Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DECRETO-LEGGE 31 maggio 2024, n. 71. Diverse le misure in materia di sport. Punto di attenzione sui "volontari sportivi"
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 126 del 31 maggio 2024 il DECRETO-LEGGE 31 maggio 2024, n. 71 “Disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025 e in materia di università e ricerca”. Si tratta dell’atteso decreto, che dedica cinque articoli a “Misure in materia di sport, di lavoro sportivo e della relativa disciplina fiscale”, e che era stato approvato dal Consiglio dei ministri nella seduta del 23 maggio. Il decreto è vigente da oggi, 1 giugno 2024.
Accanto alle disposizioni relative alla “disciplina del terzo mandato” per gli organismi sportivi e all’istituzione della commissione per il controllo dell’equilibrio economico finanziario delle società sportive professionistiche, di particolare interesse, per l’ambito della promozione sportiva di base, è l’articolo 3 “Misure urgenti in materia di lavoro sportivo”, che, come di consueto, l’Uisp commenterà attraverso una specifica circolare.
Di fatto, per le prestazioni di lavoro sportivo in capo a dipendenti pubblici, fino alla soglia di 5mila euro annui, sarà sufficiente la comunicazione preventiva, mentre la novità sicuramente più rilevante interviene su un punto cardine della riforma legislativa dello sport, ossia la netta distinzione tra prestazioni di lavoro e attività di volontariato. Il decreto, pur mantenendo il divieto di retribuzione dei volontari sportivi, introduce la possibilità di riconoscere gli stessi “rimborsi forfettari per le spese sostenute per attività svolte anche nel proprio comune di residenza, nel limite complessivo di 400 euro mensili, in occasione di manifestazioni ed eventi sportivi riconosciuti dalle Federazioni sportive nazionali, dalle Discipline sportive associate, dagli Enti di promozione sportiva”.
Essendo stata resa nota la bozza dello schema di decreto, da indiscrezioni della stampa specializzata, già nella giornata del 24 maggio, riporto quanto avevo già avuto modo di considerare su questo punto, nel corso della riunione della Giunta nazionale e della Conferenza dei Presidenti Regionali svoltasi sabato scorso 25 maggio: “Se, da un lato è auspicabile ottenere semplificazioni gestionali per quelle collaborazioni economicamente marginali e comunque al di sotto dei 5 mila euro annuali, si pensi soprattutto alle figure di arbitri e giudici, e in tal senso ci siamo sempre adoperati a porre l’attenzione a tutti i tavoli istituzionali, dall’altro occorre sottolineare come tutte le norme della legislazione sportiva andrebbero sempre coordinate appieno con quelle contenute nel Codice del Terzo settore, evitando pericolosi e inutili disallineamenti”.
Sullo stesso tema, approfondendo queste riflessioni, sono intervenuto venerdì a Roma, nel corso del Consiglio nazionale del Terzo Settore, presieduto dalla viceministro del Lavoro e della Politiche sociali Maria Teresa Bellucci, seduta che ha visto, tra l’altro l’aggiornamento dei lavori del Tavolo tecnico Terzo Settore e Sport di cui faccio parte.
Ritengo che il grande impegno del ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi e della viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali con delega al terzo settore Maria Teresa Bellucci, nel superare criticità e trovare percorsi di semplificazione, su questo punto non abbia trovato adeguata traduzione normativa. L’armonizzazione delle riforme legislative dello sport e del terzo settore, fondamentale per riconoscere la giusta dignità ed agibilità agli operatori dello sport sociale, rischia di subire una brusca frenata, se non un insostenibile arresto.
Una associazione sportiva dilettantistiche che sia anche qualificata come ente del terzo settore e quindi oltre ad essere iscritta al RASD (Registro delle Attività Sportive Dilettantistiche) sia anche iscritta al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore), potrà godere di questa nuova disposizione? Potrà erogare "rimborsi forfettari", non previsti dal Codice del Terzo Settore?
Leggeremo ora i commenti degli esperti, unitamente agli approfondimenti che il Forum del Terzo Settore produrrà, nel frattempo credo che non si possa che auspicare che giungano rassicurazioni di compatibilità fra le discipline e che le disposizioni vengano in tal senso chiarite e migliorate in occasione del percorso parlamentare di conversione del decreto legge in questione.
Specifica Circolare con i commenti tecnici all’articolato del decreto e aggiornamenti saranno pubblicati nei prossimi giorni sulla piattaforma ‘Servizi per le associazioni e le società sportive’ dell’Area Riservata web Uisp 2.0, a cui, ricordiamo, possono accedere i dirigenti dei sodalizi affiliati.