Nazionale

Politiche di genere e diritti

Politiche di genere nello sport, partendo dai diritti di tutte e di tutti ed in particolare dalle donne. La Uisp parte dall’esperienza storica degli anni ‘80, dalla promozione delle attività e dal riconoscimento di diverse discipline sportive, dal calcio, al ciclismo, al rugby. La storia dello sport femminile Uisp si concretizza con l’impegno del Coordinamento Donne Uisp degli anni 1980 e l’elaborazione della Carta dei Diritti delle donne nello sport del 1985. Le nostre radici partono da lontano poiché crediamo che lo sport sia un diritto per tutti e per tutte, contro ogni forma di discriminazione. Da allora molto è cambiato anche all’interno del mondo dello sport e sempre più donne praticano e hanno spazio nel sistema sportivo italiano. Ma ancora molto c’è da fare per parlare di parità e di pari opportunità nello sport del nostro Paese.
Basti pensare alle difficoltà che molto spesso le donne riscontrano nel cercare di portare avanti il proprio desiderio di fare sport e che spesso sono le donne le prime a dover rinunciare al tempo per se e al proprio benessere. Inoltre non possiamo dimenticare che nel nostro Paese ancora non è riconosciuto il professionismo per le donne atlete e ancora pochissime sono le donne che ricoprono incarichi di governo nel sistema sportivo del nostro Paese.
L’impegno della Uisp per diffondere una cultura dello sport per tutte ci ha portato a rivedere e riformulare la vecchia Carta dei diritti e dare spazio ad una nuova sede di confronto, per dare voce alla Nuova Carta europea dei diritti delle donne nello sport del progetto europeo Uisp Olympia. Grazie a questo progetto abbiamo avuto la possibilità di riscrivere la Carta dei diritti delle donne nello sport, e confrontarci con una rete internazionale di donne e associazioni sportive, per valorizzare le buone pratiche che nello sport vengono realizzate per promuovere pari opportunità. Siamo di fronte ad un documento che va oltre l’elencazione dei principi di riferimento, molto più dettagliato e calato nella concretezza. La Carta, infatti, presenta una serie di raccomandazioni, intese come azioni auspicabili, rivolte a istituzioni, federazioni, associazioni e società sportive, ma anche al mondo dell’Università e ai giornalisti.

Una Carta che vuole parlare di promozione della pratica sportiva, di leadership e governo dello sport. Non a caso in questi anni abbiamo sviluppato progetti e attività per promuovere lo sport femminile, ad esempio con le esperienze di attività nel calcio e la promozione di tornei e progetti specifici che si sono realizzati sul territorio, allo scopo di promuovere un’idea di sport lontana dagli stereotipi e dai luoghi comuni. Abbiamo avviato collaborazioni con diversi partner nazionali ed internazionali e grazie al progetto ENWoSp nel dicembre 2016 l’Uisp ha presentato la Carta europea dei diritti delle donne a fumetti, disegnata dalla  giovane fumettista romana Francesca Casano, in arte Fransiska. È nato così un nuovo tassello del nostro percorso sui diritti delle donne nello sport, uno strumento che vuole parlare alle ragazze e ai ragazzi di parità di genere e di politiche contro la discriminazione. La Carta a fumetti è diventata una mostra ed è stata presentata in decine di scuole e iniziative, in giro per l’Italia, per continuare un confronto con le nuove generazioni e per promuovere una cultura dei diritti.  La Carta europea dei diritti delle donne nello sport continua ad essere la base della nostra iniziativa contro le discriminazioni di genere, ci offre l’opportunità di parlare di diritti e di pari opportunità, di lotta alle discriminazioni di genere, di lotta al razzismo e all’omofobia, contro la violenza.
Per noi dell’Uisp continua proprio l’impegno formativo ed educativo, per affrontare tematiche come la violenza di genere e lotta al femminicidio, per i diritti delle persone gay, lesbiche, transessuali. Abbiamo realizzato convegni e seminari formativi, attraverso una rete che coinvolge diverse Università come la Federico II e Parthenope di Napoli (con le quali abbiamo sottoscritto una convenzione), allargando la nostra rete con Associazioni LGBT e Università di altre città come Torino, Roma, Bologna. Siamo consapevoli che lo sport sia un grande spazio educativo e formativo, che può e deve incidere sulla cultura del nostro Paese mettendo al centro delle nostre proposte e delle nostre attività la persona con la propria unicità e diversità.

Lo sport può fare molto per contrastare le degenerazioni e parlare di diritti, partendo da quelli civili ed universali che sono il principio dell’umanità e del rispetto dell’altro. L’Uisp vuole abitare gli spazi urbani, animare le città, renderle vive, intessendo relazioni con l’altro, il diverso da sé.
L’Uisp è un grande soggetto sociale capace di produrre legami e coesione nelle città, che si alimenta nell’apertura all’altro e nella fusione di idee. Siamo convinti che così si contribuisca a creare coesione e consapevolezza dei propri diritti.

Per l’Uisp, diritti e libertà sono strettamente connessi all’idea di cittadinanza, così come dignità e rispetto devono contraddistinguere le relazioni tra le persone, nei campi sportivi e fuori. Lo sport è linguaggio laico e strumento di resilienza, capace di adattare luoghi e persone al cambiamento, di leggere la realtà con una lente diversa, di cercare le soluzioni per modificarla e migliorarla.
Diritti umani e civili attraverso lo sport: garantire la piena cittadinanza attraverso la moltiplicazione delle opportunità di pratica e di gioco, di partecipazione e di protagonismo. Questo è il nostro contributo per un Paese multietnico, aperto all’incontro e al dialogo, contro ogni forma di discriminazione.