Comitato Territoriale

Bologna

#GIOCHIamoMISTI: intervista agli attori coinvolti nel progetto

Di seguito le interviste a Teresa Di Stefano (responsabile dei progetti Uisp Bologna), Valentino Di Stefano (coordinatore del progetto), Tullia Russo e Roberta Granelli (formatrici) e Christian Leonardo Cristalli (Presidente del gruppo Trans APS)

 

Teresa, qual è la motivazione che ha spinto la Uisp ad avvicinarsi sempre più alle progettualità inerenti lo sport e le pari opportunità?

"Fin dalla sua nascita Uisp si propone come obiettivo quello di garantire l'accessibilità alla attività motoria e sportiva prescindendo da qualsiasi forma di discriminazione socio economica e di genere. #GIOCHIamoMISTI diviene pertanto la concreta e tangibile messa in "gioco" dei valori, e principi che muovono UISP da  oltre ‘70 anni. Le esigenze e le istanze della società sono mutevoli e, oggi più che mai, risulta fondamentale intervenire al fine di rendere sempre più sostanziale la mission della Uisp ovvero l'opportunità di praticare lo sport per tutte e tutti a misura di ciascuno. 

Con #GIOCHIamoMISTI si vogliono sperimentare nuovi modelli educativo-motori e relazionali, e in tal modo dimostrare come la parola possa diventare strumento che modifica la realtà. Infatti è proprio attraverso la scelta del linguaggio adeguato, la cura degli spazi e di conseguenza di tutte le soggettività, il progetto propone nuove modalità di gioco più inclusive."

 

"Valentino, quali risultati ti aspetti che raggiunga il progetto #GIOCHIamoMISTI? Quali sono quelli già ottenuti attraverso il tavolo co-partecipato sulla scrittura e modifica dei regolamenti di calcio e volley misto?

#GIOCHIamoMISTI è un progetto pilota in italia sia per modalità di gioco che per le pratiche sperimentali proposte. Al progetto, oltre ai giovani adolescenti che coinvolgeremo più avanti, prenderanno parte 16 squadre di volley misto in rappresentanza delle province di Bologna, Modena e Ferrara e 7 squadre di calcio a 7 misto.

Tra i risultati ottenuti dal tavolo co-partecipato, oltre ad aver avvicinato molte persone all’utilizzo delle tessara Alias Uisp, c’è la modifica (per i regolamenti dei tornei promossi dal progetto) della dicitura “uomini e donne” con la dicitura ”soggettività di genere o genere di elezione maschile o femminile”. Nel campionato di calcio a 7 invece deve essere “sempre garantita l’eterogeneità in termini di genere o genere di elezione” senza nessuna indicazione prescrittiva su quante ragazze o ragazzi debbano stare in campo. 

Altri risultati ottenuti sono l’introduzione del cooling break e del cartellino antidiscriminatorio. Il primo consiste in un  momento di pausa di 3 minuti che può essere chiamato dai capitani delle squadre e/o dall’arbitro per fenomeni di intolleranza o dicriminazione che avvengono sia in campo che fuori e che risultano in pieno contrasto con i principi del torneo e dello statuto della Uisp. Il secondo può essere utilizzato dall’arbitro contro un giocator* reo di fenomeni di discriminazione ed intolleranza e consiste in una sostituzione temporanea obbligatoria.

Dal progetto mi aspetto come primo risultato quello di far diventare strutturali i campionati di volley e calcio a 7 misto all’interno delle proposte della Uisp Bologna e, come risultato più grande, quello di invogliare altri comitati Uisp ad avvicinarsi sempre più a modalità di gioco miste che vado oltre la dicotomia di genere, non solo nel calcio e nella pallavolo ma anche in altri sport e discipline, non solo per i grandi ma anche per i più giovani.”

 

Roberta e Tullia, raccontateci il vostro percorso: cosa vi ha spinto ad essere formatrici del progetto? Qual è il riscontro che avete ottenuto da parte delle squadre partner e degli arbitri che hanno preso parte alla formazione?

Nel ruolo di formatrici ci siamo sentite parte di un progetto innovativo che si propone come obiettivo il riconoscimento di tutte le soggettività. Il fatto che la Uisp abbia voluto indagare le forme più adatte per rendere effettivo il proprio slogan Uisp "sport per tuttə",  è sicuramente una sfida nel mondo dello sport (sia dilettantistico che agonistico) che purtroppo continua a dimostrare atteggiamenti e pratiche sessiste, razziste, omolesbobitransfobiche, abiliste e via discorrendo. Il percorso che abbiamo guidato assieme a Christian - presidente del Gruppo Trans -, alle squadre e agli arbitri, ha sicuramente incontrato resistenze di consuetudine difficili da modificare. Lo sforzo individuale e collettivo per decostruire gli stereotipi ed i pregiudizi è però necessario per permettere realmente di accedere alla pratica sportiva chiunque abbia il desiderio di volerlo fare, nel rispetto dell'altra, altrə, altro.

Le resistenze sono sicuramente state inferiori rispetto alle sinergie, alleanze e alla voglia di cambiamento che ci hanno permesso di continuare a motivarci e riconoscere le possibilità reali di implementazione di questo torneo #GIOCHIamoMISTI oggi a Bologna e domani chissà, magari, in tutta Italia.”

 

Christian, quali sono i motivi che vi hanno spinto, insieme al Gruppo Trans APS, ad essere parte attiva ed integrante del progetto? Quali cambiamenti positivi sperate di riuscire ad apportare?

Il progetto #GIOCHIamoMISTI misti rappresenta per la comunità di persone transgender e non binarie una grande opportunità per riavvicinarsi alla pratica sportiva. Mettendo a disposizione come Gruppo Trans APS interventi formativi per le squadre e per gli arbitri di UISP sulle tematiche di genere e sulle istanze della nostra comunità abbiamo contribuito a una prima alfabetizzazione di base e socializzazione di saperi e consapevolezza in merito all'utilizzo di buone prassi che rendono questo torneo accessibile a corpi e identità le più orgogliosamente plurali. Grazie a questo progetto è già stato possibile interrogarsi e ripensare l'utilizzo di spazi come spogliatoi, docce e servizi igienici in modo da essere il più possibile accoglienti e consentirne l'utilizzo a tutte le persone partecipanti senza una obbligatoria suddivisione di genere. Sono stati introdotti strumenti come il "cooling break" o il "cartellino antidiscriminazione" che vogliono tutelare da eventuali aggressioni verbali o comportamenti discriminatori in campo. All'interno del progetto cercheremo di partecipare in modo visibile come squadra di persone transgender per rivendicare il fatto che le nostre vite meritano di non restare al margine ma di poter esistere anche nel mondo dello sport e di giocare alla pari.”

 NOTIZIE DA UISP NAZIONALE

UISP BOLOGNA
NEWS

LEGGI TUTTE LE NOSTRE NEWS (1)

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

FOTO GALLERY

VISITA LA NOSTRA GALLERY

ESPLORA LA NOSTRA VIDEO GALLERY

ESPLORA LA NOSTRA VIDEO GALLERY (1)