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Atletica Uisp: divertimento e socialità per tutti

Un 2016 pieno di proposte per gli appassionati di podismo, con al centro benessere e partecipazione. Intervista a F. Fiaschi

 Il 2016 sarà un anno da prendere di corsa, grazie alle tante proposte che l’Uisp organizza sul territorio per gli amanti del podismo. In agenda ci sono anche alcuni dei più importanti appuntamenti della penisola, capaci di coniugare attività sportiva e impegno civile, divertimento e valori sociali. E soprattutto in grado di allineare al via migliaia di partecipanti. Qualche esempio? Si parte il 31 gennaio da Roma con La Corsa di Miguel; il 28 febbraio tra San Gimignano e Siena si volgerà la Terre di Siena Ultramarathon, sui percorsi di 50, 32 e 18 chilometri; il 3 aprile sarà il giorno diVivicittà, organizzato dall’Uisp in decine di città in Italia e all’estero, che a Firenze saràHalfmarathon, organizzata dall’Uisp Firenze, mentre Strabologna torna il 15 maggio. Abbiamo chiesto a Fabio Fiaschi, presidente Lega atletica leggera Uisp, di presentarci il nuovo calendario di attività.

”Dopo una stagione che ci ha completamente soddisfatto, durante la quale abbiamo consolidato le nostre manifestazioni più importanti, a partire da Vivicittà e dal Trofeo della Liberazione del 25 aprile, il 2016 si prospetta un anno positivo in cui cercheremo di rinvigorire gli appuntamenti nazionali ma anche tutti gli eventi locali che crescono di anno in anno. Di pari passo cresce il numero di soci Uisp che praticano atletica: siamo vicini a quota 60.000, con un raddoppio rispetto a cinque anni fa. Quindiviviamo un trend di crescita che si conferma anche per il 2016”.

Su cosa si concentrerà il lavoro della Lega atletica Uisp nel 2016?
“Rivolgeremo sempre più attenzione alle manifestazioni in cui le persone possano stare insieme e raggiungere il benessere con il movimento e l’attività motoria. Il fattore determinante è diventato il divertimento. Rispetto a una fase in cui il nostro tesserato era uno sportivo attento al cronometro e al risultato finale, ora la tendenza è lo svago e la socialità. L’esempio ci viene dalle corse più note come Color run o Deejay Ten, in cui la gente va principalmente per divertirsi e l’atteggiamento è totalmente diverso rispetto alle manifestazioni podistiche tradizionali. In questi casi si raggiungono numeri altissimi, superando le 25.000 presenze. L’obiettivo diventa il sorriso e non il miglior tempo e su questo elemento anche l’Uisp si dovrà impegnare nel futuro, è un cambiamento di mentalità necessario”.

A febbraio scadrà la convenzione con la Fidal, quali sono le prospettive?
“La Fidal ha disdetto la convenzione a settembre 2015, con noi e con gli altri Enti di promozione sportiva. Fino a fine maggio 2016 ci sarà ancora reciprocità tra le due tessere poi, se non viene firmato un nuovo accordo, il solo tesseramento Uisp non sarà sufficiente per partecipare a competizioni Fidal, che prevedono cioè una classifica. L’alternativa diverrà l’acquisto della “Run card”, una tessera libera che costa 30 euro. Se questa è la strada che la Fidal ha scelto per provare a riprendere una leadership nell’ambito delle corse su strada, la riteniamo di basso profilo e autolesionista rispetto allo sviluppo dell’intero movimento. In questi anni le attività esterne alla Federazione sono cresciute moltissimo, solo l’Uisp in Italia organizza 1500 corse all’anno con in media 500 partecipanti, in collaborazione con le sue società sportive e i comitati sparsi sul territorio”.

“L’Uisp nazionale e la Lega atletica Uisp stanno continuando le trattative con la Federazione, attraverso incontri che proseguiranno anche a gennaio. Ci auguriamo che prevalga la ragionevolezza e una visione di sviluppo per il bene del nostro sport: ad oggi ci sembra che queste condizioni manchino, con conseguenze negative sulla crescita dell’atletica. Non potremmo organizzare gare competitive e le tasse imposte dalla Fidal sulle nostre gare non sarebbero sopportabili per le società sportive. La situazione è molto complessa: penalizzare chi come l’Uisp organizza seriamente le manifestazioni podistiche produrrebbe conseguenze negative anche ad un intero indotto economico. Penso al turismo ad esempio, visto che il podismo è un grande fenomeno di massa. Divenuto tale, va ricordato, anche grazie a chi, come l’Uisp, in questi decenni si è prodigato per sviluppare e popolarizzare l’atletica tra tutti i cittadini, di tutte le età”. (Elena Fiorani)
(fonte: Uisp Nazionale)

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