaspora, da una parte i velociferi e dall’altra i velocipedi, da una parte le biciclette e dall’altra – appunto – i monopattini.

Adesso i monopattini (in inglese si diceva “scooter”) si chiamano footbike o kickbike, perché c’è chi ha avuto l’intuizione di eliminare quelle due ruotine che limitavano la velocità e la adattavano alle possibilità e alle capacità dei bambini, e inserire due ruote grandi come quelle delle bici, e dare un’accelerata ai mezzi, al movimento e alla disciplina, fino a far nascere un altro sport.

E così oggi i monopattini si vedono sulle strade, si valutano nelle granfondo, si apprezzano nelle pedalate. Partecipano perfino alle Bike Night, quel circuito di corse libere e notturne dove l’importante è pedalare (o anche piedalare) al chiaro di luna. E si organizzano. Lo fanno con la Uisp, sezione ciclismo, in manifestazione cicloturistiche.

A dire la verità, non è una novità. Tutto cominciò già lo scorso secolo, a Ivrea e nel Canavese, e subito si arrivò ad allestire campionati locali e perfino mondiali. Ma adesso c’è di tutto: dai materiali (acciaio, carbonio…) ai telai (design, misure…), dalle ruote (12, 16, 24, 28, 29…) agli usi (urbani e agonistici, c’è anche un modello pieghevole). Maria Turra, responsabile del settore Footbike per Uisp Ciclismo, spiega come “sul monopattino non ci sono pressioni e sollecitazioni per la schiena e per le articolazioni”, sostiene che “il gesto è molto fluido e rotondo”, giura che “ognuno può trovare il proprio passo e la propria andatura, perché i mezzi sono molto leggeri e privi di parti meccaniche: non c’è cambio, non c’è catena, non ci sono pedali”. E non c’è sella. Tant’è che, se fosse andato in monopattino invece che in bici, Luigi Ganna, il vincitore del primo Giro d’Italia nel 1909, al cronista della “Gazzetta dello Sport” non avrebbe mai potuto confidare: “Me brusa el cu”.

Dalla Redazione UISP Ciclismo
Un sentito ringraziamento a Marco Pastonesi

 

 

 

 

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BIKE CARD Tutorial

La Direzione Nazionale UISP ha comunicato a tutti i livelli che in data 01 febbraio 2023 è stato sottoscritto, nel rispetto delle prerogative di ciascun organismo, il rinnovo della Convenzione UISP - FCI per il 2023

Hanno sottoscritto la convenzione 2023 i seguenti Enti: US ACLI, CSAIN, AICS, LIBERTAS, CSEN, ACSI, CSI, UISP e ASI (con Bike Card). I loro tesserati possono regolarmente partecipare alle gare e alle manifestazioni amatoriali e cicloturistiche della FCI.

Dal 09/02/23 OPES ha sottoscritto la convenzione 2023. I loro tesserati, in possesso della Bike Card, possono regolarmente partecipare alle gare e alle manifestazioni amatoriali e cicloturistiche della FCI.

 

Per agevolare le procedure, è possibile verificare la presenza del ciclista nel database della Bike Card, accedendo alla procedura on line direttamente da questo link oppure tramite l’immagine sottostante

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