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Milano

Judo e disabilità

“Se non si allena un ragazzo disabile, il vero disabile è l’allenatore.” Questo lo spirito con il quale Andrea Dinolfo, istruttore Judo di UISP (46 anni, Campione Italiano Master con la sua squadra), affronta il suo lavoro con gli atleti disabili, o meglio “con i ragazzi speciali” come lui stesso ama chiamarli. Con UISP (Unione Italiana Sport Per tutti) e FISH (Federazione Italiana Superamento Handicap), sabato 17 e domenica 18 marzo il suo tatami è stato portato in un noto centro commerciale milanese, dove atleti normodotati e non hanno dimostrato quale sia il lavoro che lo Judo richiede a chi si approccia a questa disciplina. Questo per sensibilizzare e informare sul tema della disabilità e per dimostrare come la UISP lavori con gli atleti disabili. Quello appena svoltosi, è stato l’appuntamento milanese di Happy Hand Tour, il ciclo di eventi che tramite lo sport e l’espressione creativo-artistica, cerca di trasmettere una nuova cultura sulla disabilità, durante una serie di tappe nei centri commerciali di tutta Italia.

Sono più di 20 gli atleti disabili, dai 4 ai 40 anni, che Andrea Dinolfo (detto Il Maestro) allena. Per lui “non ci sono ragazzi disabili o normodotati, ma atleti con specialità differenti da valorizzare. Lo Judo, essendo uno sport di contatto, è perfetto per creare fin da subito un rapporto di reciproca fiducia tra il maestro e l’atleta. Questo legame è molto utile per lavorare con i ragazzi speciali. Atleti che hanno forti motivazioni, maggiori di un normodotato, perché sono coscienti delle loro disabilità e combattono con passione per dimostrare che possono essere uguali agli altri. Lo Judo trova i punti di forza di ogni atleta, li valorizza e permette di creare un senso di fiducia in sé stessi che viene trasmesso nella vita quotidiana.”

“Sono più di 7 anni che lavoro con UISP, - continua Andrea Dinolfo - la cosa più importante che ho trovato nel rapporto con l’ente di promozione sportiva è il principio di far crescere ogni atleta in qualsiasi situazione. Lo sport è veramente per tutti e il suo principio educativo è fondamentale, solo lavorando con il cuore e la passione si possono ottenere risultati. Solo se si è un gruppo unito e si lavora uniti si può crescere, normodotati e disabili, per scendere in piazza come oggi e dimostrare quello che sappiamo fare.”  E la passione per lo Judo di Andrea è innegabile, una passione che è stata trasmessa anche alle sue tre figlie, Jessica, Jennifer e Josefine (la J iniziale in tutti e tre i nomi non è un caso), le quali già calcano il tatami con successo.

“UISP lavora da anni in Lombardia, e non solo, con gli atleti disabili, - spiega Federico Ioppolo, vicepresidente di UISP Lombardia – i nostri istruttori sono preparati e formati per garantire sempre la migliore qualità all’interno dei campionati e dei corsi targati UISP. Siamo lieti di poter avere professionisti come Andrea Dinolfo all’interno della nostra squadra, il lavoro che svolge ogni giorno sul tatami è di esempio per tutti noi.”

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