Settore di Attività Nazionale

Acquaviva

Corso tecnico base in Umbria

Terminato il corso per tecnici base tenutosi in Umbria presso il Tevere Green Village

in collaborazione con il Comitato regionale uisp Umbria. Il corso ha affrontato i temi della sicurezza in acqua, della comunicazione e gestione di gruppo nonché delle tecniche di pagaiata in kayak, sup e canadese. Un vero e proprio laboratorio di innovazione formativa per tecnici che si occuperanno della promozione delle discipline d'Acquaviva. "Il tecnico base è la porta di accesso al panorama formativo Uisp e la vetrina delle nostre attività verso il pubblico - afferma Antonello Pontecorvo, Responsabile Formazione Acquaviva uisp - Da tempo L'Acquaviva uisp investe in questa figura importante per la promozione degli sport di pagaia in acque protette". Il corso organizzato in parte su piattaforma online e in parte in dinamica frontale sia in aula che in acqua ha visto la partecipazione di sette allievi provenienti da diverse regioni d'Italia ed ovviamente dall'Umbria. "Il nostro obiettivo era portare L'Acquaviva Uisp in Umbria e incentivare il territorio alla promozione degli sport di pagaia - afferma Maurizio Zaccherotti, coordinatore Nazionale Uisp Acquaviva - Crediamo di aver dato un efficace impulso per vedere presto sul Lago di Corbara e sul Tevere realtà locali che si organizzeranno per la promozione delle discipline del sup, kayak e canadese. La collaborazione con il Comitato regionale uisp Umbria e la struttura Tevere Green Village è stata determinante ed ha prodotto un effetto positivo che crediamo possa ripetersi nelle prossime iniziative da realizzare assieme".

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DOMANDE E RISPOSTE

Risposte alla domande più frequenti

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Perché pagaiare in Acquaviva-UISP è diverso?

Perché l'Acquaviva-UISP pone al centro delle proprie attività il tema dell'identità e dell’appartenenza alla UISP: tema che si declina nei cento modi e cento tempi diversi che caratterizzano i club, le associazioni e i singoli soci sul territorio ma che, sempre e ovunque, si concretizza nell’inclusione (disabilità, immigrazione, disagio sociale, ecc.), nella partecipazione attiva e nell’attenzione all’ambiente.
Perché non è riconducibile al primato dell’etica del risultato, propria dello sport di prestazione assoluta, ma è, invece, riconducibile alla tutela della salute, all'attenzione alla qualità della vita di ciascuno, al primato dell'educazione e della socialità.
Perché non è il fine ma il mezzo per la ricerca della felicità propria e di tutti a cominciare dai più deboli:

  • disabili fisici e sociali
  • immigrati
  • poveri.

Perché è partecipazione alla tutela dei “luoghi in azione” siano essi le sorgenti dei torrenti d’alto corso o i parchi acquatici cittadini o, ancora, i canali e i tratti fluviali urbani da troppo lasciati all’incuria e al degrado.