Apriamo una piccola parentesi, un momento di divagazione per tornare a parlare di storia, abbiamo già affrontato un tema di riassunto con i ricorsi storici, stimolati anche dal racconto dell'amico Marco Pastonesi, oggi vogliamo darvi modo di trascorrere qualche minuto (se vi va) scrivendo della grande guerra e per ricordare che la bici fu introdotta (con un ruolo marginale), come mezzo di locomozione militare.
Non vuole essere di certo e non è un trattato esaustivo, solo una nuova pillola per trascorrere qualche minuto di lettura.Molte nazioni e corpi militari introdussero la bici come mezzo su entrambi i fronti, Tedeschi e Francesi utilizzarono truppe cicliste per trarre vantaggi dalla rapidità degli spostamenti e per l'agilità nei movimenti.
Il Belgio introdusse (agosto 1914) la compagnia dei carabinieri ciclisti diventati famosi come "Diable Noirs" ma noi preferiamo concentrare la pillola parlando dell'Italia, siamo alle soglie del primo grande conflitto mondiale quando in Italia la bicicletta compare, nel 1898 un giovane tenente dei bersaglieri, tale Luigi Camillo Natali che forma la prima compagnia "sperimentale" dei bersaglieri ciclisti.
Del tenente non sono rimaste altre notizie, almeno non ne abbiamo trovate ma la compagnia risquote molto successo, mettendo in luce le potenzialità della bicicletta come mezzo militare.
Già allora, furono introdotti elementi tecnici che poi sono stati ripresi e identificati come "novità" solamente nell'ultima fase della storia ciclistica.
La bici "pieghevole" di cui oggi tanto si parla per la versatilità e l'intermodalità, l'ammortizzatore che sembra entrare in gioco solo con la fase della MTB in realtà non sono storia degli anni 2000 ma invenzioni introdotte con il corpo dei bersaglieri e da altri corpi militari.
Per proseguire questo piccolo racconto restiamo nel nostro paese parlando di un paio di italiani passati alla storia, diventati famosi nel periodo della Grande Guerra:
Enrico Toti, appassionato ciclista lavorava come come fuochista con le Ferrovie dello Stato e rimase vittima di un incidente sul lavoro che gli portò via una gamba, tuttavia non perse mai la passione per i viaggi. Senza la gamba sinistra, Toti attraversava terre lontane con la sua fidata bicicletta. Nel 1911, pedalando con una gamba sola, raggiunse dapprima Parigi, quindi attraversò il Belgio, i Paesi Bassi e la Danimarca, fino a raggiungere la Finlandia e la Lapponia. Da lì attraversò la Russia e la Polonia, rientrando in Italia nel giugno 1912.
Nel 1913 partì nuovamente, sempre in bicicletta, diretto verso il sud: da Alessandria d'Egitto raggiunse il confine con il Sudan, qui le autorità inglesi, giudicando troppo pericoloso il suo percorso, gli imposero di rientrare al Cairo da dove fece ritorno in Italia.
Allo scoppio della Grande Guerra Toti presentò la domanda di arruolamento volontario venendo sempre respinto. Riuscì comunque a rendersi utile come portaordini civile, facendo la spola sempre con la sua bicicletta, tra le prime linee e la retrovia, catturando fucili e munizioni austriache per poterle riutilizzare.
Scrisse al Duca d’Aosta del suo amore per la patria e del suo desiderio di combattere nonostante la menomazione, con questo riuscì a farsi ammettere come "irregolare" al terzo battaglione ciclisti. Nel 1916, andando all’assalto di una trincea austro-ungarica, venne ferito, tre volte, ma continuò comunque a combattere e prima di morire ebbe la forza di lanciare la propria gruccia contro il nemico. Un’immagine che divenne uno dei simboli italiani della Grande Guerra.
Ottavio Bottecchia Allo scoppio della Grande Guerra venne assegnato ad un reparto speciale dei bersaglieri, quello degli “esploratori d’assalto” e scoprì la sua passione per la bicicletta. Pedalava sulle montagne, mitragliatrice in spalla e partecipava alle gare organizzate per i soldati. Iniziò così che Bottecchia iniziò la sua "carriera" da ciclista.
Fu proprio in quei momento che venne notato da un giornalista parigino che era alla ricerca di ciclisti per il Tour de France. Ottavio Bottecchia arrivò al secondo posto al Tour del 1923 e questo risultato lo consacrò agli onori della cronaca sia in Francia sia in Italia, rendendolo una celebrità. Nel successivo 1924 fu il primo ciclista italiano a vincere il Tour de France, indossando la maglia gialla ininterrottamente dalla prima all'ultima tappa. Con la fama arrivarono anche i soldi e Bottecchia riuscì anche a fondare una ditta per la costruzione di biciclette, grazie a questo Bottecchia poté mantenere la sua famiglia.
Tanti sono stati i nomi prestigiosi del ciclismo italiano coinvolti nel conflitto, molti quelli che non tornarono o che furono gravemente feriti, una generazione del nostro sport sconvolta dalla stupidità dell'uomo.
Pietro Albini (secondo al Giro d'Italia 1914), Giuseppe Azzini (vincitore di una tappa al Giro d'Italia 1914), Carlo Oriani (vincitore del Lombardia nel 1912 e del Giro d'Italia nel 1913), Ezio Corlaita (vincitore del Giro dell'Emilia 1914) e tanti altri...
Dalla Redazione UISP Ciclismo
(RB)
Fonti bibliografiche documentali ed archivi liberi consultati a beneficio dell'articolo:
- Enciclopedia Universo (ed: Ist.geografico De Agostini)
- Enciclopedia Wikipedia
- Archivi Ministero della Difesa
- Storia della bicicletta (ed:del Prado)
- Memorie della Grande Guerra (ed:Hoepli)
- Foto archivio di Stato (Archivio beni culturali)
- Foto di repertorio da archivi personali
BIKE CARD Tutorial
La Direzione Nazionale UISP ha comunicato a tutti i livelli che in data 01 febbraio 2023 è stato sottoscritto, nel rispetto delle prerogative di ciascun organismo, il rinnovo della Convenzione UISP - FCI per il 2023
Hanno sottoscritto la convenzione 2023 i seguenti Enti: US ACLI, CSAIN, AICS, LIBERTAS, CSEN, ACSI, CSI, UISP e ASI (con Bike Card). I loro tesserati possono regolarmente partecipare alle gare e alle manifestazioni amatoriali e cicloturistiche della FCI.
Dal 09/02/23 OPES ha sottoscritto la convenzione 2023. I loro tesserati, in possesso della Bike Card, possono regolarmente partecipare alle gare e alle manifestazioni amatoriali e cicloturistiche della FCI.
Per agevolare le procedure, è possibile verificare la presenza del ciclista nel database della Bike Card, accedendo alla procedura on line direttamente da questo link oppure tramite l’immagine sottostante